PESTICIDI E DISERBANTI NELLE AREE PROTETTE DEL PARCO RIVIERA DI ULISSE: MORIA DI API

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Segnalazioni di diserbanti e pesticidi utilizzati nell’Area di Gianola e Monte di Scauri: il Parco Riviera di Ulisse interviene a difesa delle api

L’uso di diserbanti, pesticidi o insetticidi illegali è una pratica di per sé disdicevole – scrive in una nota il Parco Riviera di Ulisse – ma lo è ancora di più se perpetrata all’interno di aree sottoposte a tutela ambientale di qualsiasi tipo. Nelle ultime settimane sono aumentate le segnalazioni da parte di apicultori relative alla diminuita capacità di sopravvivenza di interi alveari, già provati dalle bizzarrie climatiche degli ultimi anni; anche queste causate dall’uomo.

Una veduta dell'area del Castello di Gianola
Una veduta dell’area del Castello di Gianola

Le api sono fondamentali per l’ambiente e per l’uomo ed è sbagliato pensare a loro solo come produttrici di miele; sono le impollinatrici per eccellenza, e quasi esclusive, di ben 71 delle specie vegetali sulle 100 da cui traiamo la maggior parte dei nostri prodotti alimentari, direttamente consumati dall’uomo o usati come mangime negli allevamenti.
La loro scomparsa, secondo gli esperti che negli anni hanno analizzato questa problematica, produrrebbe certamente una serie di effetti catastrofici a catena.

Negli ultimi giorni, il fenomeno è sembrato diventare particolarmente evidente nell’Area di Gianola e Monte di Scauri, dove diversi cittadini del posto hanno fatto rilevare un presunto uso di diserbanti da parte di alcuni agricoltori senza scrupoli.

Carmela Cassetta
Carmela Cassetta, nominata il 20 giugno scorso nel consiglio direttivo dell’Ente Parco Riviera di Ulisse come Presidente

Sono da alcuni giorni in corso una serie di accertamenti da parte dei Carabinieri Forestali e dei Guardiaparco, immediatamente allertati, per stabilire eventuali responsabilità, ma per il Parco Riviera di Ulisse la tutela di questi preziosi insetti è una priorità, a prescindere da queste giuste segnalazioni, e che l’atteggiamento dei controllori sarà ancora più intransigente che in passato.

“Non c’è più posto, – dice la Presidente Carmela Cassetta – per chi pensa al territorio come qualcosa che gli appartenga, da sfruttare. Il terreno, più che coltivato, va tramandato. Stiamo tutti provando a cambiare modo di vivere e chi lavora o coltiva nel Parco deve poter farlo prima e meglio degli altri”.

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