Detenzione inumana e degradante presso il carcere di Cassino: straniero scarcerato in anticipo dal Tribunale di Sorveglianza
Il Magistrato di Sorveglianza di Frosinone ha accolto il reclamo presentato ai sensi dell’art. 35Bis dell’ordinamento penitenziario da un cittadino di origini romene che, condannato alla reclusione per plurimi episodi criminosi e reati contro il patrimonio (rapine e furti commessi nel Basso Lazio), aveva lamentato condizioni di sovraffolamento presso la casa Circondariale di Cassino, nonché la violazione di diritti sovrannazionali garantiti dalla Carta Europea dei Diritti dell’Uomo.
Più in particolare l’uomo ha proposto reclamo per il tramite del proprio difensore di fiducia, l’Avvocato Vincenzo Macari, lamentando di aver avuto a disposizione per almeno 203 giorni di detenzione uno spazio inferiore a 3 metri quadri, ovvero lo spazio minimo che l’art. 3 della CEDU assicura al normale movimento dei detenuti, senza tenere conto degli arredi. Il detenuto ha subito una condizione inumana dal 16 maggio 2020 al 28 giugno 2021.
“La complessa pronuncia – si legge nel provvedimento del Tribunale di Sorveglianza – ha chiarito che il concetto di mobile si riferisce a quegli arredi, come sgabelli o tavoli, facilmente spostabili da un punto all’altro della stanza detentiva, escludendo dunque dal calcolo della superficie utilmente computabile gli arredi fissi, tra í quali rientra il letto a castello che per conformazione consente un unico uso che è quello del riposo a differenza del letto singolo, non solo amovibile, diversamente da quello a castello, Ma che permette lo svolgimento di svariate altre attività. Per compensare la riduzione dello spazio individuale a meno di tre metri quadrati, i fattori compensativi già richiamati, devono concorrere tutti congiuntamente”.
In accoglimento dell’istanza, è stato riconosciuto al cittadino straniero un risarcimento simbolico di 24 euro ma, sopratutto, la riduzione della pena di 20 giorni, che ha comportato l’immediata scarcerazione anticipata dello stesso rispetto all’ordinario termine della reclusione.