Si cosparge di benzina e minaccia di darsi fuoco dentro il Tribunale di Latina: l’uomo è stato interrogato dal giudice
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Mario La Rosa, ha interrogato il 56enne di San Felice Circeo che, la scorsa settimana, è entrato dentro la sede del medesimo Tribunale di Latina, cospargendosi di benzina e minacciando di darsi fuoco con un accendino.
L’uomo, che deve rispondere di violenza o minaccia ai danni di un pubblico ufficiale, ha ribadito quanto già spiegato sia quando è entrato in Tribunale con una contenitore di liquidi infiammabile, sia quando è stato fermato dagli agenti della Polizia di Stato. Il suo è un gesto di protesta dovuto al fatto che sono sette anni che aspetta la causa di risarcimento civile per la morte della moglie, deceduta in seguito a un incidente stradale accaduto a Priverno nel 2016.
Il processo civile, infatti, è assegnato al giudice Gigante, ma sono praticamente sette anni che l’uomo non ne sa più nulla.
Al termine dell’interrogatorio, il Gip La Rosa ha convalidato il suo fermo, non disponendo nessuna misura cautelare per il 56enne. Peraltro neanche il Pm aveva presentato richiesta di misura cautelare.
Come si ricorderà, il cinquantenne, una volta entrato dentro il Tribunale, lo scorso 29 novembre, avendo occultato negli slip un contenitore di plastica pieno di benzina, ha iniziato a cospargersi il corpo, compresi i capelli, di liquido infiammabile. Pronto l’intervento delle tre guardie giurate della vigilanza del Tribunale di Latina che, compresa la situazione, sono riuscite a mantenere il sangue freddo. Una delle tre guardie giurate ha preso immediatamente in mano l’estintore, mentre le altre si sono trasformate in veri e propri psicologi per tentare di far desistere l’uomo, non dimenticando di chiamare le forze dell’ordine.
“Non sono arrabbiato, sono disperato”, ha detto l’uomo prima di essere portato via dall’ambulanza e poi posto in stato di fermo dalla Polizia.