Violenza sessuale nei confronti della figlia minorenne: arrestato a gennaio, confermata la condanna per l’operaio di 54 anni
La Corte d’Appello di Roma ha respinto il ricorso della difesa e confermato la condanna a 6 anni e 10 mesi, per violenza sessuale aggravata dalla minore età della vittima, nei confronti di un operaio 54enne pontino.
A novembre 2022, in primo grado, il Pubblico Ministero, Martina Taglione, aveva chiesto per il 54enne, trasferitosi in nord Italia, una pena a 8 anni di reclusione per i reati di violenza sessuale e maltrattamenti contro la figlia, all’epoca dei fatti minorenne. Il processo si era svolto davanti al Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Pierpaolo Bortone, che aveva condannato l’uomo a 6 anni e 10 mesi.
L’arresto dell’uomo risaliva all’11 gennaio 2022 quando gli agenti della Squadra Mobile di Latina, in collaborazione con la Squadra Mobile di Vercelli, avevano dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall’allora Giudice per le indagini preliminari di Latina, Giorgia Castriota, nei confronti dell’operaio.
Le indagini coordinate dal sostituto procuratore di Latina Martina Taglione avevano permesso agli investigatori della Squadra Mobile di riscontrare che la giovane donna era stata vittima, nella provincia di Latina, tra il 2018 ed il 2020, di ripetuti episodi di violenza fisica e psicologica, ed abusata sessualmente in almeno due circostanze dal padre. In sostanza, anche nella ricostruzione avvenuta in Tribunale, era emerso che l’uomo aveva abusato della figlia quando veniva a trovarla dal Piemonte e l’aveva anche minacciata se questa avesse rivelato ciò che subiva (“Ti butto l’acido addosso”, le aveva detto).
L’uomo, inoltre, per dissuadere la figlia dal denunciare l’accaduto, secondo le risultanze dell’indagine, l’aveva intimorita, negli ultimi tempi, inoltrandole dei messaggi di testo con cui la minacciava di sfregiarla.
La giovane, tuttavia, aveva trovato il coraggio di raccontare quanto subito e denunciare i fatti in Questura. Nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia, il 52enne, difeso dagli avvocati Favino e Mussato, si era avvalso della facoltà di non rispondere.
Ad ogni modo, in sede di udienza preliminare, erano stati depositati alcuni atti che rivelavano un’altra situazione grave: l’uomo risultava indagato a Vercelli anche per un altro episodio di violenza sessuale nei confronti di un’altra figlia, anche lei minorenne.