Bilanci, riorganizzazione aziendale, contratti: “Continuano i ritardi e le inefficienze croniche dell’Azienda Speciale”
“Ancora una volta ci troviamo a denunciare una situazione che definire paradossale sarebbe un eufemismo. L’Azienda Speciale, che dovrebbe essere il fiore all’occhiello dei servizi ai cittadini più bisognosi, si rivela sempre di più un terreno minato, disseminato di ritardi, inefficienze e scelte amministrative a dir poco discutibili.
Accesso agli atti senza risposta, mancate audizioni, bandi non completati, rinunce di membri del CDA appena nominati, mancata approvazione dei bilanci, condanne, provvedimenti di licenziamento mancati, contratti a tempo rinnovati all’infinito, mancanza di indirizzi, violazioni statutarie e chi più ne ha più ne metta” sono solo alcune delle criticità e degli errori commessi nella gestione dell’azienda speciale.
Andiamo con ordine, perché la lista delle criticità è davvero impressionante. Per l’azienda speciale sembra essere già arrivata l’estate, febbraio il mese più caldo.
Una gestione fuori controllo. Il bilancio preventivo del Comune si appresta a essere approvato senza che nessuno sappia nulla di quello dell’Azienda Speciale. Una violazione palese dello statuto (art. 33), ma soprattutto una mossa che dimostra quanto poco questa amministrazione tenga al rispetto delle regole e alla trasparenza. Come si può destinare risorse pubbliche a un ente senza sapere di cosa ha realmente bisogno? Senza dargli i giusti indirizzi? Senza nominare un revisore dei conti operativo, l’Azienda non è neanche in grado di verificare la correttezza e trasparenza della propria gestione finanziaria.
A questo si aggiunge una situazione contrattuale al limite del grottesco: a febbraio, molti dipendenti dell’Azienda vedranno per l’ennesima volta scadere il proprio contratto senza alcuna certezza sul rinnovo o sulla stabilizzazione. Una precarietà che, anziché essere affrontata, viene lasciata incancrenire.
Decisioni non prese e responsabilità in fuga. Febbraio è anche il mese decisivo per la direttrice Carla Amici. Tra sei mesi è fissata la scadenza del suo contratto. Ebbene, cosa farà il Sindaco? Cosa deciderà l’assessore competente? E il nuovo Consiglio di Amministrazione, già partito con il piede sbagliato – visto che uno dei tre membri nominati ha già rinunciato alla carica? Il suo contratto sarà rinnovato? Il silenzio che circonda questa vicenda è assordante, ma il tempo stringe.
E come se non bastasse, spunta anche un capitolo che sa di beffa: la Corte dei Conti ha richiesto la restituzione di 36.000 euro al Sindaco, all’assessore e al vecchio CDA, colpevoli – secondo i giudici – di non aver tutelato le finanze pubbliche. Una condanna che, guarda caso, non è stata comunicata ufficialmente ai cittadini ne tantomeno ai noi nonostante l’ufficiale accesso agli atti. Forse perché non è una notizia da vantare? Può un’amministrazione comunale nascondere gli atti ai cittadini e ai consiglieri comunali? A quanto pare all’amministrazione Gianetti è permesso, infrangendo totalmente la casa di vetro promessa.
Un servizio pubblico che paga il prezzo della cattiva politica. In questo caos amministrativo, a rimetterci sono sempre gli stessi: i cittadini. L’Azienda Speciale, nata per offrire supporto ai più deboli, è diventata il simbolo di tutto ciò che non funziona nella gestione pubblica: assenza di programmazione, mancanza di trasparenza e totale disinteresse per le regole.
E così, mentre la maggioranza di destra sembra più interessata a scaricare responsabilità che a risolvere i problemi, i cittadini si trovano a fare i conti con un servizio che dovrebbe sostenerli, ma che fatica a reggersi in piedi.
Basta alibi, servono risposte. Come Partito Democratico, non ci limiteremo a fare da spettatori a questa telenovela di inefficienza e opacità. Continueremo a denunciare, a chiedere risposte e a pretendere che l’Azienda Speciale torni a funzionare come dovrebbe: per i cittadini, non per coprire le mancanze della politica.
Per ora, purtroppo, l’unico spettacolo garantito è quello di un’amministrazione che brilla solo per la propria incapacità”.
Così, in una nota, il consigliere comunale e segretario del Partito Democratico di Terracina, Pierpaolo Chiumera.