CASO MAIOLO, M5S FORMIA: “TADDEO SPENDA I SUOI SOLDI PER QUERELARE I GIORNALISTI”

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Caso Maiolo, la querela della Giunta Taddeo ai giornalisti. M5S Formia: “Giunta e Sindaco pensino a lavorare per la città invece di prendersela con i giornalisti”

“Se il sindaco di Formia vuole giocare a fare il bullo e a querelare i giornalisti locali, – fa sapere il Movimento Cinque Stelle di Formia – lo faccia con i suoi soldi e non con quelli dei contribuenti. Spendere 5.000 euro per querelare alcuni giornalisti che si sarebbero permessi di criticare la gestione degli Uffici dei Servizi Sociali del Comune di Formia, è indegno e deplorevole, se si pensa che, ad esempio, per la stessa cifra si potrebbero rendere libere e gratuite tutte le casette dell’acqua potabile presenti sul territorio, che incassano la metà di quanto spendiamo, appunto, per le paranoie di un sindaco.

A ciò si aggiunga che l’amministrazione comunale da lui presieduta è piena zeppa di soggetti che in passato, dall’opposizione, hanno diffamato, calunniato, offeso e insultato ogni componente dell’allora amministrazione, senza che alcuno si sia mai permesso di adire il Tribunale Penale di Cassino. I rapporti tra istituzioni e gli addetti alla comunicazione non possono essere regolati dalla magistratura, anche quando si avrebbe ragione, ma dal quotidiano dibattito dal quale il sindaco si è sempre sottratto, da quando ha messo piede nel Comune e fino a oggi.

La querela e la costituzione di parte civile sarebbero legittime quando alla base vi sarebbe un danno all’immagine della città, ovvero quando, ad esempio, Acqualatina sversa il contenuto dei depuratori a mare, rendendolo di fatto non balneabile, quando settimanalmente ci troviamo dinanzi ad arresti per spaccio di sostanze stupefacenti, che dissuaderebbe molte persone a venire a villeggiare a Formia, oppure quando le cronache giudiziarie riguardano fatti di criminalità organizzata, ovvero tutte circostanze, queste sì, che ledono l’immagine della città che andrebbe tutelata.

E invece, guarda caso, nonostante tutti i motivi che vi sono stati in questi tre anni per tutelare l’immagine della città, il sindaco e la giunta decidono di querelare i giornalisti che avrebbero legittimamente accostato la morte di un giovane diciassettenne con l’inefficienza dei Servizi Sociali. Però, a pensar male, sappiamo che il “sindaco bullo” non può denunciare Acqualatina, considerato che è una “creatura” di Forza Italia, e neanche i tanti soggetti criminali che infestano la nostra città, perché difesi dal suo “avvocato personale”. Per non lasciare le querele e le costituzioni di parte civile in mano a soggetti istituzionali che le usano per regolare i conti con gli avversari politici, a seconda di una pericolosa discrezionalità, il gruppo territoriale del Movimento 5 Stelle di Formia ritiene di dover disciplinare l’utilizzo del ricorso alla magistratura secondo principi oggettivi. Ovvero, se vengono accertate le responsabilità dell’inquinamento marino per colpa di Acqualatina o degli allevatori di mitili, ad esempio, è giusto difendere l’immagine della città in ogni fase processuale.

Così come, se dovessero emergere inchieste giudiziarie di associazioni criminali sul nostro territorio, è giusto, legittimo e sacrosanto querelare e costituirsi parte civile durante il processo, perché queste situazioni ledono l’immagine della città ancor di più di quanto stanno facendo il sindaco e il suo “avvocato Personale”. E non è facile!”.

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