Acqua e Sindaci, la conferenza dell’Egato4 si riunisce tra assenze e voti inutili: alla fine l’assemblea viene aggiornata perché molti primi cittadini o delegati se ne erano andati dopo un importante discussione sul bonus idrico
Che senso abbia farsi eleggere dai cittadini per poi non presiedere a importanti assisi dove si discute di acqua, impianti, tariffe e bonus a favore dei meno abbienti non si capisce proprio. Esempio illuminante ciò che è andato in scena oggi, 15 marzo, nella conferenza dei sindaci convocata dal Presidente dell’Egato 4 e della Provincia di Latina, Gerardo Stefanelli il quale, a fine seduta, e a microfoni ancora aperti, ha ogni ragione a lasciarsi andare a uno sfogo contro i colleghi che hanno reso inutile un incontro iniziato già con un’ora di ritardo (ore 11) a causa della mancanza di numero legale.
Tanto per ricordarlo, a far parte della conferenza dei sindaci sono 38 comuni e per avere il numero legale occorre che vi siano almeno 20 sindaci o delegati. Conferenza convocata alle 10 e a presentarsi sono solo in 17; conferenza ri-convocata alle 11 e, dopo non pochi messaggi da parte di Stefanelli ai sindaci per far sì che si presentino o mandino qualche delegato, finalmente si può iniziare: 20 presenze, appena quelle sufficienti.
Il primo punto all’ordine del giorno vede la presenza dell’amministratore delegato di Acqualatina Spa, Marco Lombardi, e del Direttore tecnico operativo Ennio Cima. È Lombardi a illustrare lo stato dell’arte su siccità e crisi idrica e, secondo lui, la situazione in provincia di Latina, e negli altri pochi Comuni compresi nell’Ato4 (tra cui Anzio e Nettuno), è persino migliorata in tutte e due le aree da dove l’Ato4 ottiene le proprie fonti idriche: sia sui Monti Lepini che nel Sud Pontino.
La vera emergenza, dice l’ad Lombardi, si è verificata tra il 2016 e il 2017. Tra ottobre e dicembre 2022 vi è stato un carico di piogge maggiori rispetto al 2016, dunque un inverno più piovoso dà una migliore prospettiva, senza contare che la falda lepina non evidenzierebbe problemi. Secondo i calcoli del gestore idrico, si arriva a 130 litri al secondo di potenzialità aggiuntiva grazie agli interventi sull’impianto delle Sardellane e a Fiumicello.
Anche nel sud pontino le precipitazioni sono state maggiori rispetto al 2017: secondo l’ad il recupero dei litri d’acqua è dovuto ai loro interventi, tra i “25 pozzi” e il collegamento con Cellole. Merita un focus a parte la città di Aprilia in cui l’aumento di richiesta idrica potrebbe generare disagi.
Ad ogni modo, Acqualatina sostiene che gli investimenti sono aumentati per far fronte a questi problemi e un grafico che ritrae lo stato dal 2003 al 2022 mette in evidenza che sono stati spesi per i miglioramenti 307 milioni. Finita la breve relazione dell’amministratore delegato, è stata la volta degli amministratori presenti: il vice sindaco di Cisterna Maria Innamorato chiede a quanto ammontano gli interventi di immissione di volumi d’acqua negli impianti e quelli per evitare dispersioni idriche; il sindaco di Sabaudia Alberto Mosca si domanda a che punto sia la realizzazione dei serbatoi che servirebbero a fare scorte d’acqua in caso di siccità; il sindaco di Spigno Saturnia Salvatore Vento sollecita gli interventi su due adduttrici che servono Minturno e Formia-gaeta; il delegato del Sindaco di Pontinia, Valterino Battisti, rileva che a Pontinia ci sono perdite di acqua consistenti, una perdita che alimenta un canale intero tanto è grande, più volte segnalata dall’ufficio tecnico del comune al gestore idrico; infine Sindaco di Bassiano, Domenico Guidi, contesta alcune promesse di interventi mai realizzati: dalla riattivazione della sorgente Forma Del Duca ai pozzi Panapesca fino alle navi cisterna collegate con le isole. Da ultimo, il primo cittadino bassianese chiede nuove sull’interessamento di Italgas ad acquisire la quota privata di Veolia, socio privato di Acqualatina Spa.
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L’ad Marco Lombardi cerca di rispondere ai quesiti: per Cisterna c’è la volontà di mettere a disposizione nuove fonti di approvvigionamento, mentre il livello di perdite è così altro proprio perché la rete è ormai irrimediabilmente vetusta e ammalorata ed è necessario fare investimenti significativi e con tempi lunghi; su Sabaudia sostiene che non erano previste vasche di accumulo, bensì la riparazione della condotta delle Sardellane (da cui Cisterna attinge) e la riduzione delle perdite; su Spigno Saturnia, assicura che Acqualatina è a conoscenza dei problemi, ma serve equilibrio perché intervenire necessita un’interruzione dell’acqua; anche su Pontinia, la perdita è nota, ne hanno 8 in corso e i lavori sono complessi, tanto è che, secondo i suoi dati, il gestore svolge 40 riparazioni al giorno sulla rete idrica, ossia 13mila all’anno; su Bassiano, interviene invece il direttore tecnico operativo Cima per rispondere alle domande del primo cittadino riguardo al piano di protezione civile. Per il tecnico gli interventi di interconnessione o realizzazione di nuovi pozzi sono stati realizzati così come la riduzione delle perdite, a tal punto che che se si verificasse una crisi idrica come quella del 2016, il gestore sarebbe in grado di affrontarla. Le navi cisterna, invece, erano solo per l’emergenza e non si prevedono interventi strutturali: “Tutto quello che è stato pianificato nel 2017 è stato realizzato”. Poi, aggiunge, “nel prossimo anno completeremo i lavori sulla rete fognaria”
Per quanto riguarda, l’affaire Italgas, è il Presidente della Provincia Gerardo Stefanelli a prendere la parola e a spiegare che è in atto una due diligence, confermando l’attività in corso tesa alla cessione delle quote. La sensazione è che anche dalle parti di Via Costa ne sappiano poco, tuttavia sarà la conferenza dei sindaci, nel caso in cui vi fosse concretezza, a esprimersi sul gradimento o meno di un nuovo socio nella compagine di Acqualatina Spa. D’altra parte sia Italgas che Veolia sono due società quotate in Borse e hanno l’obbligo di trasparenza. Al che il Sindaco di Bassiano prende la palla al balzo per suggerire di riprendere l’idea di far acquistare dalla parte pubblica Idrolatina, ossia il 49% di Acqualatina Spa.
A chiosa del primo punto all’ordine del giorno, il cappello finale dell’ad Lombardi che spiega di come dal 2020 la portata di punta ossia di massimo consumo d’acqua siano scesi rispetto agli anni precedenti grazie ai lavori di Acqualatina: “Se le sorgenti vanno in difficoltà abbiamo la possibilità di supplire”. Inoltre, spiega che per riparare le reti sono stati necessari 20 milioni di euro, a fronte dei 3 milioni spesi per la ricerca di nuovi sorgenti o fonti di approvvigionamento.
Alla fine, Stefanelli annuncia una nuova conferenza dei sindaci che servirà per discutere sul piano investimenti e sull’ipotesi Italgas.
Agile il secondo punto all’ordine del giorno: ratificare la video conferenza come modalità di svolgimento della conferenza dei sindaci. Un aspetto che sembrerebbe mettere d’accordo tutti, se non fosse che Guidi fa notare che anche oggi è stato faticoso arrivare al numero legale e per tale ragione occorre tornare al vecchio metodo della riunione in presenza. Come si vedrà alla fine, uno dei più longevi sindaci della provincia non ha tutti i torti, considerato che tutto ciò che è successo oggi, 15 marzo, non ha validità. Alla fine votano tutti favorevoli, tranne Bassiano e Latina che, su mandato del Commissario Carmine Valente, fa votare astenuto al suo delegato: un preciso indirizzo che è valido per tutti i punti all’odg. Aprilia, l’altra grande città che per il voto ponderato può spostare gli equilibri, è assente. Presenti: Bassiano, Castelforte, Cori, Cisterna, Sabaudia, Spigno Saturnia, Formia, Pontinia, Sermoneta, Gaeta, Fondi, Cori, Latina, Minturno, Norma, Ponza, Priverno, Roccasecca dei Volsci, San Felice Circeo, Sezze. 17 voti favorevoli, 1 astenuto, 1 contrario. Non c’è numero legale, ma il segretario generale molto probabilmente non se ne accorge o comunque dimentica di dirlo. E si va avanti sul terzo punto.
Un terzo punto che vede all’attenzione il Bonus Idrico, con la novità di un emendamento presentato dal Comune di Sperlonga e illustrato dal Sindaco in persona, Armando Cusani, che si materializza all’improvviso. È il Dirigente della Segreteria Tecnica Operativa dell’ATO4, Umberto Bernola, a illustrare la proposta. Viene spiegato che prima il cittadino faceva richiesta del bonus nazionale e il gestore aggiungeva il bonus locale, mentre dal 2021 l’autorità di regolazione, Arera, ha reso automatico il bonus e ci si basa sulla dichiarazione dei redditi. Da una prima analisi, su dati 2022 e 2021, il gestore si è reso conto che gli aventi diritto sono 54mila a fronte degli 8-9mila previsti: significa che lasciare tutto ai vecchi criteri porterebbe creare un buco. Vi sarebbe bisogno di circa 4,5milioni di euro e quindi occorrerebbe aumentare le tariffe idriche del 3-3,5%. Dal 2023, invece, secondo Bernola, se si votasse la delibera in discussione, gli utenti avrebbero subito il bonus idrico, sebbene ridotto: in sostanza, dare a tutti un po’ meno, senza alzare le tariffe idriche per gli utenti dell’Ato4. Riducendo il numero di litri per persona, spiega Bernola, si dà il bonus a 54mila persone che hanno diritto al bonus che si calcola così: il numero delle persone che hanno diritto moltiplicato per il numero dei famigliari, moltiplicato per 18,25 metri cubi e infine diviso per 700mila euro (ossia il fondo in dotazione per elargire il bonus idrico), destinato a chi ha un ISEE fissato a 9500 euro.
È Cusani a farsi “paladino” dei cosiddetti “meno abbienti” e a prendere la parola illustrando la sua proposta in forma di emendamento che, in soldoni (proprio il caso di dirlo), vuole aumentare il fondo destinato al bonus idrico di 4 milioni di euro, “ma potrebbe essere anche la metà”, chiosa il primo cittadino sperlongano.
Da ricordare che da settembre 2022 il bonus è stato sospeso dal gestore perché mancavano i soldi. L’aumento di dotazione, però, fa notare Stefanelli, significherebbe automaticamente l’aumento delle tariffe. Guidi concorda con Cusani e aggiunge che si sta approvando un mini-mini bonus, dunque vale la pena approvare la proposta del sindaco di Sperlonga. Il sindaco di Sezze, Lidano Lucidi, chiede di segnalare eventuali abusi sul bonus alla Guardia di Finanza per evitare che a trarre giovamento siano i furbetti. Il Sindaco di Cori, Mauro De Lillis, propone una mediazione: aumentare del doppio il fondo e fermarsi a 1,4 milioni di euro. Dunque la cosiddetta quota “Opsocial” non sarebbe né di 700mila euro (proposta Ato4), né di 4 milioni (proposta Cusani), ma sarebbe fissata a 1,4 milioni di euro. Un bonus incrementato che accontenta tutta l’assemblea dei sindaci.
C’è un però. Nel frattempo, durante la discussione tra i pochi sindaci interessati, alcuni di loro sono andati via. Sarà un caso ma si è fatta l’una e mezza e probabilmente l’ora di pranzo coincide con l’abbandono della conferenza dei sindaci. Nessuno se ne accorge tra i rimanenti. Stefeanelli indice la votazione per far passar il bonus idrico ma il numero legale non c’è, sono rimasti in 17. Il segretario generale non può che osservare che il voto è nullo, così come quello precedente rispetto alle conferenze svolte in video-conferenza.
L’assemblea si chiude in un nulla di fatto. Il Presidente auspica che sia riconvocata il prima possibile e, mentre i sindaci si salutano, e la conferenza è ufficialmente stata un buco dell’acqua, a microfoni aperti, senza accorgersene lo stesso Stefanelli si lascia andare a un comprensibile sfogo: “Una massa di st..nzi…c..zo…vaf…..lo”. E come dargli torto.