Formia, scatta l’ordinanza di demolizione e ripristino dei luoghi per una della case dei Bardellino in via Giorgio La Pira
A firmare l’ordinanza di demolizione è il dirigente del settore Edilizia, Pietro D’Orazio, lo stesso che, a Sperlonga, ha dichiarato abusivo l’hotel Grotta di Tiberio.
“Le opere abusive riscontrate” – si legge nell’ordinanza – sono “consistenti nella realizzazione di un intero fabbricato in assenza di titolo abilitativo sviluppato su due livelli il primo interrato e il secondo fuori terra”.
Ad essere raggiunta dall’ordine di demolizione firmato lo scorso 26 agosto, con una ordinanza pubblicata il primo settembre, è una casa di Ernesto Bardellino, l’anziano padre della nota famiglia trasferitasi dal casertano anni fa.
Secondo la ricostruzione dell’atto firmato dal Dirigente del settore Urbanistica, in data 4 febbraio 2022 è stata emanata un’ordinanza di rigetto – la numero 38 volta – a dinegare l’istanza di condono edilizio presentata nel febbraio del 1995 dai Bardellino, “afferente alla realizzazione in assenza di titolo edilizio dell’unità immobiliare” in via Giorgio La Pira.
L’ordinanza del 4 febbraio 2022 è stata regolarmente notificata ai soggetti proprietari della casa, i quali hanno fatto ricorso al Tar di Latina ancora sub judice.
La casa, oggetto di ordinanza di demolizione, ricade in zona vincolata sottoposta alla tutela di vincolo paesistico per quanto riguarda la protezione delle fasce costiere marittime e la protezione delle aree di interesse archeologico; inoltre si tratta di zona vincolata sottoposta alla tutela di vincolo paesistico per il fatto di costituire beni d’insieme (vaste località con valore estetico tradizionale, bellezze panoramiche).
L‘ordinanza di demolizione delle opere abusive, successivamente al diniego di accertamento di conformità (Ordinanza di rigetto n. 38 del 04/02/2022), – si legge nel provvedimento – costituisce atto dovuto per la pubblica amministrazione, in quanto volto a reprimere opere edilizie delle quali è stata accertata l’abusività e che non sono state ritenute suscettibili di regolarizzazione e pertanto il provvedimento ripristinatorio ben può fare riferimento all’istruttoria dell’istanza di sanatoria, senza rinnovare l’accertamento sulla esistenza delle opere abusive, atteso che proprio la presentazione dell’istanza di sanatoria lascia presumere che, in relazione alla volontà del privato di regolarizzarle, le stesse siano rimaste sul territorio e non siano state rimosse.
Il Comune, quindi, ordina a intestatario e proprietaria del bene di procedere alla demolizione delle opere abusive accertate ed il ripristino dello stato dei luoghi precedente l’esecuzione degli abusi, entro il termine di novanta giorni a decorrere dalla data di notifica dell’atto.
Una storia controversa quella delle case dei Bardellino. Ernesto Bardellino, ex sindaco socialista di San Cipriano d’Aversa, quando il fratello Antonio era un mammasantissima della Nuova Famiglia della camorra campana, è di stanza a Formia da decenni, ossia da quando il suddetto fratello ha perso la guerra mafiosa con gli altri capi del clan dei Casalesi: Schiavone, Zagaria e Bidognetti.
All’ex primo cittadino sanciprianese, sono stati sequestrati, successivamente confiscati, diversi immobili, tra cui quelli in via Giorgio La Pira. L’intera proprietà immobiliare dei Bardellino fu oggetto di sequestro durante l’Operazione “Bonifica” eseguita dai Carabinieri nel gennaio 2005. Allora i ROS monitorarono il patrimonio attraverso una approfondita opera di ricostruzione dei beni in capo alla famiglia ormai formiana.
“In questi quattro appartamenti – dichiarava già nel 2015 la consigliera comunale d’opposizione Paola Villa, nonché ex sindaco della città, che da sempre si è battuta sulla questione delle case in via La Pira – “la vita” dopo la confisca purtroppo non è stata possibile portarcela, un po’ perché completamente distrutti, un po’ perché troppo vicini, praticamente attigui all’appartamento rimasto non confiscato dove oggi vi risiede Bardellino con la moglie. Quindi attraverso un bando Regionale del 2019 si è riusciti ad ottenere, nel marzo 2020 di quest’anno, poco più di 62mila euro, contributi necessari e sufficienti per ristrutturare uno degli appartamenti”.
“La ristrutturazione – proseguiva Villa – consentirà all’inizio del nuovo anno, l’utilizzo di questo immobile dove sarà possibile, come dice il bando, fare progetti interessanti volti ai diversamente abili oppure far trovare ubicazione a studi medico-sanitari sempre rivolti a persone con difficoltà psico-fisiche”.
Uno degli appartamenti, da protocollo sottoscritto tra enti, avrebbe dovuto essere dato in dotazione ai militari della Guardia di Finanza di Formia, solo che, in Commissione Beni Confiscati del Comune di Formia, viene fuori, a luglio 2024, che l’immobile non ha l’abitabilità. Al che l’ex sindaco di Formia aveva chiesto che gli immobili in Via Giorgio La Pira fossero oggetto di sopralluogo, in quanto – questo era il suo ragionamento – se non aveva l’abitabilità un appartamento, non ce l’aveva neanche quello dove abita attualmente Ernesto Bardellino con la moglie, essendo le case parte di uno stesso complesso. In sostanza, Villa chiedeva di procedere a una ispezione urbanistica in tutti gli appartamenti.
L’istruttoria è durata oltre un anno. Ora, l’ordinanza che pare definitiva, ma chiaramente impugnabile da parte della famiglia destinataria.