AL KARAMA, PROSEGUE LO SCIOPERO DELLA FAME: “CHIEDIAMO TEMPI E DIGNITÀ. DAL COMUNE QUALCUNO GIOCA”

Monica Di Poce Tedeschi e Paolo Bortoletto
Monica Di Poce Tedeschi e Paolo Bortoletto

Al Karama: i bambini, da due giorni, stanno andando a scuola con il pullimino gestito dalla Croce Rossa, ma la soluzione per la comunità rom è ancora lontana

Continua lo sciopero della fame dei due attivisti Paolo Bortoletto e Monica Di Poce Tedeschi che si stanno occupando della situazione dei rom dislocati ormai da più di sei mesi in un capannone all’ex Rossi Sud, dopo l’incendio che ha distrutto il campo di Via Monfalcone lo scorso 2 luglio.

Dopo la crisi strisciante e sfociata domenica scorsa con l’inizio della protesta, il Comune, insieme alla Croce Rossa, sta garantendo il servizio di scuolabus ai bambini e, come sosteneva una nota del Commissario Carmine Valente, anche quello riservato agli adulti che devono muoversi da Via Monti Lepini.

L’incarico, così come annunciato il 7 gennaio dalla stessa Croce Rossa, durerà fino al 28 febbraio, per dare modo all’Amministrazione comunale di compiere una gara per l’affidamento del servizio. A ottobre scorso, vi è stato un affidamento per trasportare i bambini rom a scuola a favore della ditta setina Baratta srl che, secondo quanto ricostruito dal Comune di Latina, lo ha effettuato fino al 23 dicembre. Una data che non può essere messa in dubbio se non fosse che i bambini non sono andati a scuola, così come accadeva l’anno scorso quando la comunità rom abitava ancora in Via Monfalcone, a due passi dai plessi scolastici di Borgo Bainsizza e Borgo Sabontino dove i bambini sono, o dovrebbero essere, iscritti.

A novembre scorso, invece, il Comune ha affidato il servizio di trasporto complessivo per tutti gli sfollati nel padiglione dell’Ex Rossi Sud alla ditta Cilia srl, attuale gestore del contratto di TPL urbano nella città di Latina come socia di maggioranza a mandataria del raggruppamento Csc. Il servizio – ha spiegato nella sua nota il Commissario Valente – è stato effettuato, dal lunedì al sabato (escluso i festivi) con una corsa giornaliera di andata alle ore 5:00 (dal sito ex Rossi Sud, per Via Ponte Materiale 16, Latina) e una corsa giornaliera di ritorno alle ore 15:45 (da Via Ponte Materiale 16 al sito ex Rossi Sud).

Ad ogni modo, ciò che preme di più agli attivisti Bortoletto e Di Poce Tedeschi è avere una reale tempistica, nero su bianco, rispetto a quando finirà il dislocamento dei rom all’ex Rossi Sud. Sapere, ad esempio, quanti saranno i moduli abitativi che dovrebbero ricostituire il campo rom in Via Monfalcone e soprattutto quando si ha intenzione di installarli.

Il Commissario, come noto, ha deciso di impiegare 1,2 milioni di euro per nuovi moduli abitativi e la riqualificazione del campo in Via Monfalcolne, con due atti distinti. Provvedimenti che hanno ricevuto la netta critica di un’associazione romana, la 21 luglio, che ha ricordato di come i campi nomadi siano antistorici – concetto ribadito in un recente convegno nella sala De Pasquale del Comune di Latina – e peraltro sconsigliati da precisi indirizzi amministrativo-politica di Regione Lazio e Unione Europea. Una posizione che gli stessi attivisti di Latina, Bortoletto e Di Poce Tedeschi, condividono.

Fatto sta che i due attivisti stanno continuando lo sciopero della fame tanto è che Di Poce Tedeschi è dovuta ricorrere, ieri 11 gennaio, alle cure del Pronto Soccorso per poi firmare le dimissioni, sospendendo momentaneamente la protesta per motivi di salute. Bortoletto, invece, continua lo sciopero della fame insieme a una decina di rom sfollati: “Stiamo continuando questa azione non violenta – spiega – Stiamo verificando che dall’amministrazione, in primis il Commissario, c’è totale sordità, non c’è dialogo. Qualcuno in Comune sta giocando con noi. Dal 4 ottobre abbiamo presentato richiesta protocollata alla quale non abbiamo avuto risposta. Comunque continuiamo ad avere fiducia: il primo problema, ossia il pullmino, è stato affrontato nonostante i bambini hanno già perso mezzo anno scolastico; adesso ci soo tutti gli altri problemi. Non abbiamo informazione sui moduli abitativi o quando verrano installati. Dal 2 luglio c’è in Via Monfalcone il cimitero. Il Commissario deve capire che noi abbiamo dignità perché vogliamo ridarla a questa città che con la sua gestione stiamo perdendo“.

D’altra parte, aggiunge Bortoletto, “abbiamo subito provocazioni dagli uffici comunali e io e Di Poce Tedeschi stiamo facendo da carte assorbenti. Sto al quinto giorno di sciopero della fame e inizio a accusare malessere che sarà a carico di ha la responsabilità di non decidere. Siamo non violenti e stiamo insegnando la Costituzione ai bambini rom. Ecco, stiamo vivendo un diritto costituzionale negato qui all’ex Rossi Sud. Quanti anni ci vogliono anni per dare una sistemazione degna a questa gente?”.

Alle 19 di oggi, 12 gennaio, presso l’ex Rossi Sud, è previsto un incontro con la comunità rom alla presenza dell’ex Sindaco Damiano Coletta. Nella giornata di ieri, 11 gennaio, Bortoletto, insieme al medico Angelo Mangullo, e cinque rom, sono stati accolti dal Presidente della Provincia, Gerardo Stefanelli, a cui è stata spiegata la situazione della comunità sfollata nel padiglione dell’ex Rossi Sud, peraltro di proprietà dell’ente di Via Costa.

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