ARES 118. GARA “PONTE” DEL TRASPORTO SANITARIO PER ALTRI SEI MESI

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Nonostante il Piano di riorganizzazione del Servizio Sanitario Regionale preveda la progressiva internalizzazione dei mezzi e delle risorse umane impiegati nel trasporto sanitario d’urgenza, l’Ares con procedura di gara “ponte” ha rinnovato per il prossimo semestre (prorogabile per ulteriori 6 mesi) l’affidamento del soccorso sanitario a terzi. Un bando dell’importo complessivo di 18,3 milioni di euro al netto dell’Iva, quello contenuto nella delibera 280 del 2 aprile, che si è reso necessario alla luce della scadenza lo scorso 31 marzo dell’accordo tra la stessa Azienda Regionale e l’Accordo Temporaneo d’Imprese (ATI) guidato da Heart Life Croce Amica. Un appalto che comprende più di 120 postazioni 118.

Anni di postazioni per il trasporto d’emergenza sanitaria date in appalto dall’Ares 118 a società di capitale, cooperative e associazioni di volontariato. Mezzo decennio di esternalizzazioni giustificate dalla carenza di personale e automezzi propri. Nel 2015 il consorzio di imprese guidato da Heart Life-Croce Amica si aggiudica la gara comunitaria consistente nell’affidamento triennale del servizio di soccorso sanitario in emergenza: tre anni che verranno estesi a sei. Una deliberazione, la 493, il 27 novembre dello stesso anno approva uno schema di convenzione con il Terzo Settore allo scopo di integrare ulteriormente il servizio di soccorso in emergenza.

Al centro l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato e alla sua destra il direttore generale dell’Ares 118 Maria Paola Corradi

La politica della delega dei servizi sanitari a terzi mostra alla lunga tutti i suoi limiti non solo dal punto di vista sociale, ma soprattutto sotto l’aspetto della necessità di rientro del disavanzo di spesa pubblica. Le pressioni di Cgil, Cisl e Uil portano all’intesa del 10 giugno 2019 tra le sigle sindacali da una parte e l’assessore Alessio D’Amato e il commissario Ares Maria Paola Corradi dall’altra. L’effetto dell’accordo si ritrova nel Piano di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo del Servizio Sanitario Regionale 2019-2021 adottato dal Commissario ad acta Zingaretti il 25 luglio dello stesso anno: La Regione si pone l’obiettivo per l’esecuzione dei soccorsi primari e dei trasporti secondari (ordinari ed urgenti) gestiti dall’Ares di ridurre il ricorso all’esternalizzazione di tali attività attraverso il potenziamento di risorse umane e di mezzi.

Pochi mesi prima dell’insorgenza e diffusione del Sars CoV-2 il processo di internalizzazione si arresta. Le convenzioni di affidamento agli enti del volontariato vengono rinnovate e, di proroga e in proroga, si va avanti parallelamente con il contratto tra Azienda regionale e aziende private. Addirittura, qualche settimana dopo lo scoppio della pandemia, il direttore generale ricorre anche alla multinazionale del lavoro interinale Manpower per il reclutamento di autisti di ambulanze.

ambulanza professionale 118
Ambulanza professionale 118

Paure e incertezze pervadono intanto da tempo l’ambiente degli infermieri, soccorritori e autisti alle dipendenze di imprese che operano nel settore. Secondo il delegato di Confail Vinicio Amici l’Azienda regionale farebbe bene a precettare tutti i mezzi e il personale già addestrato: “In caso di decisioni diverse vediamo il commissariamento dell’Ares come unica soluzione possibile”.

Amici racconta come a seguito della protesta avvenuta lo scorso 24 marzo sotto gli uffici della Pisana, una delegazione dei circa 1700 operatori del 118 attivi su tutto il territorio delle 5 Provincie è stata ricevuta da alcuni esponenti della politica regionale (il vicepresidente di Giunta Daniele Leodori, il presidente della Commissione Sanità Pino Simeone, il suo vice Paolo Ciani e il consigliere Orlando Angelo Tripodi). A distanza di più di una settimana le divise rosse non hanno ricevuto alcuna rassicurazione circa una futura stabilità lavorativa.

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