AZIENDA SPECIALE DI TERRACINA, I DIPENDENTI: “NON IMMAGINAVAMO DI DOVER ANCORA DIFENDERCI”

Terracina
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Lettera aperta dei dipendenti dell’Azienda Speciale Terracina dopo il consiglio comunale che si è tenuto ieri 12 aprile

La lettera firmata dai dipendenti dell’Azienda Speciale pubblicata per intero.

“Divulghiamo questa lettera aperta oggi, non perché arriviamo in ritardo, ma perché, metabolizzate le reazioni alle uscite mediatiche dell’ultimo periodo e condivise opportunamente le considerazioni relative a quanto scriviamo spontaneamente, sottoponiamo all’attenzione della pubblica opinione un punto di vista alternativo sulla disquisizione, ossia quello dei lavoratori, coloro che tra l’altro rappresentano il soggetto principale al centro del dibattito. È il punto di vista condiviso dalla stragrande maggioranza dei dipendenti dell’Azienda Speciale Terracina.

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Siamo quasi un centinaio di lavoratori tra: amministrativi, assistenti sociali, educatori, ausiliari, assistenti specialistici per alunni con disabilità, animatori di comunità, operatori socio sanitari, tecnici specializzati, autisti e operai. Siamo il personale qualificato che manda avanti ogni giorno, con professionalità e passione, tutti i servizi affidati dal nostro Comune al suo Ente Strumentale. Anche se già ampliamente argomentati, ci teniamo a elencarne i principali per ribadire quanto siano essenziali alla comunità.

Tre Asili Nido Comunali di cui due a capienza completa; un Centro Diurno per adulti con disabilità; una casa appartamento per adulti con disagi psichici; l’assistenza scolastica specialistica per alunni con disabilità; un laboratorio per l’innovazione tecnologica e digitale a disposizione della cittadinanza; il trasporto degli alunni diversamente abili; il segretariato sociale e il servizio sociale professionale (per le aree: adulti, minori e disabili).

Questi sono i servizi sociali di cui tutti noi ci occupiamo in virtù dello Statuto aziendale e del Contratto di Servizio stipulato tra il Comune di Terracina e l’Azienda Speciale.

A questi, vanno aggiunti i servizi occasionali che negli anni sono stati affidati improvvisamente e temporaneamente all’Azienda e per la gestione dei quali, in breve tempo e col massimo della disponibilità, molti di noi si sono adoperati riadattando le proprie competenze e tempistiche di lavoro alle esigenze del caso, prestando comunque il proprio operato al massimo della professionalità, convinti di dare un’importante contributo all’Azienda per cui dipendiamo, all’Amministrazione Comunale che ci indirizza e alla cittadinanza tutta.

Tra i servizi occasionali affidatici, oltre a quelli manutentivi e di guardiania, ricordiamo i parcheggi comunali e (anche se sappiamo bene non ce ne sia il bisogno) le gestioni del Tempio di Giove e degli arenili comunali. Non tralasciamo infine l’importanza del reciproco supporto umano e professionale che ci lega con il Settore Politiche Sociali e Scolastiche.

Sinceramente, non immaginavamo che, a 13 anni dalla sua costituzione, dopo le vicissitudini dei primi anni – quelle in cui il dibattito che ormai pensavamo archiviato era “chiudiamo o no l’Azienda Speciale” – ancora oggi, avremmo dovuto ribadire quanti siamo e cosa facciamo in questa Azienda, per il nostro Comune e per la città. Non immaginavamo che, ancora oggi, avremmo sentito il bisogno di far capire quanto è importante il nostro lavoro nella gestione di quei servizi essenziali che, allo stato attuale dei fatti, difficilmente potrebbero essere offerti alla cittadinanza attraverso forme di gestione alternative all’Azienda Speciale.

Non immaginavamo che, ancora oggi, ci saremmo dovuti difendere da argomentazioni semplicistiche ma allo stesso tempo gravi quali: “Che dite st’Azienda Speciale, la chiudiamo? Perché davvero la voglia di farlo, e anche nel più breve tempo possibile, è tanta”. Oppure: “Ci chiediamo se ha ancora senso tenerla aperta”. E ancora: “negli anni questo Strumento comunale è diventato una grande scatola dove è stato messo dentro di tutto, cose e persone”; “Un mischione di cose e assunzioni che non ha più ragione di esistere”.

Sicuramente frasi che vanno contestualizzate nel discorso in cui sono state formulate ma, a nostro avviso, lo stesso intrise di gravi affermazioni. Un parola giusta tra tante però è stata usata: persone. Ebbene sì, siamo persone! Oltre che dipendenti altamente qualificati! E siamo noi una delle principali ragioni per cui l’Azienda ha ragione di esistere!

Rappresentiamo le famiglie di cui facciamo parte, ognuna con le necessità e le problematiche del difficile periodo storico che stiamo vivendo. Siamo mogli, mariti, madri, padri, giovani figli e figlie e anche nonni e nonne che, sebbene cerchino di svolgere al meglio il proprio lavoro, leggono sminuire il tutto in qualche comunicato stampa o post sui social.

Perché con poca considerazione di tutti noi, semplicemente per infierire pubblicamente contro questo o l’altro politico di turno, ci si attribuisce il potere di minimizzare in due righe 13 anni di storia e lavoro.

Siamo fiduciosi nell’esito delle indagini che faranno chiarezza su quanto è oggetto del pubblico dibattito. E auspichiamo che i sindacati, i politici, e i pubblici opinionisti in genere siano attenti e vigli a salvaguardare il lavoratore anche quando la gestione dei servizi è di natura privata e non solo quando e affidata alla pubblica amministrazione, perché i diritti del lavoratore sono sacrosanti anche quando il denaro che si amministra non è di natura pubblica”.

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