AGRICOLTURA E PIANA DI FONDI, IL FOCUS DI FONDI VERA

Fondi 2030 con Fondi Vera: lunedì 26 febbraio riflettori accesi sulla Piana di Fondi ed il futuro del comparto agricolo del comprensorio

“La Piana di Fondi è da sempre considerata una fertile pianura, circondata da colline e sin dall’antichità rappresenta una terra d’oro per l’agricoltura. Serre, campi coltivati e aziende agricole approvvigionano quotidianamente il Mercato Ortofrutticolo, uno dei più grandi ed importanti di tutta Europa. A Fondi il concetto di mangiar sano, con diete a base di frutta e verdura fresche e locali, fa parte della tradizione gastronomica locale da sempre. Questo è stato per anni il biglietto da visita per il nostro territorio. Vogliamo fortemente che continui ad esserlo anche in futuro” dichiara Francescopaolo De Arcangelis, Presidente di Fondi Vera.

Con questo presupposto si aprirà la Conferenza “Sostenibilità e territorio: la filiera della Piana di Fondi volano per il basso Lazio” con cui il Movimento di Partecipazione Politica Fondi Vera continuerà il ciclo di incontri tematici “Fondi 2030”, Lunedì 26 Febbraio alle ore 19 nella Sede di Via Roma al civico 64, alla presenza di imprenditori agricoli, associazioni di categoria, vecchie e nuove generazioni, agronomi, attori del comparto agricolo del comprensorio.

La Conferenza sarà moderata dalla Vice Presidente di Fondi Vera, Tina Di Fazio, sarà aperta dalla Relazione del Gruppo di Lavoro dedicato guidato da Giuseppe Capotosto ed al termine del dibattito sarà chiusa dall’intervento del Capogruppo Consiliare Francesco Ciccone.

Ampia un centinaio di chilometri quadrati, è una delle “pianure di colmamento” del litorale tirrenico. L’estensione della campagna, la vicinanza al mare ed alle colline circostanti, unitamente ad altre condizioni naturali hanno consentito lo sviluppo della coltivazione della terra, con l’adozione di tecniche inizialmente rudimentali ed oggi, invece, tecnologicamente avanzate. La Piana ospita file di serre nelle quali si coltivano verdure, pomodori, peperoni, melanzane, funghi e fiori. Fondi è giustamente famosa per i rigogliosi agrumeti che le valsero l’appellativo di “piccola Conca d’oro”. La coltivazione dell’arancio viene fatta risalire addirittura agli inizi del XVIII secolo. Un tempo la coltura predominante era l’arancio biondo con esperimenti di sanguinello e tarocco. Fino a non molti anni fa partivano da Fondi circa 3000 vagoni di arance che rappresentavano l’80% della produzione provinciale, commercializzata anche nel nord Europa. Con il variare delle condizioni climatiche, gli aranceti hanno perduto d’importanza nell’economia agricola fondana. E di questo fenomeno la Politica deve interessarsi, per recuperare le occasioni perdute nel tempo.

Nel 1974 venne inaugurato il MOF, uno dei più importanti mercati ortofrutticoli europei, autentico polmone di scambi con l’Italia e l’Europa, snodo strategico di conservazione e distribuzione, che quest’anno ad Ottobre festeggerà i suoi primi cinquant’anni. E durante la Conferenza ne parleremo ampiamente.

Il Lazio rappresenta un volano molto importante per il settore ortofrutticolo, oltre che per il lattierocaseario e cerealicolo. La produzione è molto diversificata ed è in corso un forte rinnovamento del tessuto imprenditoriale considerato che il 26,8% di imprese agricole giovanili sul totale nazionale arriva dalla nostra Regione. Il Lazio, inoltre, è la seconda Regione italiana per numero di Organizzazioni di Produttori. Circa 32 mila ettari sono destinati alla produzione di legumi e ortaggi; 41 mila ettari per frutta e agrumi. Il valore della filiera laziale dell’ortofrutta è di circa 1 miliardo e 200 milioni di Euro.In questo contesto il distretto di Fondi deve continuare a rappresentare un baluardo con le sue 1.100 imprese agricole distribuite su 20mila ettari di terreno, aziende tipicamente a trazione familiare e di dimensioni spesso ridotte, con superfici aziendali che coprono mediamente dai 2 ai 5 ettari.

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