Arresti a Terracina: il Sindaco Roberta Tintari, sottoposta ai domiciliari, ha rassegnato le sue dimissioni dalla carica
È con una lettera scritta nella giornata di ieri, 20 luglio, e protocollata al Comune quest’oggi, 21 luglio, che Tintari, la prima cittadina eletta nell’ottobre del 2020, appoggiata da una maggioranza di centrodestra (Fratelli d’Italia, Cambiamo con Tori e due civiche), ha rassegnato le sue dimissioni irrevocabili.
Sottoposta agli arresti domiciliari per via dell’inchiesta “Free Beach” di Carabinieri e Guardia Costiera di Terracina, coordinati dalla Procura di Latina, Tintari, al netto delle dichiarazioni del vice sindaco Avelli disposto a continuare e di quelle di altri dirigenti di Fratelli d’Italia che invitavano a stare uniti, ha deciso per le dimissioni. Una scelta obbligata vista la portata dell’operazione di polizia che ha investito il suo Comune (6 arresti, 7 misure d’interdizione e oltre 50 indagati).
“Con grandissimo rammarico – scrive Tintari – mi vedo obbligata a rassegnare le mie irrevocabili dimissioni dalla carica di Sindaco. Le contestazioni rivolte nei miei riguardi, oltre che infondate, risultano palesemente errate – sostiene Tintari – Indipendentemente da questo, sento il dovere di tutelare i miei familiari da tutto il fango che si sta riversando anche su di loro, per l’Inaudito ma comprensibile clamore di un arresto tanto eclatante quanto ingiusto“.
“Quando verrò assolta, non sarà altrettanto clamore della notizia – aggiunge Tintari, assistita dagli avvocati Dino Lucchetti e Massimo D’Ambrosio – La mia decisione è per evitare ulteriori dispiaceri ai miei familiari, impendendo con le mie dimissioni che i soliti coraggiosi della tastiera possano alimentare l’insaziabile desiderio delle piazze forcaiole di veder punito colui che resta esposto alla pubblica gogna“.