ATO4, STEFANELLI CONTRO L’AMMINISTRAZIONE CELENTANO: “HA PROPOSTO DI RENDERE VANO IL VOTO DEI PICCOLI COMUNI”

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Gerardo Stefanelli
Gerardo Stefanelli

Ato4, continua lo scontro politico sullo Statuto bocciato: a intervenire il Presidente della Provincia di Latina, Gerardo Stefanelli

Sullo Statuto abortito lo scorso 15 settembre hanno parlato un po’ tutti e a contendersi la palma del più polemico sicuramente il Partito Democratico (ad ogni modo diviso internamente come sempre sul tema) e Fratelli d’Italia, con l’amministrazione di Latina che ha di fatto causato il niet all’approvazione del nuovo Statuto preparato dalla segreteria dell’Ato4.

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L’Ato4, o ambito territoriale ottimale, tanto per ricordare, è quell’organismo che dovrebbe controllare cosa fa il gestore del servizio idrico, al secolo Acqualatina Spa, e che comprende sindaci di ben 38 comuni, la maggior parte dei quali pontini, ma anche ciociari e romani.

In realtà, l’Ato4, e soprattutto i sindaci che ne fanno parte, ha dato prova – l’ennesima – che questo strumento serve a poco: Italgas, come noto, è diventato socio di minoranza senza che nessun primo cittadino ne sapesse qualcosa, con il rischio che a breve, sul groppone dei cittadini, ci possa essere una maxi richiesta di risarcimento da parte della società capitolina Acea.

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Ad ogni modo, tornando alla cronaca odierna, il Presidente dell’Ato4, nonché della Provincia di Latina (le due cariche coincidono), Gerardo Stefanelli, ha voluto dire la sua sulla bocciatura dello Statuto, ribadendo e sposando appieno le tesi del dirigente della segreteria tecnica operativa dell’Ato4, Umberto Bernola, e del segretario generale, Ferdinando Guarracino, i quali, la scorsa settimana, prima che la bozza di Statuto fosse bocciata, hanno difeso strenuamente la medesima, sostenendo che le proposte del Comune di Latina cozzavano con la Legge Galli e le conseguenti legge regionale e convenzione.

Stefanelli, nel corso di una breve conferenza stampa svoltasi nel primo pomeriggio di oggi, 21 settembre, ha puntualizzato le sue critiche verso coloro che hanno fatto saltare il banco (Comune di Latina, Aprilia e Terracina in primis), ricordando che c’era stata tutta l’estate per riflettere sullo Statuto dell’Egato4. “Il confronto – ha detto – può avvenire su principi derogabili non su quelli inderogabili”.

Se si vuole cambiare la nomina del Presidente dell’Ato4 e il meccanismo del voto in conferenza dei sindaci, bisogna cambiare la legge regionale. Questo è il succo del discorso di Stefanelli che ha ricalcato fedelmente i moniti di Bernola e Guarracino. E sulla democrazia garantita, ha specificato: “Tutti possono parlare ma si deve rispettare chi lavora quotidianamente”, con un chiaro riferimento al Dirigente della Segreteria Tecnica Operativa dell’Ato4, Umberto Bernola, il cui lavoro sullo statuto è andato sostanzialmente in fumo.

“Se si vuole modificare la legge – ha specificato Stefanelli – facciamo un unico ambito territoriale che si occupi anche della rete del gas”. Il tema del voto ponderato, invece, ha mostrato uno Stefanelli ancora più puntuto nei confronti del Comune di Latina “che ha proposto di rendere vano il voto dei piccoli comuni, ma il Comune di Spigno dà da bere a mezzo sud pontino e il discorso vale anche per il Comune di Sezze. Tutti i cittadini devono poter essere rappresentati”.

Stefanelli ha poi rivendicato il lavoro svolto nel biennio 2022-2023, riconoscendo al suo predecessore Carlo Medici (ex Presidente della Provincia) di aver iniziato il processo di indipendenza dell’Ato4 e di aver chiamato a dirigerlo Bernola.

“Abbiamo approvato il bilancio dell’Ato4, aperto un conto corrente, una partita Iva. C’è stato un processo di indipendenza dell’Ato4 dalla Provincia di Latina. Abbiamo inserito soldi per l’Ato, mettendo le risorse in tariffa: ogni anno diamo 509mila euro all’Ato4. Quelli che non vengono utilizzati, vanno in avanzo di bilancio”.

Lo Statuto, secondo Stefanelli, “ci serviva perché ad oggi è regolato da una convenzione di cooperazione”. E ancora su Bernola: “Non è l’amichetto che mi sono portato da Minturno”.

Infine, ai soci pubblici di Acqualatina, vale a dire i sindaci, lancia una proposta: “Facciano un patto di sindacato e si impegnino ad andare uniti in consiglio d’amministrazione. Inoltre obblighiamo i membri del cda a fare relazione perché stanno lì per tutelare i soci”.

Vedi video completo della conferenza.

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