Colpo di scena in arrivo dal nord della provincia, il Consiglio Comunale di Cisterna il 6 Giugno, votando all’unanimità la delibera 54, ha manifestato l’intenzione di fare della città un grande polo per i rifiuti della zona.
IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO
Dovrebbe sorgere nella zona dell’ex Goodyear oppure nel consorzio Roma-Latina, sarebbe un impianto gigante con una capacità di stoccaggio di 30mila tonnellate l’anno di rifiuti comprendenti: rifiuti organici, scarti alimentari, sfalci di erba e potature.
Ma a chi servirebbe questo impianto? Di certo il FORSU prodotto a Cisterna non basterebbe a soddisfare il fabbisogno di questa enorme opera, e infatti arriverebbero rifiuti più o meno da tutto il nord della provincia: Latina, Aprilia, Rocca Massima, Bassiano, Cori e Sermoneta. Un bacino di 260.000 persone.
Per evitare la dispersione nell’area di odori molesti, si prevede la costruzione all’interno dell’edificio di un impianto di ventilazione con biofiltrazione.
L’investimento preventivato per l’edificazione di tale impianto sarà, secondo una stima, di 4,6 milioni di Euro che andrebbero ad aggiungersi a 1,6 milioni di spesa annua per la manutenzione e gestione già stabiliti per l’edificazione
ARRIVA IL BIOMETANO
Tra le possibilità aggiuntive paventate dal Comune, in aggiunta al compost, c’è anche quella di un impianto anaerobico per la produzione di biometano che verrebbe successivamente usato per alimentare gli automezzi della CISTERNA AMBIENTE S.p.A. e del Comune.
I PROBLEMI DI UN POLO COSÌ GRANDE
La giunta Carturan vuole rilanciare l’economia cisternese anche grazie a questo impianto. In realtà questa è una falsa speranza, basti pensare che in un impianto come la Ex-Kyklos lavorano circa 10 persone.
Senza contare che si rischierebbe di far scendere la qualità dell’aria nelle zone limitrofe all’impianto.
Inoltre, secondo l’ISDE di Latina, che già in passato si è opposta alla edificazione di un impianto di questo tipo a Latina Scalo, il Digestato prodotto dalla Digestione Anaerobica è classificabile come rifiuto speciale ed è utilizzato come ammendante solo dopo essere stato sottoposto, a sua volta, a compostaggio aerobico, con opportuni controlli microbiologici.
In questo caso la politica deve monitorare che tutto proceda secondo legge anche perché si rischia di generare un impatto ambientale senza precedenti per l’area in questione.