CASO PROTEZIONE CIVILE: LA RISPOSTA DELL’ASS. LE AQUILE

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Il gruppo di volontariato "Le Aquile" di Anzio

Caso Protezione Civile ad Anzio: il Presidente dell’Associazione Le Aquile risponde alla consigliera comunale d’opposizione Lina Giannino

Nella nota con cui Salvatore Lupoli, originario di Latina e appartenente alla Guardia di Finanza ad oggi sospeso, viene esposto il punto di vista dell’Associazione Le Aquile di Anzio, chiamata in causa dalla consigliera comunale del Partito Democratico Lina Giannino nell’assise comunale di Anzio il 30 aprile, c’è una risposta a un domanda che non si capisce per quale ragione non sia stata data dall’amministrazione comunale di Anzio.

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Secondo la consigliera Giannino, che aveva richiamato anche la vicenda giudiziaria – denominata Crazy Cars – che ha coinvolto il Presidente de Le Aquile Lupoli, arrestato per estorsione il 27 aprile e, in seguito, liberato dal Tribunale del Riesame di Roma, l’amministrazione comunale di Anzio, nelle persone del Sindaco Candido De Angelis e dell’Assessore Gianluca Mazzi, avrebbero dovuto chiarire i rapporti con la suddetta Associazione.

Giannino, dal canto suo, evidenziò di come l’Associazione non risultasse negli elenchi regionali della Protezione Civile e fosse stata l’unica a partecipare al piano di emergenza comunale. Oggi, con la nota pubblicata integralmente di seguito, Lupoli ribadisce il contrario; peraltro, secondo il medesimo Lupoli, a quel piano di emergenza comunale parteciparono anche altre associazioni del comprensorio.

Al netto della diatriba, sarebbe interessante capire come mai, chiamati in causa durante l’assise comunale, né De Angelis né Mazzi risposero ai legittimi quesiti della consigliera del Partito Democratico: né sulla partecipazione al piano di emergenza comunale né sulla iscrizione de Le Aquile agli elenchi territoriali della Regione Lazio.

LA NOTA – In qualità di Presidente dell’Associazione di Protezione Civile Le Aquile di Anzio – scrive Lupoli – è mio interesse e dovere replicare alle gravi ed infondate accuse ricevute da parte della consigliera Lina Giannino così come riportate nell’articolo pubblicato il 27 aprile 2021.

Diversamente da quanto è stato rappresentato, infatti, l’Associazione di cui sono Presidente opera sul territorio di Anzio con massima serietà e nel pieno rispetto della normativa di settore. Si tratta — per chi già non la conoscesse — di un’Associazione composta da volontari che dedicano il proprio tempo e le proprie energie al perseguimento di attività quali il miglioramento dell’ambiente, la tutela degli animali, la valorizzazione del patrimonio culturale, l’assistenza verso soggetti colpiti da calamità o infortuni di qualsiasi natura; tutte attività svolte senza scopo dí lucro.

Sottolineo altresì che l’Associazione è regolarmente iscritta nell’Elenco territoriale delle Organizzazioni di volontariato di Protezione civile della Regione Lazio, ha un proprio statuto ed ogni attività finora intrapresa in favore della comunità e del territorio è stata previamente condivisa con le competenti autorità locali, che pertanto hanno sempre avuto piena conoscenza sia della nostra presenza sul territorio che del nostro operato.

Non posso pertanto nascondere il rammarico derivante dalla lettura delle dichiarazioni rese dalla consigliera Giannino, una personalità che dovrebbe agire per il bene e nell’interesse della comunità, e che non potendo, screditare l’operato encomiabile del volontari dell’Associazione, è dovuta ricorrere a citare le vicende giudiziarie personali del sottoscritto che nulla hanno a che vedere con l’attività dell’Associazione. Finora non ho voluto fare comunicati ufficiali in merito alla vicenda giudiziaria che purtroppo mi ha visto indagato, poiché — seppure assolutamente consapevole della mia totale estraneità ai fatti – ho ritenuto opportuno e corretto attendere una pronuncia ufficiale, che finalmente è arrivata. Da pochi giorni, infatti, il Tribunale del Riesame di Roma ha depositato l’ordinanza con la quale è stato disposto l’annullamento dell’ordinanza con la quale mi era stata applicata la misura cautelare. I Giudici del Riesame, non essendovi alcun elemento indiziario a mio carico, ma trattandosi di un errore, mi hanno espressamente definito soggetto “estraneo a qualsiasi circuito criminale” come sì legge nelle motivazioni del provvedimento. Il rapporto costante e sincero con la comunità di Anzio rendeva doveroso un chiarimento verso i cittadini sia in ordine alla vicenda giudiziaria che mi interessa, ma soprattutto circa la correttezza e trasparenza dell’operato dell’Associazione Le Aquile, a dispetto di quanto asserito dalla Consigliera Giannino, del tutta infondato.

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