Crisi del settore della pesca, il caro carburante ha costretto allo stop i pescherecci. Corradini (Lega): “Chiederemo intervento del Governo”
L’annuncio, fatto ieri 7 marzo, dalla cooperativa La Sirena di Terracina (ma stesse situazioni si ripetono in altri porti della regione, non ultimo quello di Anzio) che oggi, e per una settimana ancora, i pescherecci non sarebbero andati in mare a causa dell’eccessivo aumento del costo del carburante, ha immediatamente creato reazioni nel mondo politico. L’aumento del costo del carburante, quindi, non colpisce solo il trasporto su gomma.
Sull’argomento è intervenuto Gianluca Corradini, referente della direzione provinciale della Lega di Latina, che ha annunciato una importante presa di posizione da parte del suo partito: “La crisi sta colpendo vari settori dell’economia, e rischia di causare disastri in quello della pesca che ultimamente ha risentito come gli altri degli effetti della pandemia”.
“Se i pescherecci non scenderanno in mare, non ci sarà pesca, quindi guadagno e la conseguenza naturale, come da molte parti si sente dire ormai da settimane, sarà il licenziamento dei marinai.
Bisogna subito fare qualcosa a sostegno di una categoria che da lavoro a centinaia di persone in tutto il Lazio e che alimenta una filiera che rischia di bloccarsi, con conseguenze gravissime non solo dal punto di vista economico, ma per il tessuto sociale stesso. Di fronte all’immobilismo delle istituzioni, Regione Lazio in primis, noi come Lega abbiamo deciso di intervenire direttamente in Parlamento”.
“Nelle prossime ore, infatti, i deputati del Carroccio Francesco Zicchieri e Claudio Durigon presenteranno una mozione chiedendo direttamente al Governo di intervenire a sostegno della categoria per l’acquisto del carburante. Costi che si sono moltiplicati negli ultimi mesi. Basti pensare che da un costo pre pandemia di 0,40 centesimi al litro, si è passati alla tariffa attuale di 1,2 euro/l; cosa che rende antieconomico, al momento, anche solo accendere i motori dei pescherecci”.