CAPOROLATO: DUE CONDANNE NEL PROCESSO COMMODO

COMMODO
La conferenza stampa tenutasi a gennaio 2019 dopo gli arresti derivanti dall'inchiesta contro il caporalato denominata "Commodo"

Caporalato, processo “Commodo”: prime due condanne per l’inchiesta che rivelò il sistema di sfruttamento dei braccianti tra Latina, Sezze e le province di Roma e Viterbo

Il giudice dell’udienza preliminare Giuseppe Molfese ha condannato Luca Di Pietro, all’epoca degli arresti Presidente della coop Agriamici, e Nicola Spognardi, ispettore del lavoro.

A gennaio 2019, i due uomini finirono agli arresti insieme a Luigi BattistiDaniela Cerroni, Chiara Battisti e al sindacalista della Fai Cisl Marco Vaccaro.

Le misure cautelari furono portate a termine dallo SCO e dalla Squadra Mobile di Latina, coordinati dalla Procura pontina, contro lo sfruttamento dei lavoratori agricoli nelle campagne dell’agro pontino e di tutta la regione.

Oggi, il gup Molfese ha condannato Di Pietro a due anni e mezzo di reclusione e alla multa di 100mila euro, a fronte della richiesta del pm Giuseppe Miliano che aveva stabilito la pena dover essere di 4 anni più la pena pecunaria di 150mila euro.

Più leggera la pena per Spognardi, accusato di aver coperto l’allora cooperativa Agriamici in cambio di utilità, tanto da dare indicazioni per schivare i controlli del suo stesso Ufficio, che si è visto condannare a un anno e quattro mesi.

Di Pietro aveva scelto di essere giudicato col rito abbreviato, mentre Spognardi ha patteggiato.

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