Nuovo rinvio del processo che vede alla sbarra ex esponenti di Ecoambiente per l’inquinamento delle falde presso la Discarica di Borgo Montello
Il motivo dell’ennesimo rinvio, questa volta al 5 marzo 2024, è come per le passate due udienze l’assenza del consulente della Procura di Latina che ha inviato una giustificazione per legittimo impedimento. Non potendo presiedere all’udienza davanti al collegio del Tribunale, presieduto dal gidice Francesca Coculo, quest’ultimo non ha potuto che rinviare.
Un dibattimento che, come noto, non riesce a prendere vita, senza contare che il rinvio a giudizio per gli imputati è datato 2014. Nel frattempo, ad agosto scorso, è morto uno dei tre imputati: Vincenzo Rondoni.
Il processo, su inchiesta del sostituto procuratore della Procura di Latina Giuseppe Miliano, vede ora alla sbarra Bruno Landi, all’epoca dei fatti dirigente di Ecoambiente (gestore di parte degli invasi della discarica di Montello), e l’imprenditore Nicola Colucci. Ammessi come parti civili 11 cittadini che abitano di fronte alla discarica, Regione Lazio, Comune di Latina, Associazione Acqua Pulita, Legambiente e un comitato civico.
L’accusa contesta il reato permanente di “adulterazione o contraffazione di sostanze alimentari”, vale a dire, in sostanza, l’inquinamento della falda che scorre sotto le aree gestite da Ecoambiente srl.
Le indagini sulla falda millenaria di Borgo Montello sono iniziate più di dieci anni fa, con un incidente probatorio risalente al 2007, per poi proseguire, tramite altri passaggi, al rinvio a giudizio dei coimputati nel 2014 con la prima udienza del processo fissata e svolta il 16 giugno del 2015. Siamo ancora a un nulla di fatto.
Ad ogni modo, tra sei mesi, quando è stata fissata la prossima udienza, il collegio del Tribunale, viste le ripetute assenze giustificate del consulente della Procura, valuterà se ascoltare il testimone tramite video-collegamento.
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