BENI COMUNALI E AFFIDAMENTI A SAN FELICE CIRCEO, PD: “CONFLITTO D’INTERESSE DI SINDACO, ASSESSORI E CONSIGLIERI”

Comune di San Felice Circeo
Comune di San Felice Circeo

Il Circolo del Partito Democratico di San Felice Circeo sul conflitto d’interessi del Sindaco: beni comunali a un’associazione di cui è fondatore

“Nonostante le numerose  lettere e diffide inviate al Sindaco e all’autorità – si legge in una nota dei Dem locali – il PD interviene nuovamente sulle vicende dell’associazione “Amor per Circeo” e sulla “Rete d’impresa” titolare di numerosi appalti conferiti dall’Ente, per tutelare gli interessi dei cittadini e la trasparenza amministrativa”. 

“Già nell’agosto 2021 – spiegano i militanti del Partito Democratico – era stata richiesta la revoca della Convenzione stipulata dal Comune e l’associazione “Amor per Circeo” e segnalati possibili conflitti d’interesse, senza che l’Amministrazione provvedesse in alcun modo a revocare gli atti amministrativi contestati. Per questo, il Circolo del PD pone ancora l’attenzione su di una convenzione ancora non revocata e che continua a generare spese che ricadono sui cittadini”. 

“ll 5 ottobre 2020 l’Associazione “Amor per Circeo” con l’obiettivo di “promuovere, realizzare  progetti culturali, artistici, didattici, di formazione professionale e di marketing, riguardanti eventi artistici e turistici”, realizzava un piano strategico quinquennale recante la finalità di realizzare senza scopo di lucro, per il territorio del Circeo in una visione di marketing territoriale comprensoriale, una serie di eventi entro una distribuzione temporale che si ponesse l’obiettivo d’interessare stabilmente i dodici mesi dell’anno, utilizzando campagne di promozione di fund raising e sponsorizzazioni, utili a finanziare le attività. Tra i sottoscrittori dell’atto costitutivo di “Amor per Circeo” vi è anche il Sindaco e personaggi del Club” Canova”, circolo conosciuto anche in campo internazionale”.

“Il Comune, rappresentato dal Sindaco, suo legale rappresentante pro tempore, cedeva gratuitamente all’Associazione “Amor Per Circeo”, di cui è, ripetiamo, uno dei soci fondatori, tutte aree del paese rilevanti per frequentazione e importanza storica, nonché la Sala, destinata a Museo, denominata “Porta del Parco”. La peculiarità emergente in tale vicenda, che vogliamo ancora ribadire ed attenzionare, consiste nella non estraneità del primo cittadino ad un’associazione che fruisce gratuitamente ed in via esclusiva di beni comunali.

“Esiste – secondo il PD locale – sugli stessi luoghi la cui gestione è stata conferita tramite convenzione  all’associazione “Amor per Circeo” un precedente accordo stipulato dall’Ente e Roma Capitale (Accordo “Roseto diffuso” stile Giappone). Assistiamo ancora una volta, purtroppo, alla consueta pantomima nella quale si adottano delibere e sofismi burocratici con finalità “difensive”, giacché miranti a realizzare attività non consentite in presenza di evidenti conflittualità e degli interessi in gioco. Ricordiamo che l’affidamento di un bene pubblico – senza alcuna procedura comparativa – costituisce un’aperta violazione dei principi generali della disciplina contrattuale pubblica, che impone, da una parte, la redditività dei beni (Entrate nell’erario) e dall’altra una procedura aperta e quanto mai trasparente”. 

“In precedenza, nel dicembre 2020, era stato stipulato un Protocollo d’Intesa tra il Comune e La Rete d’Impresa “Mito di Circe”. Manager nominato era l’Arch. Calselli, mantenendo quale oggetto sociale il medesimo dell’Associazione Amor per Circeo (marketing, eventi et similia). Nel protocollo veniva inserita una  clausola alla lett.B del seguente testuale tenore: “l’Amministrazione Comunale si impegna a scorporare quota parte delle somme derivanti dal prelievo dei tributi e delle imposte locali destinandola alla Rete, per la sua migliore gestione e per il miglioramento degli spazi pubblici in cui insistono le imprese in Rete”. In pratica, fondi versati dai cittadini con le tasse venivano destinati a una Rete d’impresa formata da privati senza alcuna indicazione di uno scopo preciso e identificabile”.

“Di grande rilievo anche il contenuto della convenzione con “Amor per Circeo” la quale al punto n. 5 prevede di:  “Valorizzare le attività svolte dalle Reti di Imprese denominata Mito di Circe“.  Di questa fanno parte società di cui fanno parte amministratori comunali (assessori e consiglieri) e loro parenti, circostanza verificabile  con una semplice visura camerale. In data 23 novembre 2020, veniva inoltre redatto ed approvato il verbale della Commissione Consiliare che aveva per oggetto la Proposta di assegnazione fondi del Recovery Fund e di Approvazione della Convenzione. Ma la giurisprudenza di settore ha costantemente osservato che, ogni qualvolta tenga per oggetto il godimento del Bene, dovrà qualificarsi in termini privatistici”.

“A tal proposito analizziamo la lettera di sollecito pagamenti inviata dalla Rete d’impresa al Comune, per gli eventi organizzati insieme all’Associazione “Amor per Circeo” (Evento  Mediterranea 2021ed altri collegati), avente per oggetto richiesta di assegnazione di copertura di denaro pubblico “così come garantito negli accordi…” per promozione turistica (98 Mila euro più Iva): in sostanza, serate presentate da Andrea Pancani con ospiti politici. In agosto si scatenò anche una dura polemica sulla stampa nazionale, per la presidenza affidata a persona iscritta alla loggia massonica P2 e per questo costretta alle dimissioni. Tutto si svolse a Vigna la Corte, area concessa a titolo gratuito all’associazione “Amor per Circeo”. Non meno rilevanti sono gli innumerevoli affidamenti senza gara e dichiarati, a parere nostro, “sotto soglia” gestiti dalla Rete Imprese Mito di Circe, con sede legale presso il Comune e cioè piazza Lanzuisi 1. Siamo in presenza di evidentissimo vizio di legittimità e di un potenziale  conflitto d’interesse“. 

“Cosa ne sarà dei soldi dei cittadini? Assistiamo con indignazione a scambi di lettere penose, di facile macchinazione, costruite ad arte dalla Rete d’impresa e dall’Associazione Amor per Circeo, aventi per oggetto “disagio economico” e contestuale richiesta di pagamenti,  l fine di legalizzare un illegittimo incasso di danaro pubblico. Ricordiamo che la Rete d’impresa è inserita come insieme di imprese che eseguiranno i lavori se autorizzati dai finanziamenti della Regione, senza svolgere alcun bando di gara. Nulla di più illegittimo”.

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