Critiche da Minturno libera alla delegata dell’inclusione sociale Laura Miola: evidenziate le questioni “Bandiera Lilla” e barriere architettoniche alla stazione ferroviaria
LA NOTA – Era il 21 ottobre del 2019 quando veniva insignita della delega all’inclusione sociale l’influencer Laura Miola, la quale esordiva con questi propositi: “Mi occuperò dei problemi che tocco con mano quotidianamente. Il mio sogno è di far ottenere a Minturno la bandiera Lilla”.
Dopo quattordici mesi dal suo insediamento, ci risulta che questo traguardo non sia stato raggiunto e vorremmo sapere se, perlomeno, è stato avviato l’iter per ottenerlo e se riuscirà a farlo nei restanti 6 mesi di mandato.
A tal proposito, vorremmo porre l’accento su alcune questioni riguardanti l’inclusione sociale. Ci consenta la signora Miola di farle notare che per un rappresentante dei cittadini, come lo è un delegato del sindaco, occuparsi solo dei problemi che si toccano con mano è molto riduttivo e poco in linea con la funzione pubblica che si ricopre.
Un rappresentante delle istituzioni dovrebbe occuparsi a 360 gradi dei problemi che affliggono l’intera cittadinanza e non solo di quelli che interessano la propria sfera personale, l’impegno politico vuol dire mettersi a disposizione degli altri e non per se stessi. Ci sembra, quindi, che il suo concetto di inclusione sociale sia abbastanza riduttivo.
L’inclusione sociale abbraccia numerosi aspetti e ambiti tra i quali l’inclusione scolastica e l’inclusione lavorativa. Il suo fine ultimo è garantire l’inserimento di ciascun individuo all’interno della società indipendentemente dalla presenza di elementi limitanti.
Essa rappresenta la condizione in cui tutti gli individui vivono in uno stato di equità e di pari opportunità, indipendentemente dalla presenza di disabilità o di povertà.
Insomma, sin dal suo insediamento, dagli elementi in nostro possesso, gli interventi della Miola, per carità apprezzabilissimi, sono indirizzati solamente ai soggetti con disabilità motoria.
Ma non solo, anche qui, su alcuni aspetti il suo silenzio è assordante.
Ad esempio, vorremmo sapere come mai non è ancora intervenuta sulle condizioni in cui versa la stazione ferroviaria, la quale non è assolutamente accessibile ai soggetti con difficoltà motorie poiché piena di barriere architettoniche per accedere al sottopassaggio e, successivamente, ai binari.
Le chiediamo di scrivere alla regione e a Trenitalia per comunicare la grave mancanza, però, capiamo bene, che chi si prefigge di “occuparsi dei problemi che tocco con mano quotidianamente” potrebbe non accorgersi dei problemi che potrebbero affliggere altre persone seppur nella stessa condizione di difficoltà.
Minturno libera attende fiduciosa le sue iniziative in merito alla stazione e alle altre sfere afferenti l’inclusione sociale mai trattate finora e le sue risposte in merito alla bandiera lilla.