A questo bronzo è affidata la memoria,
più duratura del bronzo, delle splendide gesta
con cui le meravigliose ali della Savoia Marchetti
trasvolando per il cielo, per prime ed in gran numero e molte volte,
con ardito volo fendendo l’aria davanti a tutti,
portando l’Italia in America, ali che di qui,
dalle fiorenti officine Siai, impronta gloriosa,
avevano fatto uscire esperti ed operosi artefici.
Il suono di questo bronzo, col favore di Dio,
faccia santo il lavoro degli uomini.
Questa è l’iscrizione presente sulla Campana Maggiore “SANTA MARIA”
del concerto campanario di San Bernardino di Sesto Calende, l’iscrizione è dedicata alla Savoia Marchetti, un’azienda che negli anni 20 del 900′ si occupava della progettazione e costruzione di aerei di alto livello.
Dal 1921 la Savoia-Marchetti era di proprietà di un certo Alessandro Marchetti, ingegnere e inventore nativo di Cori.
LE CREAZIONI DI MARCHETTI
Alessandro Marchetti era un genio visionario, dalla creatività dell’ingegnere corese sono nate idee che hanno portato alla costruzione di aerei che hanno battuto record mondiali di velocità, realizzando imprese epiche, oltre che il brevetto dell’elicottero e la misteriosa storia del veicolo non identificato.
MARCHETTI MVT
Il Marchetti MVT (Marchetti-Vickers-Terni), fu un caccia interamente metallico, una rivoluzione per l’epoca, che nel biennio 1918-19 si aggiudicò vari primati di velocità per aeroplani terrestri raggiungendo la velocità di 278 km/h, 50 km/h oltre i record dei velocissimi SVA del volo su Vienna di D’Annunzio e degli stessi SPA francesi.
SAVOIA- MARCHETTI S.55
L’ S.55 fu il vanto dell’aereonautica civile italiana dell’epoca. In quel momento storico (anni 30′) iniziò l’espansione delle trasvolate atlantiche da Europa a USA e l’Italia, grazie al genio di Marchetti, era in prima linea nella costruzione di questi aerei.
La versione X dell’S.55 venne utilizzata da Italo Balbo nel 1933 per la trasvolata atlantica in formazione di 24 S.55X da Orbetello fino a Chicago.
In quel periodo gli idrovolanti Marchetti,protagonisti di diverse imprese
aeronautiche, vennero commercializzati in tutto il mondo: USA, dove operava una sua filiale, la American Aeronautical Association, URSS, Romania, Brasile, Belgio, Spagna, Svezia, Turchia e Francia.
L’ELICOTTERO
In quegli anni l’ingegner Marchetti si dedicò alla ideazione e brevettazione di un mezzo (elicottero) a due rotori controrotanti, coassiali, a quattro pale, con il diametro di 17 metri che trovò la ferma opposizione di esponenti della Regia Marina.
Un ulteriore brevetto riguardava più nello specifico “un’elica a reazione eccentrica per incidenza periodicamente dissimmetrica e variabile tra le pale” cioè quello che attualmente si intende per “passo ciclico” e che, a partire dal 1939 (circa 20 anni dopo il brevetto Marchetti) ha permesso la diffusione dell’elicottero.
IL VEICOLO NON IDENTIFICATO
La Savoia Marchetti ospitò, dal pomeriggio del 13 giugno 1933, un velivolo non meglio identificato che precipitò nella stessa mattina in una località della Lombardia: il velivolo, i cui dati non sono stati mai diffusi al pubblico per ordine diretto del Duce, venne immediatamente preso dai tedeschi che lo trovarono nel 1941.
UN GENIO NATO TROPPO PRESTO
Marchetti è stato un genio, un inventore brillante e un imprenditore di successo. Pioniere dell’aviazione, colui che è stato definito in assoluto il più grande progettista aeronautico italiano, a cavallo tra le due guerre fece della SIAI Marchetti di Sesto Calende (VA) la più famosa industria di
aereonautica nel mondo.
Marchetti progettò oltre 50 aerei e idrovolanti, civili e miliari, molti dei quali hanno fatto la storia dell’aereonautica e ancoraoggi detengono record mondiali.