ELEZIONI: IL COMIZIO DI “ALTERNATIVA” A GAETA

Ieri il comizio dei deputati di Alternativa Francesco Forciniti e Raffaele Trano a sostegno della candidatura a sindaco di Antonio Salone

“Questa città e i problemi di cui mi avete parlato appena arrivato, mi fanno sembrare Gaeta come le zone più disastrate di certe aree della Calabria dalla quale provengo”. Sono state parole affilate, personali e lucide quelle del deputato di “Alternativa” in Parlamento Francesco Forciniti, giunto in riva al Golfo per dare sostegno al candidato di Alternativa per le elezioni comunali del prossimo 12 giugno Antonio Salone. Forciniti è stato l’ospite di eccezione che ha immediatamente compreso i problemi di Gaeta e ha confermato che il modus operandi di un certo potere è proprio uguale dappertutto. 

“A Gaeta – ha affermato Forciniti – sembra di assistere agli stessi scippi che vedo sulla costa ionica calabrese, dalla chiusura di un tribunale alla devastazione della sanità pubblica, che permette poi lauti guadagni ai privati. E non è forse nemmeno questo un caso se a guidare questi scempi sia sempre lo stesso partito, Forza Italia, che tiene sotto controllo il dissenso con le tessere di partito ed etichetta come camorristi tutti quelli che invece cercano di fare chiarezza e si oppongono a queste ingiustizie. A loro non piace chi non è controllabile ed ecco perché sono qui a sostenere Antonio Salone, perché condurre le battaglie in parlamento non è certo complicato come farlo da piccole città. Non sorprende che un partito padronale nato da un patto mafioso per risolvere i problemi giudiziari di Berlusconi sia uguale in tutti i luoghi d’Italia”.

A tracciare il solco prima di lui era già stato il collega di partito alla Camera e promotore della candidatura di Salone a Gaeta, Raffaele Trano, che già era andato dritto al punto: “Non siamo quelli che non inseguono il politicamente corretto, siamo in un tale disastro che ora è solo il momento di dire la verità, perché i disastri di Mitrano ci costeranno 42 milioni di euro. Hanno usato i soldi dell’autorità portuale per fare le aiuole invece di creare posti di lavoro all’interno del porto dove risulta che a lavorare quasi in regime di monopolio sia una unica azienda “molto” amica dell’amministrazione. Hanno foraggiato una informazione fatta di lecchini coi soldi dei contributi alle associazioni per la propaganda. Oggi, dopo il dono ad un privato loro amico di un pezzo di città dal valore milionario, regalato per la spesa con la quale si compra un magazzino, si vergognano pure a portare il simbolo del loro partito nella coalizione, ma sono sempre loro, quelli di Forza Italia, quelli di Acqualatina, quelli di Fazzone. Gli stessi che nella vicina Formia, come il sindaco pensano che le infiltrazioni siano quelle di umidità, mentre solo per restare alle ultime operazioni contro Mallardo e Moccia, sono clan che tutto il Golfo conosce fin troppo bene. 
Questa città – ha incalzato Trano – dove gli appalti li vince il marito dell’assessore e le spiagge le prendono fratelli e amici, è naturale che se qualcuno vuole vederci chiaro e chiede spiegazioni subito ti accusano di essere camorrista, mostrando di non conoscere nè un politico e nè un camorrista, ma soprattutto lasciandoci pensare che se confondono un politico per un camorrista evidentemente confondono anche qualche camorrista per politico. Infine – ha concluso Trano – pensate che a proposito di presentare esposti e fare segnalazioni, è stato il difensore civico regionale a condannare l’ostruzionismo dei dirigenti per ben due volte, e contro i quali già la ex segretaria comunale si era dovuta dimettere.

Ma ad aprire il comizio andato in scena nel parcheggio di Piazza della Libertà, era già stato il presidente della sezione gaetana e tra i promotori della fondazione di Alternativa a Gaeta Luigi Zazzaro che aveva posto l’accento del suo intervento sulla stessa mancanza di trasparenza e in particolare anche lui sulla vicenda della stazione, sui disastri di Acqualatina e sulla spesa spropositata di 7 milioni l’anno per la raccolta rifiuti. Ma soprattutto ha lanciato un appello finale che ha scaldato la folla: “Pensate ai vostri figli e alle vostre famiglie”.

A chiudere, ovviamente, l’intervento del candidato sindaco Antonio Salone, entrato sulle note del Gladiatore ha affermando: “Questa città deve tornare ai nostri figli e al loro futuro, alle nostre famiglie, deve tornare ai gaetani. Dobbiamo mandare a casa questi affaristi e lobbisti, si sono arricchiti in pochi e hanno affamato tutti gli altri, ma se pensano che io dopo il 13 mi fermo con le mie battaglie e le denunce pubbliche che porto all’attenzione della città e delle autorità competenti si sbagliano di grosso.
Abbiamo tante idee – ha poi sottolineato – ma il mio chiodo fisso è la creazione di più lavoro per tutti perché questa è una città ricca, non è possibile che si stia progettando di dare anche il nuovo piazzale di 75mila metri quadri alla stessa potente ditta amica al porto commerciale, dobbiamo ridistribuire opportunità e ricchezze, così creiamo più posti di lavoro per tutti. Dobbiamo ridare futuro ai nostri figli – ha chiuso – e fermare questa emorragia di fughe verso una vita migliore altrove”.

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