Caporalato, Di Berardino: “In agricoltura proseguire con indici di congruità. Nel Lazio stiamo lavorando a questo obiettivo”
“Un elemento importante per contrastare il lavoro nero e lo sfruttamento della manodopera in agricoltura è l’introduzione degli indici di congruità. Essi forniscono un criterio oggettivo di definizione dei costi di manodopera e dei costi di produzione. Nel Lazio stiamo lavorando a questo obiettivo, che segue un percorso avviato con la firma del protocollo “Per un lavoro di qualità in agricoltura” sottoscritto con le Parti Sociali a Latina e proseguito con la Legge regionale sul contrasto al caporalato, che intende estendere medesime tutele condivise con le Parti su tutto il territorio regionale.
È proprio grazie alla legge regionale che abbiamo sottoscritto una convenzione con ISMEA sugli indici di congruità. Per mettere a sistema tutte le iniziative, così come previsto dalla legge 199/2016 abbiamo avviato con INPS un’interlocuzione volta a riattivare le Sezioni Territoriali del lavoro agricolo di qualità, luoghi privilegiati per diffondere le buone iniziative presenti sul territorio e per prevenire fenomeni di caporalato. Caporalato che purtroppo non riguarda solo l’agricoltura, ma si annida anche in altri settori come l’edilizia, i servizi e la logistica, ecc… Per questa ragione, come Regione ci siamo impegnati affinché si giunga a una legge quadro per il contrasto al caporalato in tutti i contesti e che metta al centro legalità e dignità delle persone”.
Così Claudio Di Berardino, assessore al Lavoro e Formazione della Regione Lazio, in occasione del lancio del progetto PERLA-Percorsi di Emersione Regolare del Lavoro in Agricoltura, finanziato a valere sul fondo FAMI che ha visto la presenza anche del Ministero del Lavoro e dell’organizzazione internazionale del lavoro.