CASO CINGHIALI A ITRI, REGIONE A MAGGIARRA: “METODI ECOLOGICI O PIANO DI ABBATTIMENTO”

L'ex consigliera di opposizione Vittoria Maggiarra

Contenimento dell’eccessiva presenza di cinghiali a Itri: la risposta della Regione Lazio al caso sollevato dalla consigliera comunale uscente

La Regione Lazio ha risposto, tramite la Direzione Agricoltura e Caccia, alla lettera ufficiale inviata lo scorso 16 giugno dalla consigliera comunale uscente Vittoria Maggiarra.

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La Direzione regionale ha spiegato che, previo accordo col Comune, può essere autorizzato un piano di abbattimento “per la migliore gestione del patrimonio zootecnico, per la tutela del suolo, per motivi sanitari, per la selezione biologica, per la tutela del patrimonio, per la tutela delle produzioni zoo-agro-forestali ed ittiche”. L’estrema ratio dell’abbattimento solo nel caso in cui i metodi ecologici si rivelassero inefficaci.

Ecco perché, Maggiarra invita il Comune di Itri e l’Ente Parco dei Monti Aurunci a predisporre un adeguato Piano di azione al fine di risolvere o quanto meno contenere il fenomeno, “facendo ricorso ai metodi ecologici e ad un accurato studio scientifico per la riduzione degli esemplari, anche, eventualmente, attraverso catture selettive con il posizionamento di gabbie”.

Solo “in caso di loro inefficacia” – ribadisce Maggiarra – “quale misura estrema, prevedere ed attuare piani di abbattimento“.

“Rappresento che – continua Maggiarra sulla scorta di quanto stabilito dalla Regione Lazio -, in base alle disposizioni regionali, il Piano di azione, una volta predisposto, dovrà essere inviato all’Area Decentrata Agricoltura della Regione Lazio competente per territorio, che curerà l’istruttoria finalizzata all’autorizzazione del Piano medesimo, previa acquisizione del parere positivo dell’Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale (ISPRA)”.

È la stessa Direzione Regionale Agricoltura che invita ad adottare, così come richiesto e sollecitato da Maggiarra con le missive del 1 6giugno e dell’1 luglio scorso, tutta una serie di misure utili a limitare i rischi derivanti dalla frequentazione di ambiti urbani e periurbani da parte dei cinghiali.

Ecco quali:

  • pulizia dei margini stradali dalla vegetazione erbacea e arbustiva;
  • pulizia dei terreni e aree pubbliche e private da vegetazione infestante;
  • eliminazione delle micro-discariche e rimozione delle carcasse di animali ai margini delle strade, delle scarpate, ecc.;
  • installazione di apposita cartellonistica stradale “animali selvatici vaganti”, integrata da altre segnalazioni verticali, orizzontali o luminose (eventualmente riportante un numero utile a cui fornire segnalazioni).

“Il Piano di azione – conclude Maggiarra – che si richiede dovrà essere concertato, relativamente alle aree protette, anche con i massimi rappresentanti del Parco Naturale dei Monti Aurunci, Marco Delle Cese e Giorgio De Marchis, con il quale ho tenuto personalmente un incontro tematico il giorno 6 luglio presso la sede istituzionale di Campodimele”.

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