ATO4, IL BLITZ DEL COMUNE DI LATINA FA TRAMONTARE LO STATUTO

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Ato4, la conferenza dei sindaci, come prevedibile, non trova una soluzione: Statuto approvato a maggio bocciato

Non passa la proposta di modifica allo Statuto dell’Ato4 proposta dal Comune di Latina ma riesce, ad ogni modo, a far saltare la bozza di Statuto preparato dai tecnici dell’Ambito territoriale ottimale già approvata a maggio, la cui approvazione è stata rinviata per permettere ai sindaci neo-eletti di prenderne contezza.

E sono proprio i tre Comuni più grandi – Latina, Aprilia e Terracina – ad allearsi nel proporre un rinvio della conferenza dei sindaci, in modo da far insediare un tavolo tecnico dove discutere di nuovo per un rinnovamento dello Statuto. Chiaramente, nel corso della conferenza dei sindaci, svoltasi stamani, 15 settembre, sia il dirigente della segreteria tecnica operativa, Umberto Bernola, che il segretario generale, Ferdinando Guarracino, hanno difeso strenuamente la bozza di statuto preparata a suo tempo, sostenendo che le proposte del Comune di Latina cozzano con la Legge Galli e le conseguenti legge regionale e convenzione.

A dar loro manforte il Presidente della Provincia, Gerardo Stefanelli, che, in considerazione della proposta di rinvio della conferenza arrivata da Latina, con il supporto robusto di Aprilia e Terracina, ha indetto la votazione tra i sindaci chiamati a votare sì (per il rinvio) e no (per votare la bozza di statuto).

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I punti della riunione erano quattro e ruotavano attorno alla proposta di cambiare lo Statuto dell’Ato4 formulata dal Comune di Latina e concepita dalla nuova amministrazione di centrodestra Celentano.

I primi cittadini erano chiamati a valutare la proposta dell’ente di Piazza del Popolo, ma non solo. All’ordine del giorno vi era anche la proposta di Statuto presentata dall’Ufficio dell’Ato4, le osservazioni del Comune di Sabaudia sulla proposta di Latina e, infine, il parere tecnico, sempre sulla proposta di Latina, formulato dal Drigente dell’At04, ossia Umberto Bernola capo della segreteria tecnica operativa. Un parere tecnico che è stato negativo sui due punti che più stravolgevano lo Statuto e ovviamente risultavano più indigesti ai piccoli comuni, che avrebbero perso potere, e, in primis, a Forza Italia.

La proposta di modifica dello Statuto dell’Ato 4, ossia quell’organismo servito dal gestore del servizio idrico pubblico-privato, Acqualatina Spa, prevedeva, infatti, due elementi di rottura.

Il Comune di Latina proponeva innanzitutto che il Presidente dell’Ato4, tecnicamente non un vero e proprio ente, fosse votato dalla conferenza dei sindaci e non venisse individuato automaticamente nel Presidente della Provincia di Latina, al momento il sindaco di Minturno, Gerardo Stefanelli.

Ma il punto potenzialmente più divisivo era la seconda proposta del Comune di Latina. Ad oggi, per far passare un provvedimento in conferenza dei sindaci, è sufficiente una maggioranza semplice. Ciò che proponeva l’ente di Piazza del Popolo è che le delibere o le proposte avrebbero dovuto passare solo a maggioranza qualificata, vale a dire che, essendo formato l’Ato4 da 38 comuni, in conferenza sarebbe stata necessaria la maggioranza di almeno 18 comuni e in questo voto avrebbe fatto fede il cosiddetto voto ponderato. Che significa? Che gli almeno 18 comuni avrebbero dovuto rappresentare la maggioranza della popolazione dell’Ato4.

Tornando alla riunione odierna, la conferenza dei sindaci ha bocciato la proposta di rinvio formulata dal Comune di Latina, pur non riuscendo ad approvare lo Statuto.

Infatti, sebbene ci siano stati 20 voti favorevoli, 7 astenuti e 2 contrari, alla bozza di Statuto concepita dall’asse Bernola-Stefanelli, non è stato raggiunto il quorum dei 2/3 della popolazione, né è stato possibile utilizzare la maggioranza assoluta. Non c’è stata, quindi, la maggioranza della popolazione rappresentata, dal momento che Latina, Aprilia, Terracina e Cisterna hanno espresso il loro niet.

Tramontata l’ipotesi di uno statuto condiviso, il Presidente della Provincia Stefanelli non ha potuto far altro che aggiornare la conferenza e promettere al più presto un nuovo ufficio di presidenza all’interno del quale trovare una proposta condivisa per una nuova bozza di Statuto.

Il voto di quest’oggi conferma, però, altre cose molto importanti. Il centrodestra è sempre pronto a guerreggiare all’interno, al di là della photo opportunity con cui si vorrebbe farli passare per uniti: da una parte c’è Fratelli d’Italia che cerca di imporre la propria forza, in virtù dei consensi registrati alle ultime Comunali, dall’altra c’è la tradizionale Forza Italia e il mondo fazzoniano (dal senatore di Forza Italia, Claudio Fazzone), che nell’Ato4 e in Acqualatina, ha impresso il proprio marchio da anni e non molla la presa.

La considerazione è sempre la stessa: in questi giochi di potere per contare di più, a contare di meno è sempre più il cittadino, lontano e disinteressato a statuti e votazioni, ma molto arrabbiato per ciò che l’Ato4 non fa: controllare il gestore pubblico-privato, Acqulatina Spa, che peraltro cambia le quote societarie, senza neanche i sindaci ne avessero avuto un grammo di contezza.

Dopo la conferenza dei sindaci, è arrivata anche la nota ufficiale del Comune di Latina. “Nulla di fatto nella conferenza dei sindaci chiamata ad esprimersi sulla proposta di approvazione dello statuto del costituendo Egato per la gestione delle acque, proposta sulla quale il Comune di Latina, su input del sindaco Matilde Celentano, aveva presentato alcuni emendamenti intesi a salvaguardare il sistema di voto e di rappresentanza all’interno del nuovo ente.

Questa controproposta del Comune di Latina è stata illustrata dall’assessore Ada Nasti che ha sottolineato come la proposta avesse carattere di strumento utile all’avvio di un confronto e che pertanto il Comune di Latina ritirava il proprio documento per favorire l’avvio di un tavolo di confronto e approfondimento, vista l’importanza della materia.

Tale istanza ha incontrato il favore dei rappresentanti dei Comuni di Terracina, Aprilia, Cisterna, Roccagorga, Bassiano, Ponza e Anzio. Sulla spinta del presidente Gerardo Stefanelli, il sindaco di Fondi Beniamino Maschietto ha sollecitato l’assemblea a procedere al voto sulla proposta di attivazione dello statuto Egato, bypassando le ragioni esposte dal Comune di Latina e dagli altri favorevoli al rinvio della discussione.

All’esito della votazione che si è tenuta subito dopo, i sostenitori della proposta di Stefanelli non hanno raggiunto il quorum dei due terzi dei voti necessari per l’approvazione.

I Comuni che chiedevano un rinvio per approfondire la questione l’hanno quindi spuntata.

Sarà ora necessario avviare una nuova fase di confronto aperto, senza prove di forza tra le varie amministrazioni, con l’auspicio che si possa addivenire ad una soluzione condivisa e altamente rappresentativa dei territori e dei cittadini-utenti del bacino interessato”.

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