APRILIA: DELINQUENTE MA “VECCHIO E MALATO”, IL TRIBUNALE LIBERA UN NOTO PREGIUDICATO

Tribunale di sorveglianza di Pescara
Tribunale di Pescara

Mario Zappone, 65enne pluripregiudicato di Aprilia, sottoposto alla misura di sicurezza nella Casa Lavoro di Vasto in Abruzzo, è stato liberato dal Tribunale di Sorveglianza di Pescara

L’uomo, che ad aprile scorso era stato dichiarato delinquente abituale e gli erano stati imposti due anni di casa di lavoro in ragione di una relazione delle forze dell’ordine che ne evidenziavano la pericolosità, è ora libero per motivi di salute e di età.

Nel giugno 2019, l’ultima delle condanne (in primo grado) di Zappone per lesioni aggravate, porto abusivo di arma, tentata rapina e tentata estorsione insieme alla moglie Caterina Di Fazio, quando era accusato di aver gambizzato un 40enne di origini romene, suo inquilino, a causa di alcuni ritardi nel pagamento dell’affitto. Una cifra da 480 euro costò al 40enne una pallottola nel polpaccio.

Ma Zappone è ricordato anche per altre vicende, legate alle estorsioni nei confronti di commercianti di Aprilia, Nettuno, Viterbo e l’hinterland romano. Diversi i precedenti per spaccio e detenzioni di armi, oltreché al ritrovamento, nella sua disponibilità, di materiale utile per le rapine. Sicuramente, l’operazione più importante che lo ha coinvolto è quella denominata “Lazzaro”, datata 2008, quando l’allora 53enne Zappone fu arrestato insieme ad altri soggetti, tra cui anche una donna di origine nigeriana e uomini romani e napoletani. Zappone fu condannato a nove anni in primo grado ma, in seguito, l’Appello ridimensionò di molto la sua posizione, eliminando il vincolo associativo, e riducendo la pena a 3 anni e un mese.

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