Anargiri 2, si è svolta l’udienza preliminare nei confronti degli indagati coinvolti nella maxi operazione anti-droga nel sud pontino
Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Cassino, Massimo Lo Mastro, ha sciolto la riserva sulle richieste degli avvocati difensori: sei i patteggiamenti accordati e due i riti abbreviati. Gli altri dodici imputati, invece, affronteranno il rito ordinario che inizierà, presso il Tribunale di Cassino, il prossimo 21 giugno.
L’operazione anti-droga fu eseguita lo scorso 8 agosto 2023, dai militari del Comando Provinciale dei Carabinieri di Latina, con l’ausilio di elicotteristi e di unità cinofile dell’Arma e dei locali Comandi Arma competenti per territorio, sulla base di un’ordinanza emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Cassino, Domenico Di Croce. L’indagine era firmata dal pubblico ministero Emanuele De Franco nei confronti di 17 persone destinatarie delle misure cautelari: 4 in carcere, 2 agli arresti domiciliari, 3 col divieto di dimora, 8 con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Tra i coinvolti (tutti originari di SS Cosma e Damiano, Castelforte e Minturno) alcuni nomi noti nel panorama del narcotraffico del sud pontino: Ciro Bonifacio; Adolfo Pandolfo; Lucio Pandolfo, Decoroso Antinozzi (figlio del “boss” Antonio Antinozzi detto Trippetta); Fabio Buonamano, Italo Laracca, Angelo Tancredi, Mario Vozzolo, Ivano Bonifacio, Roberto Bonifacio, Mario Ruggiero, Antonio Aniello, Carlo Leone, Giuseppe Sola, Valentino Miosotis (anche lui coinvolto in una maxi indagine anti-droga arrivata a conclusione nel febbraio 2021), Costantino Vastante, Carmine Sola, Bachir Yacine, Caterina Micchia, Roberto Durazzo e Luigi Di Tella.
Per quanto riguarda Bachir Yacine è stato disposto il non luogo a procedere in quanto l’uomo risulta irreperibile. Patteggiamenti accolti per Lucio Pandolfo e Mario Ruggiero condannato a 1 anno e 10 mesi; Ivano Bonifacio 1 anno e 4 mesi; Giuseppe Sola 10 mesi. Condannato col rito abbreviato Adolfo Pandolfo, mentre è stato assolto Roberto Durazzo.
Ad affrontare il processo, che inizierà tra due mesi, Ciro Bonifacio, Decoroso Antinozzi (figlio del “boss” Antonio Antinozzi detto Trippetta); Fabio Buonamano, Italo Laracca, Angelo Tancredi, Mario Vozzolo, Roberto Bonifacio, Antonio Aniello, Valentino Miosotis (anche lui coinvolto in una maxi indagine anti-droga arrivata a conclusione nel febbraio 2021), Costantino Vastante, Carmine Sola e Luigi Di Tella.
Alcuni di loro, come Decoroso Antinozzi, Adolfo Pandolfo, Fabio Buonamano, Ciro Bonifacio e Giuseppe Sola sono stati condannati, in primo grado, nel processo derivante nella maxi indagine denominata “Anni 2000” e sfociata negli arresti del gennaio 2021.
Le accuse rivolte agli indagati dell’operazione Anargiri (che in greco significa “senza denaro”) sono, in concorso tra loro e a diverso titolo, di detenzione di sostanze stupefacenti finalizzato allo spaccio nonché di porto di armi comuni da sparo illegalmente detenute.
L’ordinanza di custodia cautelare ricostruiva l’attività di spaccio (cocaina, hashish e marijuana) effettuata da un gruppo criminale operante nel sud pontino, e più specificatamente nel territorio di Castelforte, Santi Cosma e Damiano e comuni limitrofi, cui facevano parte alcuni soggetti collegati al clan “Mendico- Antinozzi”, (collegato, come noto, alla più vasta organizzazione criminale del Clan dei Casalesi), la cui esistenza è stata acclarata dalla Corte di Assise di Latina a seguito dell’indagine denominata ANNI 90 condotta dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei carabinieri di Latina e anche dalla successiva operazione, datata 2021 e denominata Anni 2000.
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La complessa attività investigativa, convenzionalmente denominata ANARGIRI 2, è stata sviluppata dai Carabinieri del N.O.RM. – Sezione Operativa del Comando Compagnia carabinieri di Formia, anche mediante attività tecniche, dinamiche e riscontri acquisiti sul campo, ed è iniziata nel mese di ottobre 2020 per concludersi nel maggio 2021.
L’indagine ha consentito di appurare una fiorente attività di spaccio di droga – cocaina, hashish e marijuana – nei Comuni di Santi Cosma e Damiano, Castelforte, Minturno, Formia e Cassino e individuare i canali di approvvigionamento della droga proveniente da Napoli e Roma.
Nel corso dell’indagine sono stati sequestrati complessivamente 318,3 grammi di cocaina, 375,77 grammi di hashish e 373,81 grammi di marijuana. I Carabinieri hanno arrestato in flagranza di reato 10 persone, oltreché a denunciare, in stato di libertà, 2 persone per traffico di sostanze stupefacenti ed altre 2 persone poiché detenevano illegalmente armi comuni da sparo: una Browning cal. 7.65, una Ruger cal. 380 ACP e un Revolver Taurus cal. 410. Inoltre sono state segnalate alle competenti autorità amministrative diverse persone per uso non terapeutico di sostanze stupefacenti.
Nello specifico, lo stupefacente, una volta reperito dalla limitrofa Campania o da Roma, veniva smistato ai vari spacciatori per la successiva vendita al dettaglio nei comuni del Sud Pontino. Particolari cautele sono state attuate dai pusher sia nel trasporto dello stupefacente, mediante il metodo della “staffetta”, sia nelle conversazioni telefoniche nel corso delle quali si utilizzavano applicazioni di messaggistica istantanea volte ad eludere le ordinarie attività intercettive.
Singolare è stata l’attività di spaccio posta in essere da uno degli indagati nonché una delle menti del sodalizio, Italo Laracca (39 anni, coinvolto in più indagini anti-droga tra cui quella denominata “Traqueteros” nel 2021) di Marina di Minturno che, sebbene sottoposto agli arresti domiciliari, continuava a gestire l’approvvigionamento nonché lo spaccio dello stupefacente mediante l’individuazione di “Pusher”, successivamente remunerati per la prestazione fornita.
È stato documentato inoltre che lo stesso indagato aveva adottato un’azione di rivalsa nei confronti di un “pusher” ritenuto responsabile della sottrazione di alcune partite di stupefacente, che invero erano state sequestrate dai militari dell’Arma.
Infatti, in accordo con un appartenente all’Arma dei Carabinieri, in servizio alla Stazione di Ausonia, poi cacciato dalla stessa Arma, Carlo Leone (per lui obbligo di firma), anche lui destinatario dell’odierna misura cautelare avendo svolto la funzione di corriere oltre che di pusher, organizzavano una consegna di droga al fine di farlo arrestare. Per Carmine Sola, Luigi Pandolfo, Giuseppe Sola, Fabio Buonamano e Roberto Buonamano è stato revocato l’obbligo di presentazione ai carabinieri mentre sono stati revocati i domiciliari per Roberto Bonificio, sostituiti con l’obbligo di dimora nel Comune San Cosma e Damiano.
Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Massimo Signore, Pasquale Cardillo Cupo, Pasqualino Santamaria, Mariano Giuliano, Anna Marciano, Antonio Miraglia, Gianfranco Testa, Dario Zanda, Gianni Bove, Vincenzo Somma, e Francesco Taglialatela