APRILIA: SEQUESTRATA LA CAVA IN VIA RISERVA NUOVA, ESTRAZIONI ABUSIVE SENZA AUTORIZZAZIONI

La cava in Via Riserva Nuova sequestrata dal Nipaaf
La cava in Via Riserva Nuova sequestrata dal Nipaaf

Aprilia, attività di estrazione abusiva nella cava in Via Riserva Nuova: i Carabinieri Forestali procedono al sequestro

I militari del Nucleo Investigativo di Polizia ambientale agroalimentare e forestale (N.I.P.A.A.F.) del Gruppo Carabinieri Forestale di Latina, ad Aprilia, in località “Via Riserva Nuova”, hanno proceduto al sequestro preventivo di una porzione di terreno agricolo avente composizione pozzolanica delle dimensioni complessive di 5896 metri quadri circa, oggetto di recenti lavori di estrazione (cava a cielo aperto).

Il sequestro, spiegano i Carabinieri Forestali, si è reso necessario, dopo aver sentito il Pubblico Ministero di turno, Giuseppe Miliano, in quanto l’attività di abbattimento del materiale pozzolanico è avvenuta in assenza delle autorizzazioni amministrative rilasciate dagli enti preposti, in palese contrasto con la destinazione rurale impressa all’area dal vigente strumento urbanistico (art. 54 legge regionale n. 38/1999), nonché con le Norme Tecniche di Attuazione del Comune di Aprilia che classificano l’area in questione in zona agricola, sottozona R2 nella quale è espressamente vietato l’apertura o la coltivazione di cave a cielo aperto.

È stata denunciata alla Procura l’amministratrice unica della società proprietaria dei terreni per violazione alle norme urbanistiche, secondo il Testo Unico dell’Edilizia.

La cava, peraltro, era entrata al centro del dibattito politico anche di recente per via dell’autorizzazione concessa ad agosto scorso dalla Regione. Quest’ultima, infatti, aveva dato via libera alla Via (valutazione d’impatto ambientale) per l’ampliamento della cava riconducibile alla società Stradaioli srl di Aprilia. La cava della società Stradaioli ad Aprilia e il suo ampliamento hanno messo sull’attenti cittadini e politiche poiché il luogo confina con il lotto individuato dall’ex Commissario regionale per i rifiuti Illuminato Bonsignore il quale, a giugno, scorso decretò la sua scelta. Come noto, per la discarica pontina da realizzarsi in modo da stoccare lo scarto del rifiuto indifferenziato, l’ex Commissario nominato da Zingaretti aveva scelto due siti a Cisterna e, per l’appunto, uno ad Aprilia nell’ex cava Pontoni, sempre riconducibile a Stradaioli, per per l’esattezza di proprietà in parte di Stradaioli Holding Spa e in parte de “I Faggi Società Agricola Semplice di Stradaioli Rita“.

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Ai primi di agosto 2022, con il parere dell’Arpa Lazio, quello favorevole del comune di Aprilia arrivato nel 2021, della provincia di Latina, della Soprintendenza, arrivò quindi la Pronuncia di Valutazione di Impatto Ambientale sul progetto di “Ampliamento, coltivazione e recupero della cava di pozzolana denominata Riserva Nuova”, nel Comune di Aprilia, in località “Riserva Nuova”.

Sia l’area di cava attuale che l’ampliamento previsto, secondo la valutazione d’impatto ambientale regionale, non interferirebbero con beni paesaggistici vincolati e i vincoli più prossimi all’area di ampliamento sarebbero rappresentati da lembi di aree boscate adiacenti al limite meridionale della cava, rispetto alle quali l’attività estrattiva dovrebbe evitare qualsiasi tipo di interferenza.

Valutazioni che probabilmente non collimano con le indagini del Nipaaf, la cui visita all’assessorato dell’Ambiente del Comune di Aprilia nei giorni scorsi è stata notata da più di un organo d’informazione locale che ne ha dato notizia. Va detto, però, che l’area oggetto di sequestro da parte della Procura è diversa da quella per cui è stato autorizzato l’ampliamento, sebbene faccia sempre parte della stessa cava.

L’ampliamento della cava, peraltro, era finito al centro del dibattito della Commissione Trasparenza del Comune di Aprilia, svoltasi lo scorso 15 novembre, quando, alla presenza dei consiglieri comunali di Aprilia, sono stati ricostruiti i passaggi iniziati con la proposta della società Stradaioli nel 2017: si trattò, infatti, di una procedura d’ampliamento per l’autorizzazione all’attività di coltivazione (estrazione) per 800mila metri cubi discussa da una conferenza dei servizi indetta dalla Regione Lazio.

Eppure, vi è stato un cambio in corsa da parte del Comune di Aprilia: nel 2019 il settore Ambiente del Comune disse no all’ampliamento; due anni dopo, nel 2021, un diverso dirigente, Marco Paccosi (attualmente a capo del settore Ambiente), diede parere diverso e positivo per la procedura di ampliamento, poiché, come spiegato ai consiglieri, la società proponente aveva dato garanzie ambientali rassicuranti sul piano del ripristino.

Ora, però, è intervenuto un sequestro di parte dell’area e tutto cambia. Di sicuro, siamo solo all’inizio di uno scontro politico che si annuncia durissimo ad Aprilia.

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