L’appalto del verde pubblico in cambio dell’assunzione di quattro operai: finisce con due assoluzioni il processo a carico di Raffaele Del Prete e l’ex assessore di Anzio Patrizio Placidi
La Corte d’Appello ha assolto dalle accuse a loro carico l’imprenditore dei rifiuti pontino Raffaele Del Prete e l’ex assessore di Anzio Patrizio Placidi. Nonostante la richiesta di confermare le condanne emesse in primo grado dal Tribunale di Velletri da parte sostituto procuratore generale d’Appello, Pierluigi Cipolla, i giudici di secondo grado hanno accolto la richiesta degli avvocati difensori Marco Fagioli, Giovanni Tedesco e Michele Scognamiglio, assolvendo entrambi.
Il processo deriva da uno stralcio della imponente inchiesta dei Carabinieri del Raparto Territoriale di Aprilia e della Procura di Latina denominata “Touchdown” ed era arrivato a conclusione, in primo grado, presso il Tribunale di Velletri nel 2023. Un episodio che, per competenza territoriale in quanto verificatosi nel Comune di Anzio, così come deciso dal Riesame di Roma, era finito davanti al collegio del Tribunale di Velletri presieduto dal giudice Alessandra Cuppone – a latere i giudici Paola Ginesi e Valentina Ribaudo.
L’ex assessore Placidi era stato condannato dal collegio del Tribunale a 4 anni di reclusione, vieppiù interdetto dai pubblici uffici e in perpetuo a contrattare con la pubblica amministrazione. Raffaele Del Prete aveva rimediato una condannata a 6 mesi. Il reato contestato era quello di induzione indebita a dare o promettere utilità realizzato in concorso. Era stato assolto, invece, per non aver commesso il fatto, Francesco Saverio Colucci, difeso dall’avvocato Alessia Vita: sì dipendente e titolare di fatto della coop Sia, ma estraneo all’episodio.
L’inchiesta “Touchdown”, come noto, terremotò nel 2018 la Giunta del Comune di Cisterna di Latina, guidata dall’allora sindaca Eleonora Della Penna (non indagata), poiché vi erano coinvolti organi politici e amministrativi della città dei butteri. Mazzette, corruzione e gare pilotate (per episodi avvenuti anche in seno all’ente della Provincia di Latina) che hanno portato ad alcune condanne e il cui processo principale è ancora in corso presso il Tribunale pontino.
Una storia minore sfuggita era quella di Anzio, che, però, riguarda un imprenditore di un certo rilievo per la provincia di Latina. Le sue imprese, nonostante inchieste e processi, continuano a mietere successi nel mondo dei rifiuti, con l’aggiudicazione di importanti appalti, nel ramo della raccolta della monnezza, da Roma a Sabaudia fino al sud pontino.

Si tratta, per l’appunto, di Raffaele Del Prete, attualmente sotto processo per voto di scambio politico-mafioso, insieme a Emanuele Forzan.
L’imprenditore pontino, che nel filone principale del processo “Touchdown” è stato condannato per turbativa d’asta avendo patteggiato una pena a 3 anni e 2 mesi, era accusato nello stralcio di Velletri, insieme all’altro imprenditore-manager dei rifiuti Francesco Saverio Colucci e all’ex assessore all’Ambiente di Anzio, Patrizio Placidi, di induzione a dare o promettere utilità in concorso.
Placidi era accusato, insieme agli imprenditori Raffaele Del Prete e Francesco Saverio Colucci, di aver abusato della sua funzione di Assessore all’Ambiente del Comune di Anzio, in quanto avrebbe pressato Del Prete in modo da fargli assumere nella cooperativa Sia (Servizi Integrati Ambientali) quattro operai. In cambio di quelle assunzioni, l’ex assessore avrebbe consentito alla coop di Del Prete/Colucci di curare il verde pubblico non solo nel centro storico di Anzio (la ditta si aggiudicò l’appalto nel 2015 fino al 2016 per 219mila euro) ma anche in periferia. ASSUNZIONI PER L’APPALTO AD ANZIO:Un quadro accusatorio caduto ne secondo grado di giudizio.
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