Arpalo 2: primo stop al processo che vede al centro del procedimento il fallimento del Latina Calcio in epoca Maietta
Doveva aprirsi oggi, 21 dicembre, il processo che vede alla sbarra diversi protagonisti della vicenda del Latina Calcio nei tempi “belli” di Maiettopoli quando l’ex deputato di Fratelli d’Italia stava per incorrere in tutti i guai giudiziari che gli sono piovuti addosso dal 2016 in poi. Il processo, come noto, è una costola rilevante del procedimento denominato Arpalo, il cui processo è in corso di svolgimento presso il Tribunale di Latina.
Sono, infatti, 37 gli indagati del secondo filone dell’inchiesta Arpalo condotta della Guardia di Finanza e dalla Squadra Mobile di Latina, coordinati dai sostituti procuratori di Latina Claudio De Lazzaro e Giuseppe Bontempo, che dovranno affrontare il processo così come deciso dal Giudice per l’udienza preliminare Mario La Rosa a luglio scorso. Tutti rinviati a giudizio nel procedimento che vede al centro sempre il Latina Calcio (anche nel primo filone ci sono episodi contestati in merito alla società calcistica), per ipotesi di associazione per delinquere finalizzata a bancarotta fraudolenta, riciclaggio e corruzione. L’attuale dirigenza del Latina Calcio, va detto, è completamente estranea all’indagine e al processo.
Già alcune ipotesi di reato contestate ad alcuni indagati sono state dichiarate estinte per intervenuta prescrizione. Tuttavia, oggi, il Presidente del collegio, il giudice Gian Luca Soana, si è dichiarato incompatibile poiché, all’epoca del primo filone (Arpalo 1, per intendersi), ha fatto parte del collegio romano del Riesame che ha discusso i ricorsi degli imputati contro le misure disposte dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina.
Ecco perché, il prossimo 8 febbraio 2023 verrà letto in aula il provvedimento del Presidente del Tribunale di Piazza Buozzi, Caterina Chiaravalloti, con cui verrà assegnato a un nuovo collegio il procedimento chiamato per convezione “Arpalo 2”.
Al centro del secondo troncone d’indagine, i tre imprenditori che rilevarono la società calcistica prima che fallisse, in circostanze che apparirono inusuali: Benedetto Mancini e Angelo Ferullo, entrambi di Anzio, e Regina Daniela Wainstein originaria della Finlandia. Tutti e tre dovranno affrontare il processo.
Mancini e Ferullo sono già sotto processo, insieme a Pasquale Maietta, Paola Cavicchi e Antonio Aprile per un mancato versamento dell’Iva: la Procura contesta loro un’evasione dell’imposta sul valore aggiunto da parte del Latina Calcio in riferimento alla dichiarazione del 2016 per una cifra di 1,2 mln di euro.
Rinviati a giudizio anche Pasquale Maietta e il suddetto imprenditore di Sermoneta, ex candidato sindaco ed ex dirigente del Latina Calcio, Antonio Aprile. A processo la stessa imprenditrice ed ex Presidente del Latina Calcio Paola Cavicchi, il figlio di lei, Fabrizio Colletti, e professionisti, imprenditori, più l’ex braccio destro di Maietta e team manager del Latina Calcio, Pierluigi Sperduti (alla sbarra anche nel processo principale di Arpalo). E ancora: Augusto Bizzini, Max Spiess, Fabio Allegretti, Giovanni Fanciulli, Pietro Palombi, Roberto Noce e Paola Neroni, il commercialista Salvatore Di Raimo (già condannato col rito abbreviato a 4 anni per il processo Arpalo) oltreché ai tre finanzieri, all’epoca dei fatti in servizio presso il Comando provinciale di Latina, Riccardo Tomei, Claudio Arpaia e Ciro Pirone.
A luglio scorso, il Gup del Tribunale di Latina Mario La Rosa aveva accolto anche la costituzione di parte civile delle tre curatele fallimentari: Latina Calcio, Tre Assi srl e Emme srl. L’8 febbraio 2023 verrà fatta chiarezza anche sui difetti di notifica rispetto ad alcuni dei 37 imputati.
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