APRILIA, L’EVENTO PER LA PALESTINA: “SUCCESSO PER LA MANIFESTAZIONE”

Domenica 21 aprile, si è svolta ad Aprilia la manifestazione per la raccolta fondi per i superstiti e i feriti di Gaza.

“La molteplicità delle proposte, svolte nell’arco delle 12 ore di laboriosa attività, – spiega un comunicato degli organizzatori di Aprilia Libera – sono state una preziosa dimostrazione di grande solidarietà: il crudo video-testimonianza proiettato; il superbo concertone di 12 gruppi eccezionali, da far invidia a quello del 1 maggio; le opere della Scuola d’Arte Mediterranea messe al servizio della causa; il bagno di Gong che ci ha aiutato a ristabilire un’armonia interna; il ricchissimo buffet multietnico preparato e offerto da persone immigrate che vivono ad Aprilia; la mostra fotografica commentata del Comitato Castelli Romani per la Palestina; la scenografia con striscioni, bandiere e candele in memoria delle migliaia di martiri della furia criminale dei sionisti; le testimonianze di amici e compagni palestinesi, che resistono a questa barbarie (permessa dal sostegno e compiacenza di quasi tutti i governi del civile mondo occidentale), combattendola anche dal di fuori; il contesto ideale (Polo della Cultura di Aprilia), che dovrebbe essere il simbolo della poliedricità della Cultura di qualunque provenienza geografica…

Una osmosi solidale davvero grandiosa!!! Prodiga anche la partecipazione ed il supporto dei volontari della Croce Rossa Apriliana e della Protezione Civile Alfa di Aprilia, la spontanea collaborazione del service, del tecnico video, dell’elettricista, del tecnico della sicurezza”.

“Grazie alla piccola rappresentanza apriliana intervenuta e alla generosità di chi ha collaborato a realizzarla, abbiamo ricavato 2.600 euro per Al Awda Hospital di Gaza Nord. Tante le assenze di chi prende su di sé l’onere del silenzio, dell’indifferenza e della complicità di fronte al genocidio. Avremmo piacere se in segno di solidarietà, si affiggesse la gigantesca bandiera palestinese al centro di Aprilia, in segno di lutto e dignità di un popolo perseguitato da 80 anni. Una goccia, ma contribuirà al fiume di Amore che merita il popolo Palestinese e la Giustizia!”.

“Per inciso, è stato calcolato che, solo nei primi due mesi di bombardamenti su Gaza, sono state rilasciate in atmosfera 281.000 t di CO2 (pari alla combustione di 150.000 t di carbone). Quasi la metà delle emissioni sono dovute ad aerei cargo statunitensi per le forniture militari ad Israele. Il costo della ricostruzione dei 100.000 edifici distrutti genererà oltre 30.000 t di gas serra.

Nei primi 3 mesi sono state sganciate su Gaza oltre 45.000 bombe, per un totale di 65.000 t di esplosivo, una quantità superiore a quella delle bombe che hanno colpito Hiroshima. Il continuo intervento con i bulldozer in 80 anni di occupazione sempre più invasiva della Palestina e le massicce irrorazioni di pesticidi e glifosato per distruggere colture e vegetazione, ha trasformato una terra fiorente, un paradiso di spezie, dove crescevano milioni di agrumeti e oliveti, in un deserto avvelenato; e un paesaggio mozzafiato, in un cumulo di macerie militarizzate, cambiando completamente il clima, sottraendo risorse alla popolazione, inquinando le falde e il mare fonte di nutrimento, distruggendo il legame della popolazione con il suo ambiente, portando solo desolazione.

Nel tentativo di cancellare la memoria della Nakba, nel corso di questi 80 anni i coloni hanno distrutto tutti gli archivi e le biblioteche, piantato pini ed eucalipti al posto della macchia mediterranea, ricoprendo le rovine degli antichi villaggi, affinché nessun palestinese possa più dire: questo era il mio villaggio, questa era la mia terra, questo era il mio albero. E, sempre per inciso, il genocidio ha finora falciato via 35.000 esseri umani, ufficialmente”.

“Chi pagherà per tutte le vite distrutte, tutta la storia cancellata e tutti i danni ambientali prodotti? La comunità internazionale continuerà ad accettare nel silenzio di vedere innalzare sempre di più il grado di violenza impunita del progetto espansionistico sionista, che vuole negare, occultare, cancellare l’esistenza, la memoria e la storia del popolo millenario preesistente a Israele?”.

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