CAPITALE DELLA CULTURA, I DUBBI DI UN FAVORITISMO DELLA MELONI PER LATINA

Celentano e Meloni
Celentano e Meloni

Capitale della cultura 2026, una frase della premier Giorgia Meloni fa drizzare le antenne al sindaco di Rimini: “Tifa per Latina?”

E se la premier Giorgia Meloni tifasse per Latina, suo feudo elettorale, come capitale italiana della cultura nel 2026? È il sindaco di Rimini, candidata anch’essa come capitale della cultura, Jamil Sadegholvaad (Partito Democratico), a domandarselo, in una lettera indirizzata alla stessa Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

A sollevare il dubbio nel primo cittadino riminese sono state le dichiarazioni della premier Meloni che, nel giorno del natale di Latina, il 18 dicembre, ha scritto una lettera pubblica, evidenziando di come la candidatura a capitale della cultura per il 2026 “dimostra che Latina ha idee e voglia di crescere, di porsi al centro della vita italiana e farsi conoscere con le sue energie più belle e positive”.

Ecco, allora, che il sindaco di Rimini ha voluto mettere su carte il suo pensiero. “Sono a rappresentarLe – scrive Sadegholvaad – un piccolo e personale dubbio. Leggo di una Sua dichiarazione a favore di Latina. Mi permetta di chiederLe: è un messaggio oggettivo e neutro a esaltare il valore di tutta la provincia italiana autentica spina dorsale del Paese oppure si tratta di un endorsement sotto mentite spoglie per una competizione che, dopo avere selezionato nei giorni scorsi quelle che possiamo definire “le 10 finaliste”, proclamerà ufficialmente il suo vincitore il prossimo marzo?

Mi perdoni la malizia. Non sta certamente bene leggere tra le righe ma ormai da molti mesi si rincorrono nei corridoi della politica voci incontrollate (più o meno equivalenti al “Zoff ha segnato di testa su calcio d’angolo” del mitico Paolo Villaggio) che indicano la/le sicura/e vincitrici del titolo, grazie a “benedizioni” governative. Credo di non essere il solo a chiedere una semplice, banale rassicurazione: si parte tutti alla pari. A prescindere dallo schieramento politico o dalla provenienza geografica. Beninteso, ognuna delle 10 città che percorre questa strada ha già vinto nei fatti, avendo presentato dossier completi che indicano un cammino nella direzione dell’esaltazione della cultura e dei beni storici, artistici, naturali che è la vera e unica ‘materia prima’ che distingue l’Italia dal resto del mondo. Noi, come Rimini, abbiamo redatto e presentato un dossier forte di suo, innovativo come innovativo è l’apporto culturale che la città di Rimini ha dato, da e darà alla promozione della cultura italiana nel mondo. Federico Fellini è il nostro ambasciatore più conosciuto. Non chiediamo corsie preferenziali ma vorremmo semplicemente essere rassicurati circa la linea di partenza: il piede di tutte le 10 finaliste deve essere posto alla stessa altezza.

“Presidente del Consiglio dei Ministri, sono sicuro che nessuna ombra e di nessun tipo si staglierà su questo percorso bellissimo ed esaltante che anche nella comunità riminese ha creato entusiasmo ed aspettative. È però bene dissipare ogni interpretazione “altra” che non sia il merito della questione”.

A tale interrogativo, al momento, la premier di Fratelli d’Italia non risulta abbia risposto.

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