CAMBIAMENTI CLIMATICI, ANBI LAZIO: CONFRONTO RIUSCITO

Cambiamenti Climatici e Comunità Sostenibili Crisi Idriche e Rischi Idrogeologici a Confronto: Colorado e Italia” il tema dell’apprezzato incontro organizzato presso la sede di Anbi Lazio a Focene (Fiumicino). La delegazione americana ha incontrato esperti italiani con   un gruppo di scienziati e professionisti del One World One Water Center (OWOW), il centro di studi multidisciplinare sulle risorse idriche che ha sede a Denver avviato da una collaborazione tra la Metropolitan State University di Denver e i Denver Botanic Gardens.

Italia e Stati Uniti si sono così misurati per poi siglare un protocollo d’intesa tra Anbi Emilia Romagna e i referenti del settore idrico di Denver (Colorado) che di fatto ha lanciato il WaterManifesto 2023. La crisi climatica interessa tutto il mondo occorre un confronto continuo e fattivo per permettere che le esperienze diventino comuni mediante anche nuovi strumenti per combattere siccità e dare vigore alla salvaguardia idrogeologica.Presente anche l’Anbi nazionale con il vice direttore Caterina Truglia e l’assessore regionale alle politiche agricole della Regione Lazio Enrico Onorati ed Enrica Antonelli assessore attività produttive e agricoltura del comune di Fiumicino. 

Anbi Lazio con il Presidente Sonia Ricci ed il direttore Andrea Renna ha dato disponibilità alla delegazione statunitense oltre che al Centro risorse idriche WARREDOC dell’Università per Stranieri di Perugia, al Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria (CREA) e alla fondazione and Water Agenda (Fondazione EWA) di essere parte integrante di questo percorso. Realtà distanti ma con problemi comuni – ha detto la Presidente Ricci –  realtà territorialmente distanti, come quella italiana e americana, sono accomunate dagli stessi problemi. I rapporti tra istituzioni politiche, accademiche e amministrative devono necessariamente convergere in una visione comune utile a scongiurare che la crisi idrica che rischia di sconvolgere l’ecosistema globale venga sottovalutata o peggio riposta nel dimenticatoio insieme a misure per la difesa del suolo. E’ necessario passare dalla cultura dell’emergenza a quella della prevenzione e in quest’ottica stringere un patto per il suolo, oggi più che mai necessario a difesa del territorio e per il futuro delle generazioni che verranno oltre che per mantenere i territori attuali. Ai lavori ha preso parte anche una delegazione degli studenti del corso “Digital Mapping for Sustainable and Resilient Communities Facing Water Extremes” e tutti i presenti hanno potuto visitare l’azienda Agricola MACCARESE SpA.  Una giornata interessante che ha permesso, in un periodo storico in cui gravi periodi di siccità si alternano a eventi idrologici estremi, inondazioni e frane, a due territori come quello italiano e statunitense, geograficamente così distanti, la condivisione degli stessi urgentissimi problemi di sicurezza ambientale e sociale, di sicurezza idrica e alimentare. Problemi e buone pratiche nei due continenti mostrano una chiara matrice comune, anche in contesti climatici e culturali così differenti: le dinamiche climatiche stanno sempre più accelerando e mettendo a nudo la vulnerabilità idrogeologica dei nostri territori; la sostenibilità e la resilienza di quest’ultimi dipendono fortemente anche da un efficace coinvolgimento attivo delle comunità locali.

LE DICHIARAZIONI DEI PROTAGONISTI:

Prof. Fernando Nardi, Direttore del Centro WARREDOC: 

Abbiamo tecnologie avanzate e la conoscenza scientifica per affrontare l’emergenza idrica e l’impatto del clima sull’agricoltura, per contrastare siccità e alluvioni. Tuttavia anche i più avanzati strumenti tecnologici non riusciranno mai a vincere da soli la sfida dei cambiamenti climatici senza una reale consapevolezza e partecipazione delle comunità locali. Digitale e cittadini insieme per creare comunità sentinelle del territorio per mitigare i rischi idrogeologici. Il WARREDOC è orgoglioso di aver contribuito ad organizzare questo importante convegno internazionale con i partner americani del centro OWOW di Denver che stanno lavorando, come noi, contro gli effetti devastanti di siccità e di altri disastri climatici che richiedono sinergie e soluzioni globali che non possono prescindere dal coinvolgimento delle comunità, tecnologie e culture locali.

Raffaella Zucaro direttrice del CER e Coordinatrice di ANBI Emilia Romagna 

Comprendere le mancanze passate e cogliere i migliori esempi nazionali ed esteri da prendere a modello mettendosi in gioco come comunità. Queste le ragioni che ci spingono a partecipare con entusiasmo ad un incontro, tra paesi diversi, che ha l’obiettivo chiaro di rendere efficiente un modello di azione e prevenzione che ancora non regala risultati soddisfacenti. Le comunità – sottolinea – diventano un valore aggiunto, essenziale nella difesa e mitigazione dagli eventi climatici estremi, quando raggiungono e mantengono un adeguato livello di informazione utile e aggiornata che possa svolgere al meglio le diverse fasi che caratterizzano la necessaria prevenzione. E’ infatti fondamentale che le amministrazioni pubbliche, la Protezione Civile e gli enti che svolgono attività di gestione della risorsa come i Consorzi di Bonifica o le agenzie regionali sensibilizzino – in modo coordinato e continuativo – la cittadinanza intera sui temi della sicurezza idraulica e sui comportamenti virtuosi da tenere in caso di carenza idrica: solo in questo modo, attraverso la conoscenza e la consapevolezza, la comunità composita, talvolta distratta, diventa attiva e indispensabile negli equilibri fragili della gestione del territorio e delle reazioni ai possibili eventi calamitosi”.

Alessandra Pesce, Direttrice del Centro CREA Politiche e Bioeconomia 

Il Centro Politiche e Bioeconomia del CREA ha ideato e sviluppato un sistema di conoscenze, costituito dalle banche dati SIGRIAN e DANIA, per un uso efficiente e sostenibile dell’acqua in agricoltura al fine di dare voce alle comunità locali restituendo una fotografia delle necessità irrigue e di investimento a livello nazionale su base locale.  La collaborazione tra CREA PB e Centro Warredoc rafforza la ricerca scientifica in questo campo, con particolare riguardo ai dati e strumenti digitali per migliorare la conoscenza e gli strumenti scientifici per affrontare le sfide sociali locali, nazionali e globali in un contesto di cambiamento climatico”

Sonia Ricci Presidente Anbi Lazio 

Come Anbi Lazio siamo stati onorati di ospitare un evento così importante su un tema di attualità e particolarmente delicato. Abbiamo dato disponibilità all’università di Perugia e al Crea di far parte integrante di queste e di altre attività che possano concorrere a migliorare la prevenzione del rischio idrogeologico e i sistemi di irrigazione.  

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