MINACCE ALL’EX CONSIGLIERA: COMUNE DI LATINA PARTE CIVILE

Maria Grazia Ciolfi
Maria Grazia Ciolfi

Minacce all’ex consigliera comunale Maria Grazia Ciolfi: il Comune di Latina si costituirà parte civile nel processo

La storiaccia, come noto, prese il via quando un uomo, secondo gli inquirenti, in un’indagine coordinata dal pm della Procura di Latina Valentina Giammaria, decise di rivalersi contro l’allora consigliera comunale di Latina Bene Comune, con delega specifica alla Marina di Latina, Maria Grazia Ciolfi, per un abusivismo contestatogli dalla Polizia Locale sull’arenile presso Foce Verde in Via Valmontorio.

L’uomo la riteneva la responsabile di aver segnalato quell’abuso, un affronto tale da indurlo – questa è la tesi della Procura di Latina – a contattare un altro soggetto per commissionargli lo sgarro: bruciare l’auto della consigliera comunale parcheggiata dentro la sua abitazione.

A maggio 2020, i militari della sezione operativa della Compagnia di Latina, a conclusione delle attività d’indagine avviate in seguito al danneggiamento mediante incendio dell’autovettura in uso all’ex consigliera comunale di Latina, eseguirono l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari Pierpaolo Bortone  nei confronti del 34enne Valentino Mandrelli di Velletri e del 44enne Gianni Mastrostefano di Latina. Quest’ultimo, secondo l’accusa, sarebbe il mandante della ritorsione nei confronti di Ciolfi. 

L’udienza preliminare, a distanza di oltre due anni, si celebrerà domani, 30 giugno, presso il Tribunale di Latina. In quella sede verrà stabilito il destino processuale di Mastrostefano e Mandrelli che devono rispondere, a vario titolo, dei reati di “minaccia a un pubblico ufficiale, danneggiamento a seguito di incendio e violazione di domicilio”.

Ciolfi non sarà sola poiché la Giunta Coletta, con delibera numero 176 del 29 giugno 2022, ha deciso di dare mandato all’Avvocato del Comune di Latina Francesco Cavalcanti di costituirsi parte civile. Secondo il Comune e la relazione dell’Avvocatura, Ciolfi “è stata destinataria di azioni volte a condizionarne l’operato per costringerla ad omettere atti che rappresentano le espressioni tipiche della funzione politica”.

Mastrostefano e Mandrelli – si legge nella delibera di Giunta – “sono pertanto imputati di condotte che risultano lesive sotto più profili degli interessi intestati all’Amministrazione, la quale è parte offesa dalle azioni. I reati contestati incidono in maniera pregiudizievole tanto sulle posizioni giuridiche dell’Ente quale titolare della funzione, quanto sulla collettività“.

Il motivo dell’attentato datato 12 settembre 2019, secondo gli inquirenti, sarebbe da individuare nella costruzione di una recinzione abusiva realizzata da Mastrostefano il quale dava la responsabilità a Ciolfi per aver segnalato l’abuso alla Polizia Locale. Da lì, furono contestati all’uomo gli illeciti edilizi per alcuni lavori che, comunque, avevano ricevuto il niet dell’ufficio comunale preposto.

L’atto intimidatorio sarebbe stato posto in essere affinché non venissero sollecitati controlli presso il lotto sull’arenile di Latina in via Valmontorio, di proprietà di Mastrostefano, sul quale era stata realizzata una recinzione abusiva in paletti di legno e su cui era stata posizionata una roulotte in violazione alle norme vigenti.

Per questo Mastrostefano voleva dissuadere il consigliere Ciolfi affinché non influisse negativamente, in ragione degli incarichi ricoperti, sulla pratica edilizia Scia del 2019, presentata sempre da Mastrostefano, afferente la comunicazione dell’avvio dei lavori e in relazione alla quale, già nel maggio del 2019, il servizio Edilizia privata del Comune di Latina aveva risposto con una diffida dall’eseguire qualsiasi tipo di opera sull’arenile, in quanto in violazione del Piano di Utilizzazione dell’Arenile comunale, poiché ricadente nell’area di rispetto dell’esistente impianto di depurazione. Valentino Mandrelli sarebbe stato ingaggiato da Mastrostefano per “fare il lavoretto” alla somma di 250 euro.

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