Accusato di aver detenuto in cada una busta contenente dell’anfetamina: si è conclusa l’udienza preliminare per il 31enne di Latina
Noto a cronache giudiziarie e forze dell’ordine per svariati episodi di violenza, spaccio e rapina, stavolta il 31enne Ahmed Jegurim, difeso dall’avvocato Moreno Gullì, è stato prosciolto dall’accusa di detenzione di droga ai fini di spaccio. A deciderlo è stato il giudice per l’udienza preliminare Giuseppe Cario che ha stabilito il non doversi procedere per il 31enne di Latina.
L’accusa a suo carico per cui era stato chiesto il rinvio a giudizio era quella di aver detenuto dentro un cellophane 8 grammi di sostanza verosimilmente di tipo anfetamina. La sostanza, però, vista la risibile quantità non è stata neanche analizzata e, in ragione di una probabile impossibilitò a dimostrare il reato, il Gip di Latina ha optato per il proscioglimento.
Jegurim, coinvolto in diversi episodi di cronaca, è stata anche raggiunto da un provvedimento di sorveglianza speciale, in considerazione dei suoi precedenti. Da ultimo, il 31enne era stato coinvolto nell’inchiesta sulle minacce con metodo mafioso sul lungomare di Latina, sebbene a lui non vengano contestati episodi aggravati dal 416bis. Jegurim, a gennaio 2024, in ragione dell’inchiesta della DDA sui chioschi, è stato destinatario del provvedimento in carcere, insieme a quello che è considerato il suo complice, Christian Ziroli (31 anni): a entrambi sono contestati episodi di spaccio in concorso con tre minorenni assoldati nello smercio della droga.
La zona è la piazza di spaccio tra il centro Lestrella, la Q4 e Viale Nervi, dove peraltro i due arrestati si sono resi protagonisti, insieme ai minorenni, di un ipotizzato sequestro di persona, presso i Palazzoni di Viale Nervi, al fine di estorcere, malmenandolo, un giovane e costringerlo ad accendere un finanziamento da circa 20mila euro, per poi rigirarlo nei loro confronti. Un proposito che sfumò solo perché il giovane riuscì a scappare dal terrazzo dove era stato recluso.