Cristian Battello, il soggetto che minacciò di morte i Carabinieri ad Aprilia, nel quartiere Toscanini, è stato condannato a 2 anni e 4 mesi per l’increscioso episodio consumatosi nella notte tra il 10 e l’11 ottobre scorso: resistenza a pubblico ufficiale e minacce.
Per il suo sodale di quella smargiassata, Cristoforo Iorio, il giudice Francesco Valentini del Tribunale di Latina ha deciso 6 mesi di reclusione.
Quel giorno, una pattuglia del NORM – Aliquota Radiomobile era intervenuta in via Francia, ad Aprilia, in supporto ad un’autoambulanza che stava effettuando un soccorso. Mentre i militari si trovavano sul posto, videro sopraggiungere a bordo di uno scooter di grossa cilindrata (T-Max) due persone che indossavano caschi integrali i quali, al fine di evitare il controllo, tentarono di investire gli operanti, dandosi poi alla fuga.
Dopo un concitato inseguimento, i Carabinieri bloccarono i fuggitivi, successivamente identificati nei due condannati di ieri, i quali opponendo attiva resistenza cominciarono ad inveire nei loro confronti richiedendo il sostegno di altre persone del quartiere, circa una quindicina, incitandoli a “ribaltare l’auto dei carabinieri”.
Cristian Battello, già coinvolto e condannato nel processo Don’t Touch insieme a Cha Cha, i Travali e gli altri, facendosi forte del numero delle persone intervenute a supporto nel quartiere 167, dove si atteggia a boss, minacciò di morte i carabinieri (minaccia cristallizzata nel famigerato video: vedilo sotto), mentre dalle finestre delle abitazioni del circondario, abitanti del Toscanini lanciarono oggetti vari e vasi in direzione dei miliari.
In seguito a tale vicenda, non sono mancate le accorate solidarietà di molti politici, non senza ipocrisia e paradosso.