Da Lenola la proposta che fa discutere: un sostegno finanziario personale all’uomo che ha abbattuto l’orsa Amarena. “Non esalto il gesto ma comprendo le cause che l’hanno provocato e condanno le omissioni operative di chi di competenza”
Scritto e a cura di Orazio Ruggieri
Irrompe nuovamente sulla scena mediatica a tutto campo, come un torrente in piena, Francesco Mattei, allevatore di puledri a Lenola, in località Campo Serianni, vicino alla zona delle Crocette, alla ribalta dell’informazione mediatica per l’intitolazione di un suo sito come “Cima Pantani”.
Prendendo lo spunto dal ritrovamento, proprio in quella zona, di una poiana, specie volatile protetta, morta per disidratazione, causa la siccità record della stagione, Mattei tuona contro chi, pur millantando a parole amore per gli animali, non se ne prende cura. “Ho trovato la carcassa dell’uccello morto perché non è riuscito a dissetarsi – esordisce – così come ho trovato scoiattoli annegati in un pozzo dove avevano cercato di abbeverarsi. Altre carcasse di animali da me rinvenuti e uccisi dalla sete inappagata, sono state quelle di cinghialotti e di lepri. Perché chi dice di amarli non si attiva concretamente in questo senso? E pensare che ho pure depositato presso i pozzi di mia proprietà una motopompa per attingere l’acqua, lasciandovi accanto la necessaria miscela per rifornirli, ma mai nessuno si è degnato di riempire i vasconi da abbeveraggio, cosa che non posso fare tutti i giorni, data la vastità della mia proprietà su monte Appiolo che mi impegna dall’alba fino a notte.
Gli animali vanno amati con i gesti concreti, non con le declamazioni come, nel caso più attuale, l’uccisione dell’orsa in Abruzzo. Non esalto il gesto dell’esasperato agricoltore, colpito ripetutamente da episodi di danneggiamento dei suoi raccolti, ma condanno chi non si è opportunamente attivato per evitare che l’animale, spinto dalla fame e che non aveva trovato nessuno che provvedesse al suo nutrimento, continuasse a girare ramingo per il paese.
A questo proposito, notando la spoliazione anche economica che si invoca ai danni dell’uomo per il suo gesto che non accetto ma che è stato dettato dall’inoperosità di chi dovrebbe sovrintendere alle esigenze degli animali che dichiara di amare, voglio far pervenire un mio modesto ma significativo contributo in denaro per fronteggiare, in minima parte, le spese giudiziarie, pregando il cronista che mi ha avvicinato di pubblicare il mio numero di cellulare per chiunque voglia contattarmi anche per contestare questi miei punti di vista, ricordando, tra le incongruenze che mi sono capitate, che sono stato sanzionato con 1700 euro di multa perché il mio puledro sbranato dalla fauna predatoria ibrida, era stato trascinato 650 metri fuori della fida pascolo, mentre mi venne contestato il fatto che l’animale stesse di sua iniziativa fuori dei limiti concessimi per il pascolo, come pure riferito a Riccardo trombetta di “Striscia la notizia nelle due interviste concessemi. Aspetto, comunque, interlocutori anche di vedute opposte al numero 349-4622495”.