Anche quest’anno, a due anni dalla tragedia, Terracina ricorda il pilota dell’aeronautica militare Gabriele Orlandi, precipitato il 24 settembre 2017 nel mare davanti la spiaggia di viale Circe, nell’ambito dell’Air Show a cui partecipavano le Frecce Tricolori.
Dalle ore 18 si terrà una cerimonia presso il monumento in bronzo a lui dedicato nel 2018, realizzato dall’artista Pasquale Basile sulla spiaggia di Terracina in corrispondenza aerea del punto in cui il mezzo si inabissò esattamente due anni fa, tra via Puglia e via Campania.
Gabriele Orlandi aveva 36 anni e si trovava alla guida di un caccia Eurofighter dell’Aeronautica militare. Cadde durante l’esibizione a Terracina e non vi fu nulla da fare per il pilota originario di Cesena, il cui corpo fu recuperato poco dopo dai mezzi di soccorso recatisi sul luogo dell’impatto.
Il velivolo faceva parte del reparto sperimentale e la sua esibizione avrebbe dovuto precedere quella delle Frecce Tricolori. La manifestazione fu immediatamente interrotta.
Le indagini che ne seguirono, coordinata dall’ex sostituto procuratore di Latina Gregorio Capasso (ora Procuratore della Repubblica a Tempio Pausania in Sardegna), al fine di stabilire le cause della tragedia, analizzarono i dati della scatola nera e ogni dettaglio delle immagini dell’esibizione, fino ad arrivare alla conclusione che non c’era stato nessun guasto tecnico, piuttosto di un incidente avvenuto per un errore umano.
Un’ipotesi che apparve rafforzata anche dal fatto che Orlandi non avesse comunicato via radio nessun tipo di problema prima dell’incidente.
La città di Terracina, sempre nel 2018, ha attribuito la cittadinanza onoraria al pilota di Cesena. Dopo la morte di Gabriele Orlandi, è nata anche l’Associazione ONLUS con lo scopo di creare borse di studio per allievi dell’Istituto Tecnico Aeronautico “F.Baracca” di Forlì e per promuovere il volo tra i giovani studenti, offrendo per di più ai ragazzi con disabilità la possibilità di volare.
Proprio oggi, sulla pagina Facebook della Onlus a lui dedicata, è apparso il commovente ricordo di Orlandi.
“Forse il mare saprà un po’ di cielo, adesso.
E il cielo avrà un sapore più salato d’ora in poi. Non importa se spuma di onda o nuvola, perché comunque l’incessante moto sarà culla per il suo riposo.
Avrà ali che non lo tradiranno e sole forte che pizzicherà agli occhi di chi lo cerca col naso all’insù, ancora una volta.
Perché chi ha vissuto di volo non puoi salutarlo chinando il capo.
Sarà rugiada e, a volte, vento freddo.
Quella prima goccia di pioggia che ti fa capire che presto verrà giù il diluvio e poi scirocco all’improvviso.
Ma non apparterrà mai alla terra.
Chi ha vissuto di volo appartiene al cielo“.