“A GONFIE VELE”, IL TAR PRENDE ATTO DELLA RINUNCIA DELLA RICORRENTE: “MANCANZA ATTUALE DI PREGIUDIZIO”

“A Gonfie vele”, il Tribunale Amministrativo di Latina si è pronunciato sul ricorso presentato dalla società Nuova Residence

Il Tar di Latina, come prevedibile, ha diposto una ordinanza che prende meramente atto della rinuncia alla domanda di tutela cautelare presentata nei giorni scorsi dalla ricorrente Nuova Residence srl. Il collegio del tribunale amministrativo, presieduto dal giudice Davide Soricelli, ha condannato il privato alle spese della fase cautelare che liquida in complessivi 1.000 euro a favore di ciascuna parte costituita: Comune e Ater di Latina.

Il Tar rileva che “è evidente la mancanza attuale di pregiudizio grave e irreparabile per l’interesse della ricorrente“. Nessuna sentenza semplificata che dichiari il ricorso infondato come invocato da Comune e Ater nella discussione svoltasi ieri presso il Tar. Il ricorso, ad ogni modo, rimane in essere e, successivamente, la ricorrente potrà presentare motivi aggiunti, una volta conosciuto il progetto esecutivo. Praticamente, una spada di Damocle.

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LA STORIA DEL RICORSO – A tenere banco, come noto, è la riqualificazione dei Palazzoni in Viale Nervi (quartiere Q4) e del rudere fatiscente ex Icos, la cui realizzazione è ancora in alto mare. È questo il motivo per cui la Nuova Residence srl, tramite l’avvocato Fabio Raponi, ha depositato presso il Tar di Latina la dichiarazione di sopravvenuta carenza d’interesse all’istanza cautelare che chiede di annullare tutti gli atti propedeutici alla realizzazione del progetto “A gonfie vele”. Istanza che, in prima battuta, lo scorso 21 febbraio, era stata respinta dal medesimo Tar di Latina perché vige sul progetto delle “vele” l’interesse pubblico dell’opera per di più finanziata da fondi Pnrr.

Il ricorso presentato dal privato contro il Comune di Latina, assistito dagli avvocati Alessandra Muccitelli e Francesco Cavalcanti, e l’Ater di Latina, difeso dall’avvocato Salvatore Scafetta, ha avuto la sua ragione d’essere in quanto la Nuova Residence srl avrebbe in serbo progetti sulla stessa area, vale a dire quella che comprende i Palazzoni e l’ex Icos, in ordine di una richiesta per un permesso a costruire presentata addirittura sette anni fa, nel 2017. Solo a luglio 2023, il Comune di Latina ha respinto la domanda di permesso a costruire: un atto che la società privata ha impugnato al Tar. Quest’ultimo, a dicembre 2023, si è già espresso sul contenzioso, spiegando che deve essere il Comune di Latina a convocare una conferenza dei servizi e coinvolgere il privato. Una pronuncia che il Comune ha ignorato per mesi.

Ex Icos
Il mostro di cemento, conosciuto come Ex Icos, che campeggia alla porta nord di Latina. Per chi viene da fuori città non proprio un bel biglietto da visita

Ad ogni modo, la Nuova Residence non ha avuto più interesse affinché il Tar si fosse pronunciato. Secondo la ricostruzione della ricorrente, infatti, Il Comune di Latina ha ammesso nella memoria del 4 marzo depositata dall’Ente al Tar (proprio perché si doveva discutere l’istanza cautelare) che “allo stato si versa in una fase in cui è in corso da parte del Soggetto attuatore la contrattualizzazione delle attività di progettazione ed esecuzione“. In sostanza, per il progetto “A Gonfie Vele” siamo ancora agli albori.

E c’è di più perché anche l’Ater, nella sua memoria al Tar, ha spiegato che “sottoscritto il contratto, si darà avvio alle attività di progettazione definitiva ed esecutiva (prescrivendo anche soluzioni alternative rispetto ad alcune iniziali previsioni del Progetto di Fattibilità Tecnico-Economica), redatta la quale il Comune potrà successivamente avviare il relativo procedimento di approvazione del progetto definitivo/esecutivo ai fini del rilascio del titolo edilizio in deroga“. Inoltre, sempre secondo l’Ater, “acquisito il progetto definitivo/esecutivo (modificativo e integrativo delle originarie previsioni del PFTE), il Comune avvierà il relativo procedimento, al quale convocare i soggetti controinteressati, il cui provvedimento conclusivo avrà natura di titolo edilizio abilitativo alla realizzazione dell’opera in progetto“. Tradotto: nelle more della definizione del progetto “A Gonfie Vele”, anche la Nuova Residence dovrà poter dire la sua come “soggetto controinteressato”.

Una garanzia per il privato su tutta la linea da parte dell’Ater che, solo a fine febbraio, aveva pasticciato, rimediando una figuraccia sesquipedale nel convocare una conferenza stampa, prevista il 22 febbraio e poi laconicamente annullata il giorno prima, in cui si voleva far firmare, a mezzo stampa, la stipula del contratto tra Comune, Ater e Consorzio privato per l’affidamento dei lavori per la rigenerazione urbana del quartiere Q4.

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I progetti sono quelli riferibili al noto protocollo d’intesa che i due enti – Comune di Latina e Ater – a febbraio 2021 hanno sottoscritto per finanziare, attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), la realizzazione di interventi di ristrutturazione e riqualificazione su determinati immobili ricadenti nel territorio del Comune di Latina. L’importo più considerevole è stato calcolato in 15 milioni di euro da finanziare con il Bando “Pinqua”, ossia il “Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare” (PINQuA), approvato con decreto del Ministero delle infrastrutture e trasporti (MIT) il 16 settembre 2020. Un progetto che prevede la riqualificazione dei Palazzoni in Viale Nervi (quartiere Q4) e del rudere fatiscente ex Icos.

A novembre 2022, il Commissario del Comune di Latina, Carmine Valente, con i poteri del Consiglio Comunale, ha approvato una variazione al bilancio pluriennale 2022/2024, per il 2022, sia per competenza che per cassa, procedendo a iscrivere a bilancio ulteriori 2.626.423 euro ai 15 milioni già previsti per dare dignità e riqualificazione al rudere Icos e a parte dei cosiddetti Palazzoni.

A dover realizzare le opere sarebbe il Consorzio stabile Build Sc, formato dalle società Cea Construction, Studiointhema e Immobiliare Edilizia Pontina, al netto, per l’appunto, del ricorso presentato dalla Nuova Residence srl che, come detto, non è più interessata avendo la garanzia di poter avere voce in capitolo.

Nella ortofoto, estratta dalla tavola 1 del progetto comunale, è evidenziato in rosso il perimetro dell’intervento, che circonda chiaramente l’area della ricorrente su tre lati, oltre a quello della strada viale Nervi

Nella dichiarazione di sopravvenuta carenza d’interesse, la Nuova Residence srl si diceva ormai sicura in quanto “essendo stata scongiurata e contraddetta la notizia data dai mass media circa l’imminente inizio dei lavori, è cessata la materia cautelare del contendere essendo ben possibile per Nuova Residence presentare osservazioni nella fase di redazione del progetto delle Vele per renderlo compatibile con quello della ricorrente che si inizierà a discutere il 12 marzo in conferenza di servizi”.

Sì perché, nella stessa giornata funesta del 21 febbraio, con il comunicato Ater che è stata costretta ad annullare la conferenza stampa, il Comune di Latina diede notizia al privato di aver indetto l’agognata conferenza dei servizi, così come statuito dal Tar di Latina a dicembre scorso. La conferenza inizierà il prossimo 12 marzo in Regione Lazio e anche in quella sede il privato potrà suggerire le proprie osservazioni sul progetto delle “vele”.

Era gennaio scorso quando la Nuova Residence – che ha nella sua disponibilità un lotto di terreno di quasi 4mila metri quadrati in viale Pier Luigi Nervi, a ridosso della SS Pontina – aveva interpellato l’ente di Piazza del Popolo affinché fosse convocata la conferenza dei servizi. C’è voluto un pasticcio mediatico per smuovere le acque.

Rinunciando all’istanza cautelare, la Nuova Residence srl si ritiene soddisfatta perché il solo presentarla al Tar “ha già raggiunto il suo scopo di accelerare l’esame del progetto edificatorio di Nuova Residence, già fissato alla seduta del 12 marzo 2024 della conferenza dei servizi“, in esecuzione della sentenza del Tar arrivata a fine 2023.

In fondo a questa, anche la coda polemica dell’Ater di Latina, che ha provocato la risposta piccata della ricorrente (leggi link di seguito).

“Non si gioca con le istituzioni, tentando di condizionarle, – spiega in una nota l’Ater di Latina – in quanto è in gioco l’interesse di una comunità. Né si ritiene corretto che si intervenga sulla stampa a gamba tesa, come appena fatto dalla società ricorrente, con chi (il Collegio del TAR), all’esito della udienza odierna, su istanza dell’ATER e del Comune di Latina, si è riservato di decidere sulla vicenda oggetto di causa, per cui in queste ore sta adottando la pronunzia che riterrà più opportuna. L’ATER resta fiduciosa in un esito della fase cautelare favorevole alla più celere realizzazione dell’appalto, finanziato con fondi del PNRR, a beneficio della città”.

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