La Stazione di Minturno-Scauri, botta e risposta tra associazioni e Sindaco: “Le occasioni perdute delle tante Amministrazioni Comunali”
“Senza ancora pronunciarsi sulla nostra richiesta di convocazione, il Sindaco del Comune di Minturno Gerardo Stefanelli risponde tramite stampa e social sulla problematica dell’aumento dei costi relativi alla sosta delle auto e, in particolare, di quelli relativi agli abbonamenti disponibili per i pendolari nel parcheggio della stazione di Minturno-Scauri, precisando che: “Mi sembra che non sia giusto che il parcheggio della nostra stazione sia utilizzato da pendolari provenienti da fuori provincia che pagano le tasse nei luoghi di residenza e non al comune di Minturno”.
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In merito, Francesco Valerio – Associazione Pendolari Stazione Minturno Scauri e Franco Conte – Confconsumatori Latina osservano che “ancora una volta si pongono in discussione e si adottano provvedimenti amministrativi che incidono sulla vita dei cittadini senza un confronto con i medesimi. E questo vale anche per le opposizioni il cui silenzio in questa occasione appare quantomai assordante. Ignorando di fatto che i provvedimenti sulla viabilità, ovvero sulla mobilità, incidono sul diritto costituzionale relativo alla libertà di circolazione (art.16 Cost.) come sottolineato più volte dalla suprema corte. Ed è proprio per meglio attuare tale diritto che l’amministrazione dell’epoca, all’unanimità, mise in campo la realizzazione del parcheggio al “servizio” della Stazione di Minturno-Scauri (con il massimo dei terreni espropriabili) facendola diventare un nodo di scambio ferro-gomma essenziale per tutto il sud-pontino. Una scelta non certo basata su principio di brutale “cassa” bensì di “progresso sociale”, essendo la mobilità divenuto uno dei punti di attuazione dei diritti necessari allo sviluppo della persona (art. 3 Cost.) oltre che alla libera circolazione2.
“La scelta ha avuto tanto successo che, dopo la realizzazione del sottopasso con accesso dal parcheggio da parte di RFI, è stato necessario ampliare il parcheggio medesimo. Ed è stato introdotto un pagamento per la sosta tale da non costituire impedimento o vincolo economico per i singoli mortificandone la “libertà” di circolazione. È evidente che – continuano i due esponenti della rispettive associazioni – il Sindaco ignora le sopracitate considerazioni facendo riferimento solamente a motivazioni “economiche” e “amministrative” con paragoni con gestioni amministrative quali quelle di Formia e Gaeta che non sono a nostro avviso condivisibili, non essendo tali amministrazioni un modello di gestione della mobilità coerente con il dettato costituzionale”.
“Il riferimento “alla nostra stazione” poi, rivela una visione a “corto raggio” che non tiene conto che la stazione di Minturno-Scauri si è “fatta largo”, soprattutto grazie ai pendolari, ed oggi rientra nel sistema ferroviario della “direttissima Roma-Napoli” al servizio del Sud-Pontino e perfino di qualche comune dell’alta Campania. Il problema vero è quello di avere un piano urbano e “comprensoriale” della mobilità in cui la stazione di Minturno-Scauri (ultima stazione del Lazio e prima stazione compartimentale RFI della Campania) affermi definitivamente il suo ruolo fondamentale di nodo di scambio ferro-gomma al servizio dello sviluppo socio-economico di tutto il comprensorio ben oltre la stazione di Formia-Gaeta. Tale piano deve prevedere un ampliamento dei servizi e della sicurezza della Stazione, la sistemazione delle vie che consentono il suo collegamento con il territorio, facilitando la circolazione di merci e persone e, non ultimo, un ampliamento del/dei parcheggio/i e non può essere ridotto al solo ruolo di “cassa”.
“Il problema vero è quello di avere un piano urbano e “comprensoriale” della mobilità in cui la stazione di Minturno-Scauri (ultima stazione del Lazio e prima stazione compartimentale RFI della Campania) affermi definitivamente il suo ruolo fondamentale di nodo di scambio ferro-gomma al servizio dello sviluppo socio-economico di tutto il comprensorio ben oltre la stazione di Formia-Gaeta. Tale piano deve prevedere un ampliamento dei servizi e della sicurezza della Stazione, la sistemazione delle vie che consentono il suo collegamento con il territorio, facilitando la circolazione di merci e persone e, non ultimo, un ampliamento del/dei parcheggio/i e non può essere ridotto al solo ruolo di “cassa”. Una meritoria decisione che il Sindaco avrebbe dovuto sottolineare è, invece, quella che i Comuni limitrofi possono chiedere per i loro cittadini condizioni di abbonamento “equiparato” a quello dei residenti del Comune di Minturno mediante una semplice richiesta da parte dei rispettivi Sindaci. Tale richiesta è importante in quanto attesterebbe il ruolo della stazione di Minturno-Scauri come nodo ferro-gomma comprensoriale avallando presso la Regione Lazio e RFI Campania l’adeguato sostegno al sopracitato ampliamento della stazione”.
“Proprio per questo nei prossimi giorni provvederemo ad inviare espressa richiesta a tutti i sindaci dei comuni limitrofi Campani e Laziali affinché si adoperino per far ottenere ai propri cittadini le medesime agevolazioni già in vigore per i comuni pontini. Prima di ogni valutazione sugli aumenti in sé, che nell’attuale momento storico sono assolutamente inappropriati, l’Amministrazione doveva e deve rendere partecipe della cittadinanza quale è, se esiste, la propria visione sul futuro del nodo di scambio ferro-gomma e sulla mobilità territoriale”.
“D’altronde – concludono Valerio e Conte – la storia della Stazione di Minturno-Scauri è ad oggi una delle tante conferme per le quali le nostre Amministrazioni Comunali sono rinomate per le “occasioni perdute” e ci auguriamo che il Sindaco Stefanelli non voglia rientrare tra queste“.