“BROKER DELLA DROGA E GALLERISTA D’ARTE”: 41ENNE DI TERRACINA COINVOLTO IN MAXI OPERAZIONE INTERNAZIONALE

Andrea Deiana
Andrea Deiana

Una vasta operazione anti-droga partita da Milano che vede al centro dell’indagine dell’Antimafia meneghina il 41enne di Terracina

Si chiama Andrea Deiana, già coinvolto nel 2017 nell’operazione anti-droga dei Carabinieri di Latina denominata “Amnesia”, insieme a personaggi originari di Aprilia, Terracina, Sperlonga, Fondi e i Lepini. Deiana, nome d’arte “Bansky”, è nato 41 anni fa a Terracina. Per la DDA e la Squadra Mobile di Milano, che stamani ha eseguito numerose misure cautelari in diverse regioni, Deiana è un broker del narcotraffico nonché mercante d’arte con galleria ad Amsterdam.

“Emerge come un broker internazionale di elevato spessore criminale in stabile contatto sia con i narcos sudamericani sia con uno dei piu’ importanti trafficanti di droga al mondo, Imperiale Raffaele“, scrive il gip Carlo Ottone De Marchi del Tribunale di Milano nelle 900 pagine dell’ordinanza cautelare. Imperiale è stato recentemente estradato in Italia (leggi approfondimento di seguito).

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Deiana, in alcune chat, racconta “di aver fornito un importante supporto alla latitanza di Imperiale”. E scriveva nell’agosto del 2020: “Quando mio amico era in Europa era latitante e stava sempre con me vivevamo stessa casa”.

E ancora il gip rileva anche che Deiana ha “rapporti, costanti, con ambienti della malavita locale ed internazionale” e “connessioni con il mondo della criminalità organizzata campana”. In una chat scriveva: “Ho un accordo con amici a Napoli e si offendono se mi metto a lavorare con altri con coca”.

L’operazione della Polizia (iniziata nel 2019), coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano – D.D.A, è stata volta a smantellare un’associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. Impegnati quasi duecento agenti sul territorio nazionale e all’estero per l’esecuzione della misura cautelare nei confronti di 31 persone (21 in carcere, 3 ai domiciliari e 7 agli obblighi alla firma) con forti legami con trafficanti sudamericani, latitanti ed esponenti di spicco della criminalià organizzata. Nel corso dell’attività in Lituania, Spagna, Olanda, Lombardia, Piemonte, Toscana, Lazio, Campania e Puglia, ci sono state diverse perquisizioni e sequestri di conti correnti.

Con il coordinamento giudiziario di Eurojust, l’autorità giudiziaria olandese sta eseguendo una rogatoria richiesta dalla procura della Repubblica di Milano – D.D.A ponendo sotto sequestro proprio la galleria d’arte moderna “Art3035 Gallery” situata ad Amsterdam e ritenuta, allo stato delle indagini, luogo per riciclare parte dei proventi del narcotraffico accumulati dal broker, abitante nei Paese Bassi, attraverso fittizie vendite di opere di famosi esponenti del mondo della street art tra cui Bansky di cui nelle chat intercettate utilizzava pure il “nickname”. Si tratta per l’appunto di Andrea Deiana che si presenta come “un affermato imprenditore e titolare di una Galleria d’arte ad Amsterdam, l’Art3035gallery”.

Tra gli indagati c’è anche l’imprenditore del web Alberto Genovese, già arrestato nel 2020 (e ora a processo) per violenze sessuali su due modelle. L’ex fondatore di start-up è accusato di aver acquistato nel novembre 2019 da due co-indagati cento grammi “di sostanza stupefacente del tipo ketamina o cocaina” da “ritenersi destinata alla successiva vendita o cessione”, che gli sarebbe stata consegnata in piazza Santa Maria Beltrade a Milano, l’indirizzo del suo attico “Terrazza Sentimento“, teatro dei party a base di droga. Significativo, scrive il gip Carlo Ottone De Marchi, in un passaggio delle 900 pagine di ordinanza, che Genovese “sia successivamente balzato agli onori delle cronache perché raggiunto da ordinanza cautelare con l’accusa di violenza sessuale ai danni di una ragazza mediante uso di cocaina rosa e ketamina nel corso di una festa organizzata proprio presso la propria abitazione di piazza Beltrade 1″, dove sono state rinvenute quelle due sostanze.

Deiana è definito “importantissimo broker di stupefacenti internazionale, in grado di organizzare forniture per centinaia di chili”, ma allo stesso tempo “mercante d’arte specializzato nelle opere dell’artista contemporaneo probabilmente più famoso e nello stesso tempo più enigmatico del pianeta, Banksy“. Privo di utili dichiarati in Italia, Deiana ha avviato nel 2018 la galleria in cui – secondo l’accusa – si riciclavano i proventi del narcotraffico. Da una delle conversazioni, risalente a giugno 2020, risulta che al broker era “venuto in mente di utilizzare l’attività” di un’altra persona “per bonificare ventimila euro” e una “scusa per giustificare quella movimentazione era da ricondurre all’acquisto di un quadro di Banksy”.

Il 41enne di Terracina risulta al momento latitante. Secondo la Polizia, il 41enne, proprio con vari narcotrafficanti legati ad associazioni di tipo mafioso e di elevata caratura criminale, tra i quali il succitato Raffaele Imperiale e il latitante Vincenzo Amato, l’uomo avrebbe organizzato e finalizzato un’importazione di 617 chili di hashish dalla Spagna verso l’Italia ad agosto 2020, lo stesso mese in cui è stato arrestato un complice con circa 70 chili di hashish e 30 chili di ketamina in polvere, risultato, quest’ultimo, il più grande carico sequestrato in Italia. Nell’importazione dello stupefacente in territorio lombardo un ruolo attivo è stato svolto da due appartenenti al gruppo degli Hells Angels, che avevano, nella circostanza, svolto funzione di staffetta al carico di droga.

Parte della droga sequestrata

Secondo quanto emerso delle indagini, il capo dell’organizzazione, contando sull’appoggio di una vasta rete operante sulle rotte di Europa, Sud America e Turchia, sarebbe stato in grado di movimentare in Italia ingenti quantitativi di cocaina, ketamina e hashish attraverso autotrasportatori e ditte conniventi, utilizzando autovetture estere e corrieri sempre diversi tra loro.

Le indagini hanno avuto il supporto, sempre nell’ambito della cooperazione di polizia, del Servizio centrale operativo della Direzione centrale anticrimine, della Direzione centrale servizi antidroga e del Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia – Divisione interpol e Divisione SI.RE.NE. per la localizzazione degli indagati all’estero e per il raccordo investigativo a livello nazionale.

Grazie alle attività di cooperazione sono state eseguite attività di polizia giudiziaria oltre che in Spagna anche in Olanda, ove dimorano alcuni indagati. Ad Amsterdam, inoltre, sono stati perquisiti alcuni luoghi tra cui una galleria d’arte, poi sottoposta a sequestro: mentre in Italia, sono state poste sotto sequestro due aziende di logistica e trasporti ubicate a Pero (Milano) e a Como.

L’attività investigativa conclusasi oggi aveva già portato all’arresto in flagranza di 24 persone, all’esecuzione di altre 14 ordinanze di custodia cautelare e al sequestro di 36 chili di cocaina, 87 chili di hashish, 9 chili di marijuana, 32 chili di ketamina e 244mila euro circa in contanti.

Il modus operandi – spiega una nota della Polizia – prevedeva che gli appartenenti non avessero incontri diretti e provvedessero a “bonificare” quotidianamente da microspie, auto e spazi in loro uso, oltre ad adoperare esclusivamente telefoni criptati che utilizzavano per dialogare con nickname ispirati a personaggi di fantasia come OBI-WAN KENOBI, NONNA MARIA, MILLY, PINOCCHIO o storici come NESTOR, rivoluzionario anarchico ucraino.

Nel corso dell’attività investigativa è inoltre emerso che i vertici dell’organizzazione criminale avevano solidi rapporti con trafficanti sudamericani, attraverso referenti italiani. Legami di rilievo sono emersi anche con criminali di origine lituana, già coinvolti in un’altra attività investigativa, e risultati in contatto con MILLY, uno dei due promotori dell’organizzazione milanese. In quella vicenda, il trafficante italiano era stato arrestato a margine di un summit con due narcotrafficanti lituani poiché trovato in possesso di una pistola semi-automatica.

L’organizzazione criminale, che riforniva numerosi trafficanti lombardi, laziali, pugliesi e abruzzesi di ingenti quantitativi di stupefacenti tra cocaina, ketamina e hashish, approvvigionava anche spacciatori operanti nella movida milanese e nei party privati.

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