BENI CONFISCATI A ZANGRILLO: CASSAZIONE ANNULLA E RINVIA IN APPELLO

Corte di Cassazione, Roma
Corte di Cassazione, Roma

Beni confiscati a Vincenzo Zangrillo: la Cassazione accoglie il ricorso della difesa e rimanda indietro in Corte d’Appello

La nuova sezione della Corte d’Appello dovrà decidere se i beni del noto imprenditore formiano, per il valore di circa 22 milioni di euro, dovranno essere confiscati dopo che, a fine maggio scorso, un’altra sezione della stessa Corte aveva respinto il ricorso della difesa sulla decisione della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Latina che aveva dato via libera alla medesima confisca su richiesta della Direzione Investigativa Antimafia.

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Secondo la Dia, l’imprenditore Zangrillo è ritenuto vicino al Clan dei Casalesi – fazione Bidognetti. Tra i beni oggetto del provvedimento spiccano oltre 200 mezzi (autoarticolati, autovetture, motocicli, furgoni), 150 immobili (abitazioni, uffici, opifici e magazzini), 21 ettari di terreni ubicati nelle province di Latina e Frosinone, 6 società, 21 conti correnti e rapporti bancari di varia natura, per un valore complessivo di oltre 22 milioni di euro.

Esultano gli avvocati Giuseppe Stellato e, in particolare, Pasquale Cardillo Cupo che, come spesso è abituato sui suoi canali social, commenta la decisione degli ermellini del Palazzaccio.

Di seguito il post di Cardillo Cupo pubblicato ieri sulla sua pagina Facebook.

E ORA? CHI LA RIPAGA LA FAMIGLIA DI VINCENZO ZANGRILLO??
Nessuno, tranquilli; nell’attuale e folle sistema la risposta è nessuno.La famiglia Zangrillo è stata negli ultimi 3/4 anni spogliata di ogni bene con danni incalcolabili dal punto di vista umano, morale e psicologico, catapultata dalla normalità di una vita spesa in Officina, perennemente imbrattata di olio e grasso, agli onori della cronaca per essere niente di meno che dei pervicaci Camorristi, Mafiosi, Ndranghetisti, Mangiatori di Bambini e Pistoleri, ah dimenticavo venditori di Droga, si grandi trafficanti internazionali, per bacco…Lo scrivevano i tanto bene informati che non avevano letto neanche un atto, c’erano “grandi letterati” che ironizzavano persino sugli Avvocati che osavano difenderlo, niente di meno assistere questo pò pò di bandito, Vi era un problema morale dicevano loro…Vi erano veri disagiati mentali arrivati al punto di pubblicare sui social atti Giudiziari illegalmente ottenuti (spero li abbiano denunciati) sputtanando ingiustamente ragazzi Universitari e Madri di Famiglia, presi dalla foga della loro ignoranza bestiale, bevitori di comunicati stampa che non si ponevano neanche una domanda, quando ne sarebbe bastata una facile facile : ” Ma quà si racconta di tutto sto pò pò di reati e manco un secondo di galera ha fatto questo Vincenzo Zangrillo???? “Non era facile non farsi neanche una domanda, eppure il circo ci è riuscito, suonava e ballava da solo, giorno e notte, se la suonava e se la cantava, ma tanto qual era il problema – avranno pensato i clown che riempivano le loro bacheche – al massimo roviniamo la vita a questo Zangrillo, mica la nostra.Nella realtà, quella vera, sul casellario della famiglia erano, e sono, presenti TRE INCENSURATI SENZA NESSUNA PENDENZA GIUDIZIARIA E UN PERICOLOSISSIMO ABUSO EDILIZIO del 1980 per il capo dei capi, il temutissimo Vincenzo Zangrillo.Eppure abbiamo assistito per anni ad un circo mediatico da far tornare la vista ai ciechi e l’udito ai sordi.Grandi Statisti fare interventi a iosa pur di fare finta di mettersi in mostra e simulare di conoscere la differenza tra il Codice Penale, il Codice Antimafia e il Codice delle Giovani Marmotte, pagine e pagine stampa dove si dava sfogo ad ogni più ardita fantasia :Il “Fabbro dei Casalesi”, si come no, i Casalesi sono famosi per aver bisogno dei Fabbri, chi non lo sa…. ma perché non anche “il Bullonatore della Mafia” oppure “il Cambia Ganasce della Ndrangheta” mi veniva sempre da pensare…Fortuna che Zangrillo non vendesse Burattini – dicevo tra me e me mentre il circo suonava e ballava – anche perchè “il Burattinaio dei Casalesi” sarebbe stato davvero troppo, o forse no, chissà !Sul pericolosissimo Zangrillo gravava niente di meno che il pesantissimo indizio di aver riparato o venduto dei Camion a personaggi di oltre Garigliano che, decenni prima, avevano avuto dei precedenti penali : ” Perbacco Vincenzo, che diamine, ma allora avevano ragione, quante volte Ti ho detto che per riparare i Camion devi farti portare il casellario giudiziario o, al massimo, ripararli e venderli alle Suore Orsoline ?”Ah dimenticavo, abbiamo letto per anni che a Zangrillo erano stati confiscati 22 Milioni di Euro….. a questo punto mi permetto di avanzare una proposta transattiva se posso … ora che la Cassazione ha accolto il Ricorso della difesa, annullato la confisca e rimandato tutto indietro, fategli un bonifico della metà e si chiude così, chi vince vince, chi perde perde.Vorrete mica rivelare a tutti che in realtà erano stati confiscati pochi spicci, un capannone, tanti debiti e qualche casa ereditata dai Genitori??

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