Bancarotta, sul banco degli imputati Fabrizio e Raffaele Santoro e l’attuale consigliere regionale della Lega Angelo Tripodi
Le accuse rappresentate oggi in aula dal Pubblico Ministero Valerio De Luca sono quelle di aver sottratto beni a una società, di cui Tripodi era rappresentate legale, che si occupa della gestione di una cava a Priverno.
Il processo è alle battute finali. Oggi, gli avvocati difensori Siciliano e Archidiacono hanno prodotto documentazione (tra cui assegni circolari) che dimostrerebbe l’avvento pagamento di auto e mezzi che, secondo l’accusa, sarebbe state invece sottratte alla società. Per il consigliere regionale leghista, Tripodi, il suo legale ha prodotto, depositandolo in Tribunale, una fattura e una cambiale che attesterebbe il pagamento di due mezzi. Inoltre, gli avvocati difensori hanno rinunciato anche a due testimoni che avrebbero dovuto essere ascoltati e uno dei quali era stato sanzionato per non essersi presentato in udienza; su richiesta dell’avvocato Siciliano la sanzione è stata revocata dal collegio dei giudici poiché la testimone sarebbe stata realmente impedita a presentarsi in aula.
Oggi, 16 maggio, sarebbe stata prevista la discussione con la requisitoria del Pm De Luca e le arringhe difensive degli avvocati difensori i quali, però, hanno chiesto un rinvio al quale il sostituto procuratore non si è opposto.
Il processo è stato aggiornato al prossimo 21 novembre quando non è escluso che il collegio dei giudici si ritiri in camera di consiglio per emettere sentenza.