ANCHE FONDI MANDA LA SUA PIETRA PER COMMEMORARE “NURAGHE CHERVU”

Monumento ai Caduti a Biella: anche Fondi manda la sua pietra commemorativa per completare l’opera di “Nuraghe Chervu”

Sono 200 le persone che hanno perso la vita in combattimento durante la Prima Guerra Mondiale, il numero è stato inciso sulla lastra lapidea che andrà a completare l’installazione artistica

Anche il Comune di Fondi ha aderito all’iniziativa promossa dalla Città di Biella, dalla Prefettura di Latina e dal Circolo culturale sardo “Su Nuraghe” per commemorare i Caduti della Prima Guerra Mondiale con una installazione artistica. Tra i frammenti provenienti da tutta Italia, che andranno a comporre una pavimentazione lapidea e a completare l’area monumentale di “Nuraghe Chervu”, ci sarà quindi anche un pezzettino di Fondi.

Sulla lastra di pietra, un autentico frammento di antichità locale intagliato da un marmista del posto, è stato incisa la scritta “Fondi (Latina) 200” che indica la provenienza e il numero di soldati provenienti dalla Piana caduti tra il 1915 e il 1918. Grazie ad una ricerca storica, a cura della professoressa nonché responsabile dell’archivio della Memoria Giulia Rita Eugenia Forte, è stato infatti possibile accertare che durante il Primo Conflitto mondiale persero la vita 148 giovanissimi, di età compresa tra i 18 e i 30 anni, e 52 uomini. La studiosa ha inoltre ricostruito il grado delle vittime, 174 soldati e 26 ufficiali, nonché le onorificenze ottenute: 8 croci di guerra, 5 medaglie di bronzo e 3 d’argento al valor militare. Con questa semplice ma significativa iniziativa il Comune di Fondi intende onorare la memoria dei suoi concittadini, delle rispettive famiglie e di tutti soldati italiani caduti in guerra.

«Ringrazio il primo cittadino di Biella Claudio Corradino e gli uffici territoriali del governo, nella fattispecie la Prefettura di Latina – commenta il sindaco Beniamino Maschietto – per aver coinvolto il Comune di Fondi in questa significativa iniziativa che, travalicando i confini del tempo, rende eterna la memoria di chi ha dato la propria vita per difendere la Patria. Con l’auspicio, naturalmente, che la storia non si ripeta e che i drammatici conflitti in corso trovino al più presto una risoluzione con la parola e la diplomazia».

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