CASTELLO DI GIANOLA. LA TARGA DELLA REGIONE ANCORA AFFISSA ALL’INGRESSO. M5S: “INTERVENGA MIBAC”

Gaia Pernarella
Gaia Pernarella al Castello di Gianola. Nella foto può vedersi come la targa di Regione Lazio che indica la proprietà come dimora storica è ancora affissa

Dalle parole ai fatti. Il Castello di Gianola di nuovo al centro di una nota rilasciata dal consigliere regionale Gaia Pernarella che, dopo l’unità di intenti trovata da maggioranza e opposizione nel Consiglio regionale del 25 settembre sia la maggioranza che l’opposizione si sono trovate d’accordo (vedi di seguito il video con gli interventi in Aula), sollecita “sulla necessità di mettere fine alla serie di abusi perpetrati a Formia e che saranno oggetto di sentenza del Consiglio di Stato il 19 Dicembre”.

Soddisfatti della risposta dell’Assessore Valeriani – recita il comunicato di Pernarella – siamo in attesa che alle parole seguano i fatti e che, come assicurato quindici giorni fa in Consiglio regionale, provveda a interessare il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo“.

Il primo passo di qualche mese fa ovvero la sospensione da parte degli uffici regionali del Castello dalla “Rete delle dimore storiche della Regione Lazio – spiega la consigliera 5 Stelle, prima firmataria dell’interrogazione a risposta immediata sul complesso monumentale denominato “Castello di Gianola” a Formiaci è sembrato incoraggiante ma dobbiamo nostro malgrado segnalare che a tutt’oggi la targa della Regione Lazio che indica il Castello come dimora storica è ancora affissa all’ingresso della proprietà creando confusione in chi non è a conoscenza della vicenda e sconcerto tra chi, soprattutto sul territorio, combatte una battaglia che Comune di Formia e Parco Regionale Riviera d’Ulisse conducono da oltre venti anni contro i ripetuti abusivismi edilizi, riconosciuti in Consiglio anche dall’Assessore regionale all’Urbanistica, e su cui è attesa sentenza il prossimo 19 dicembre davanti al Consiglio di Stato. Dopo che peraltro già il Tar del Lazio si è espresso giudicando gli abusi meritevoli di demolizione come da ordinanza emessa dall’Ente Parco. Certo – prosegue Pernarella -, riconosciamo agli Uffici regionali di aver fatto tutto quanto nelle loro possibilità ma allo stato, come ha confermato l’Assessore regionale all’Urbanistica, questo non è ancora sufficiente. A nostro avviso è ora più che mai necessario che gli Enti si parlino, come non è accaduto abbastanza fino a oggi, e si proceda più opportunamente per ridare fiducia a tutti quei cittadini che negli anni si sono rivolti alle Istituzioni e che non è possibile ancora deludere”.

“Ci attendiamo, dunque, che al più presto, e come richiesto da tutti gli Enti che presero parte alla Conferenza dei Servizi dell’Aprile 2018, – conclude l’esponente pentastellata – la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio FR – LT – RI, proceda al riesame nel merito delle autorizzazioni fino a oggi rilasciate dall’allora Soprintendenza dei Beni Ambientali, Architettonici del Lazio. E che finalmente il Castello di Gianola smetta di essere l’orrore architettonico in cui è stato trasformato per tornare a essere il monumento storico che è stato”.

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