Casa della Salute e Punto di Primo Intervento: il movimento “Cittadini per Sabaudia”, con i tre gruppi consiliari che sostengono il Sindaco Gervasi, vuole fare chiarezza
“Il Sindaco tirato “per la giacchetta” come massima autorità sanitaria ma non ha competenza diretta. Si continua ad istillare il dubbio per oscurare l’attività dell’Amministrazione ma grazie al dialogo istituzionale avviato con gli Enti preposti entro il 2021 l’inizio dei lavori della Casa della Salute. Siamo per il diritto alla salute e faremo del tutto per assicurarlo, nei limiti imposti dalla Legge”
Sull’ex Punto di Primo Intervento (PPI), oggi denominato Punto di Assistenza Territoriale (PAT) – si legge in una nota congiunta di Cittadini per Sabaudia e delle liste che sostengono il Sindaco di Sabaudia Giada Gervasi – continuano a girare diversi “falsi d’autore”, notizie che sembrano quasi vere, che attribuiscono competenze a chi non le ha, che non portano a sostegno alcun atto o delibera. Più volte il Sindaco è stato tirato “per la giacchetta” come massima autorità sanitaria sull’ex PPI, ma non ne ha competenza diretta e, nonostante sia stata sempre promotrice di azioni politiche per trovare una soluzione, taluni continuano ad instillare dubbi sul suo operato”.
Le problematiche che riguardano l’ex PPI di Via Conte Verde partono da lontano, dal 2015, in pieno commissariamento della sanità regionale, quando il Decreto Ministeriale n. 70 ha trasformato i PPI in punti 118 con ambulanza medicalizzata. Ne sono seguiti alcuni decreti regionali, di cui l’ultimo nel 2017 che prevedeva la chiusura dei PPI entro il 2018. I 7 comuni della provincia di Latina coinvolti nelle chiusure, con l’aiuto dei comitati, hanno affrontato un’intensa battaglia politica (che è culminata con la “marcia” dalla Piazza del Comune di Latina alla sede ASL) per evitare le chiusure e chiedere l’istituzione di una Casa della Salute in ogni sede di PPI. Si è arrivati poi all’incontro del 5 luglio 2019 presso la Regione Lazio, in cui i sindaci dei 7 comuni, con il supporto del consigliere regionale Enrico Forte, hanno avanzato le proprie richieste all’Assessore D’Amato che ha attivato le procedure per non chiudere i PAT (ex PPI), garantendo tutti i servizi già erogati, nonché per realizzare una Casa della Salute con dotazioni di mezzi e medici idonei all’emergenza territoriale per l’assistenza delle piccole urgenze.
Il 15 novembre del 2019 – proseguono nella ricostruzione della vicenda Cittadini di Sabaudia e le le liste Gervasi – è stato emanato il Decreto n.838 “Proseguimento del programma di attivazione di una Casa della Salute in ciascun Distretto Aziendale del Lazio – Assegnazione di fondi regionali alla ASL di Latina per l’attivazione di una Casa della Salute a Sabaudia”. Questo decreto delibera esplicitamente l’assegnazione alla ASL di Latina di un finanziamento di 582.528,10 euro per attivare la Casa della Salute presso il Poliambulatorio di via Conte Verde a Sabaudia. Il 4 giugno 2020 l’ASL di Latina ha affidato l’incarico professionale per la progettazione e l’esecuzione dell’intervento a Sabaudia e nell’ultimo Comitato dei sindaci del 26 luglio 2021 è stato ribadito dalla dott.ssa Carreca che l’inizio dei lavori è previsto entro il 2021. Il nuovo Direttore Generale dott.ssa Cavalli ha visitato la struttura per verificare la procedura di attivazione della casa della salute e potenziamento dei servizi sanitari a Sabaudia; il Comune si è fatto parte attiva in un dialogo costruttivo con la Asl, supportando anche le associazioni di volontariato sanitario presenti nella struttura, per la riallocazione interna ed esterna, stante i loro preziosi contributi alla popolazione. Nessun immobilismo, neanche durante la pandemia. Le azioni che potevano e dovevano essere fatte sono state eseguite puntualmente e la Casa della Salute verrà attivata grazie alla Asl di Latina e alla Regione Lazio.
Un’ultima precisazione. “Non si poteva evitare la sospensione del servizio notturno del PAT (ex PPI) di Sabaudia. La chiusura notturna, come per tutta la provincia di Latina, è stata decisa dalla Asl a seguito dell’emergenza sanitaria da Covid-19 e la stessa Asl ha comunicato che il servizio sarà riattivato quando le condizioni emergenziali lo permetteranno. Il supporto medico sanitario notturno è comunque garantito dalla guardia medica e dal presidio 118. Taluni dicono che si poteva evitare la sospensione del servizio notturno del PAT (ex PPI) di Sabaudia, così come fatto nel comune di Ronciglione (VT), (omettendo di dire che è stato riattivato da pochi mesi, quindi anche lì era chiuso). Premesso che si confrontano due situazioni differenti: si parla di altra Provincia, altra Asl, altre latitudini e caratteristiche del territorio relative a Ronciglione rispetto a Sabaudia e soprattutto un’altra struttura. Ronciglione aveva il terzo ospedale della provincia, chiuso nel 2005, con un bacino di utenza di 65.000 abitanti. Sabaudia non ha più un ospedale dagli anni ‘50! Dunque paragonare Ronciglione con Sabaudia, pur di sminuire il lavoro politico dell’amministrazione e del Sindaco, vuol dire paragonare le pere con le mele. È vero, il Sindaco è la massima autorità sanitaria locale, ma non può in alcun modo prendere decisioni che spettano, per legge, ad altri Enti sovraordinati in materia come la Asl di Latina e la Regione Lazio! Quindi appellarsi ogni volta al ruolo di massima autorità sanitaria del Sindaco per lanciare condanne di immobilismo o di lentezza, vuol dire o non conoscere la legge, oppure mentire sapendo di farlo!“
“Siamo partiti con un’idea ben precisa nel nostro programma elettorale – conclude la nota – promuovere il diritto alla Salute e il potenziamento dei servizi sanitari nel nostro comune (es. la casa della salute) e l’abbiamo portata avanti con il dialogo e le richieste ad oggi accolte. Questi gli atti e i fatti concreti”.