“Come ti impiego i percettori reddito di cittadinanza per la giustizia“, Fare Latina presenta la mozione al Comune di Latina per risolvere la situazione critica del Tribunale e del Giudice di pace
Il consigliere comunale di Fare Latina Annalisa Muzio ha presentato una mozione al Comune di Latina, condivisa da Forza Italia, inerente la sottoscrizione di protocollo d’intesa tra Comune e il Tribunale del capoluogo per la realizzazione di progetti utili alla collettività (PUC). Una soluzione tampone rispetto alla paralisi che si riscontra ormai da tempo nella sezione del Giudice di Pace di Latina, che dovrà portare a iniziative risolutive.
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Nel dettaglio, l’Ufficio del Giudice di Pace di Latina, è uno dei più grandi d’Italia ed ha una competenza su un vasto territorio che comprende 17 comuni, che fanno capo a Latina, nei quali insiste una popolazione di circa 350.000 abitanti e nel quale operano oltre 40.000 aziende. Sulla base di tale o ampio bacino di utenza, la pianta organica dell’Ufficio prevede 15 Giudici di Pace e 15 unità del personale amministrativo. Come si ricorderà e come è stato denunciato più volte dal presidente dell’ordine degli avvocati Giacomo Mignano, la situazione attuale del Giudice di Pace presenta una grave carenza di organico tale da renderlo assolutamente inadeguato a far fronte alla domanda di giustizia, così è stato accolto il grido di allarme del presidente Mignano.
A seguito della entrata in vigore del decreto del ministero del lavoro, i beneficiari del reddito di cittadinanza hanno l’obbligo di offrire, nell’ambito del Patto per il Lavoro e del Patto per l’inclusione sociale, la propria disponibilità per la partecipazione a progetti utili alla collettività (PUC) da svolgere nel comune di residenza. I comuni, a loro volta, devono istituire un registro dei partecipanti ai PUC, in cui evidenziare le presenze giornaliere dei beneficiari del reddito di cittadinanza. Così, nell’ambito dei PUC, progetti utili alla collettività, i Comuni sono tenuti ad impiegare almeno un terzo dei percettori di reddito di cittadinanza che svolgono attività a titolo gratuito non assimilabile a lavoro subordinato o parasubordinato.
“In un contesto socio-economico come quello in cui stiamo vivendo, l’attivazione di un tale protocollo avrebbe la duplice valenza: dare la possibilità ai percettori del reddito di cittadinanza di rientrare nel mondo del lavoro acquisendo anche nuove competenze, e rafforzare l’organico degli uffici del Giudice di Pace in un momento in cui soffrono di una grave carenza di personale, più volte denunciata dal presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati sia sugli organi di stampa che al Presidente del Tribunale” – afferma l consigliera Muzio
“Ricordiamo che nelle intenzioni del Legislatore, il Giudice di Pace è stato concepito come organo giurisdizionale preposto al soddisfacimento delle esigenze di vita quotidiane del cittadino, introducendo un procedimento speciale, sia nella materia civile che penale, caratterizzato da snellezza di forme e celerità di svolgimento e definizione, in modo da assicurare una giustizia veloce e, come tale, efficace. Da un’analisi delle competenze affidate al Giudice di Pace nel settore civile, emerge che, sebbene trattasi di controversie cosiddette minori, per la tipologia di materie e per il modico valore economico, esse involgono proprio quelle questioni che incidono in maniera significativa sulla vita quotidiana dei cittadini (come le questioni condominiali, i rapporti di vicinato, i crediti delle famiglie e dei piccoli imprenditori, i diritti dei consumatori, le opposizioni a sanzioni amministrative): è facile intuirne l’impatto che svolge sul tessuto economico sociale locale l’inefficienza del sistema giustizia dovuta alle gravi disfunzioni che, ormai da diverso tempo, affliggono gli Uffici del Giudice di Pace del distretto di Latina e che “immobilizzano” risorse economiche del valore stimato di circa 3 milioni di euro ogni anno”.