CASO KARIBU: “MAENZA NON SARÀ PARTE CIVILE: CON NOI NESSUN AFFIDAMENTO E CONTRATTO”

Il sindaco di Maenza Claudio Sperduti
Il sindaco di Maenza Claudio Sperduti

Caso Karibu, tra i Comuni che non si sono costituiti parte civile nell’udienza preliminare della seconda inchiesta c’è anche Maenza.

Con un post su Facebook, il sindaco di Maenza, Claudio Sperduti, spiega perché il Comune di Maenza non si è costituito e non si costituirà parte civile nell’udienza preliminare che si terrà il prossimo 22 marzo presso il Tribunale di Latina. Contestati i reati quali frode nelle pubbliche forniture, bancarotta fraudolenta patrimoniale per distrazione e auto-riciclaggio.

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“Con l’Avvocato Alessandro Pucci (nda: che aveva mosso critiche per la mancata costituzione di parte civile da parte di Maenza) – spiega Sperduti – ci troviamo allineati su moltissimi temi; anche alcune delle proposte programmatiche avanzate nei giorni scorsi mi trovano d’accordo e faranno parte del programma elettorale da sottoporre agli elettori. Sulla questione Karibù però, e lo dico con rispetto per le posizioni altrui, la penso diversamente da lui.

Il Comune di Maenza non ha mai avuto contratti o affidamenti nè cogestito fondi sull’accoglienza insieme alla Coop Karibù. L’immobile di Casal dei Lupi, utilizzato dalla Coop Karibù nel nostro territorio, era condotto in forza di un contratto diretto con i proprietari e la Prefettura ed il comune è sempre rimasto estraneo a tutti gli aspetti burocratico-amministrativi sottesi all’accoglienza presso la struttura.

Ricordo benissimo il clima di quel periodo. Le tensioni, le continue riunioni tenute a Latina; ricordo anche alcuni partiti politici che alimentavano paure e paventavano scenari drammatici.

In quel momento, con il senso di responsabilità che ha contraddisto la nostra intera consiliatura e con la consapevolezza che fenomeni complessi come l’immigrazione vadano governati con attenzione, sensibilità e rigore noi abbiamo fatto la nostra parte; non abbiamo alzato barricate, specie a fronte di un numero più alto di immigrati accolti rispetto a quelli che proporzionalmente avremmo dovuto ospitare; abbiamo chiesto attenzione e presidi sul territorio.

Per la parte che ci ha riguardato, pur con tutti i limiti che accompagnano ogni azione umana, il sistema ha funzionato e non si sono riscontrati né danni né criticità. Alla luce dei fatti esposti e nella consapevolezza che ogni storia è diversa, – conclude Sperduti – non abbiamo ravvisato elementi tali da farci valutare la costituzione dell’Ente in giudizio”.

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