CAMPING SOLE AZZURRO, LA CORTE D’APPELLO BLOCCA LA CONFISCA

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Camping Sole Azzurro: la Corte d’Appello di Perugia ha sospeso nuovamente l’esecuzione della confisca del camping fissando l’udienza del 18 luglio

Una nuova istanza di revisione della sentenza della Corte d’Appello penale, questa volta a nome della cooperativa Camping Sole Azzurra, difesa dall’avvocato Fabio Rapoini, ha prodotto l’ennesimo ribaltone a una vicenda infinta: quella del campeggio ritenuto abusivo e al centro di un contenzioso infinito tra Comune e privato, ex gestore del campeggio di Foce Verde, a Latina, che, per in inciso, è il più antico del capoluogo di provincia. Fu addirittura, nel 1963, il sindaco Angelo Onorati (Democrazia Cristiana) a concedere la licenza che permetteva agli operatori di realizzare il campeggio e accogliere i villeggianti nella Latina del boom economico.

Lo scorso 5 settembre 2024, la Corte d’Appello umbra si era pronunciata nel merito e aveva stabilito che no, non è ammissibile l’istanza di revisione della confisca del camping poiché il soggetto legittimato a chiedere la revoca della confisca era la cooperativa e non gli imputati che l’avevano proposta. L’ennesimo punto contestato, dal momento che, secondo la difesa, il codice di procedura prevede prevede che l’istanza di revisione poteva essere proposta soltanto dal condannato.

L’avvocato Raponi aveva provveduto a depositare presso la Corte d’Appello di Roma l’incidente di esecuzione della cooperativa per chiedere la revoca della confisca sulla base di numerosi motivi, tra cui quello del precedente giudicato del 1983 disposto dal Pretore di Latina (una figura che non esiste più nei Tribunali, tanto per avere un’idea dell’annosità della vicenda giudiziaria).

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La Corte d’Appello di Perugia non era entrata nel merito per stabilire se la confisca fosse giusta o meno, senza contare che la difesa aveva prodotto tutti i provvedimenti adottati dal Comune di Latina che intendeva mantenere i campeggi del Litorale e quindi era contrario alla confisca.

Ora, la Corte d’Appello di Perugia, come detto, ha sospeso nuovamente l’esecuzione della confisca del camping fissando la data di udienza di merito il prossimo 18 luglio.

Al contempo, al Consiglio di Stato la difesa ha impugnato la determinazione del Comune di Latina che ha rettificato le particelle catastali indicate erroneamente nella sentenza della Corte d’Appello penale che aveva disposto la confisca. Il principale motivo di appello è che il Comune di Latina, difeso dagli avvocati Anna Caterina Egeo e Alessandra Muccitelli, doveva presentare un’istanza di correzione ad errore materiale alla Corte d’Appello e non provvedere autonomamente a modificare il dispositivo del giudice penale.

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VICENDA PENALE – Le indagini della magistratura sul camping partirono addirittura nel 2007 e si concentrarono sulla lottizzazione abusiva contestata poi agli imputati. La Corte di Appello di Roma, nel 2017, riformò la decisione con la quale, a novembre 2010, il Tribunale di Latina aveva assolto gli imputati Sandro Scifoni, Mario Proietto, Sergio Aisa, Pasqualina Cavese e Rita Pisciotta, all’epoca dei fatti componenti del consiglio di amministrazione della coop “Sole Azzurro” dal reato di lottizzazione abusiva deturpamento di bellezze naturali, dichiarando l’estinzione della contravvenzione per morte del reo e nei confronti degli altri imputati per intervenuta prescrizione.

La Corte d’Appello accolse il ricorso della Procura di Latina e ordinò la medesima confisca dell’area ritenuta abusivamente lottizzata per circa 13.138 metri quadrati. L’area, lottizzata dalla coop Sole Azzurro, era soggetta anche a vincolo ambientale; al contrario furono realizzate, senza le necessarie autorizzazioni ed in violazione della normativa statale e regionale e degli strumenti urbanistici.

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